giovedì, Marzo 28, 2024

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Marco Carta: dopo “Tieniti forte” vorrei che il futuro riconfermasse il presente

Intervista esclusiva al noto cantante sardo che si racconta tra “Tieniti forte”, passato e futuro

Non ha certo bisogno di presentazioni Marco Carta, giovane cantante sardo già vincitore di Amici di Maria de Filippi, in quella prima (discograficamente) rilevante edizione del 2007/2008, e del Festival di Sanremo nel 2009 con il brano “La forza mia“. Ho raggiunto telefonicamente Marco per raccontare insieme il suo ultimo album d’inediti, Tieniti forte, ma anche per parlare spensieratamente e liberamente del suo percorso fino ad oggi e dei nuovi futuri traguardi. Ecco cosa mi ha raccontato:

Allora Marco, partiamo dalle domande più istituzionali. Da qualche settimana è uscito il tuo nuovo album d’inediti intitolato “Tieniti forte”. Che album è per te? Che valore ha?

<<Sicuramente ha un valore aggiunto rispetto agli album e lo stesso vale per il primo singolo, “Il meglio sta arrivando”, visto che è un brano al cui genere non mi ero mai approcciato; un up-tempo sporcato di elettronica che mi ha davvero esaltato fin dalla fase di produzione. L’album, più in generale, mi ha dato tantissima soddisfazione grazie al fatto di essere riuscito a portare una ventata d’aria fresca in un disco che, secondo me, merita tantissimo. “Tieniti forte” è un album che ho curato anche nella fase artistica fin dalle sessioni di scrittura iniziali cosa che, in passato, non sempre è avvenuta: non mi era mai capitato di sentirmi così coinvolto>>.

E’ un disco anche che vede un radicale cambio nel team di lavoro che ti ha accompagnato: dagli autori (Tony Maiello, Raige, Luca Chiaravalli, Edwyn Roberts e tantissimi altri) fino al produttore, Davide Simonetta, con cui lavori per la prima volta.

<<In realtà Davide Simonetta scrisse per me “Necessità lunatica”, nel 2012, anche se personalmente non avevo avuto modo di conoscerlo. Diciamo che era destino che lavorassimo insieme: c’era un precedente tra noi>>.

Da cosa è dovuto questo stravolgimento nel team che sicuramente si riflette anche in una dimensione sonora in gran parte nuova? Da dove nasce l’esigenza di cambiare un passato che, in ogni caso, era consolidato?

<<Bella domanda. Penso che esista la soddisfazione artistica e la soddisfazione delle vendite e di ciò che appare da fuori. Non sempre, però, queste due cose combaciano. Non ero infelice, sia chiaro, ma, a volte, capitava che qualcosa non me lo sentissi del tutto ma, con il vecchio team di lavoro, spesso mi veniva detto di fidarmi e affidarmi. Sentendomelo ripetere così tante volte da persone diverse pensavo fosse giusto così e chinavo la testa. Questa volta, invece, mi sento totalmente felice e soddisfatto del lavoro fatto con “Tieniti forte” che, tra l’altro, in radio sta andando molto meglio di quanto sia accaduto talvolta in passato>>.

Il primo singolo di questo album nell’inciso dice “tieniti forte, tieniti forte, il meglio sta arrivando”. Dopo 10 anni di carriera cosa ancora ti manca, cosa vorresti e cosa ti aspetti dal tuo futuro migliore di quanto non sia stato il passato?

<<Quello che posso augurarmi dal futuro è che il presente resti presente, che si ripeta in continuazione: non voglio molto di più di quello che già ho. Mi auguro, ovviamente, che tutto ciò che ho possa crescere ma sono felice anche così. Il filo conduttore dell’album è proprio questo: tenersi forte qualcosa che si ha. Tenersi forte non solo l’amore ma, semplicemente, anche questa vita così fugace che talvolta sembra ci dia così tanto quando, in realtà, ci da così poco. Ora non voglio fare il Marzullo della situazione però è la verità>>.

Sei bravo con le date?

<<A ricordarmele? No, faccio schifo>>.

In ogni caso vorrei fare con te una sorta di gioco: ti dirò delle date che ti riguardano e vediamo se ti ricordano qualcosa e, soprattutto, cosa ti ricordano.

21 maggio 1985

<<Fin qui ci siamo. E’ il giorno della mia nascita>>.

Che bambino è Marco?

<<Una peste. Un bambino movimentato, sicuramente molto loquace, simpatico, a volte irriverente e senza alcuna paura>>.

20 ottobre 2007

<<Ah vabbè, così son facili. E’ il mio ingresso ad Amici. Penso sia stato il giorno più bello della mia vita. Non mi aspettavo di entrare anche perché era il quinto anno che facevo i provini. Era già un miracolo essere arrivato tra i 90 ragazzi della prima puntata>>.

Se lo rivedi oggi a distanza di 10 anni che ragazzo era quello che entra ad Amici quel giorno?

<<Un pazzo inconsapevole, anzi, incosciente. Lo sono, forse, ancora oggi ma mi piace esserlo perché significa non calcolare la propria vita>>.

16 aprile 2008

<<Ho vinto Amici. Il secondo giorno più bello della mia vita, sicuramente. Dopo un serale un po’ difficile, sofferto ma anche meritato>>.

Sono stati 6 mesi sicuramente molto intensi e dilatati, dopo quel periodo che ragazzo usciva da quel contesto? Dove era cambiato Marco rispetto al ragazzo che era entrato qualche mese prima?

<<E’ stata sicuramente un’esperienza molto formativa perché sono 6 mesi che, secondo me, valgono come due anni. Ne uscivo più “lavorato” per questo mestiere anche se gran parte della fatica va fatta fuori da Amici. La gavetta secondo me non ha una fine: la gavetta è la vita in generale. Secondo me è uscito un Marco un pochettino più consapevole>>.

21 febbraio 2009

<<Vittoria a Sanremo>>.

E’ stata sicuramente un gran traguardo per te…

<<Si, era un sogno che si avverava per me che ho visto tutti i Sanremo da quando ho coscienza sperando un giorno di poterci partecipare. E’ stato un traguardo incommensurabile già esserci ed ero felice anche solo per quello. Non mi aspettavo nella maniera più assoluta di riuscire a vincere e quando mi hanno detto di essere tra i primi tre mi son detto “cosa vuoi di più dalla vita?”. Un amaro lucano (ride)>>.

Quella vittoria negli anni futuri, in qualche modo, non pensi abbia costituito una sorta di neo pesando a tuo sfavore? In tanti, forse, ti hanno giudicato prematuramente a causa di una vittoria fin troppo prematura nel tuo percorso…

<<Si, è vero. Una parte del pubblico e l’ambiente giornalistico ancora non era pronto a capire come un ragazzo, che venisse da un talent show, potesse vincere Sanremo. Ora è diventata una cosa praticamente normalissima, anzi, vista e rivista. Per me è stato più difficile subendo grosse critiche e spianando molto la strada a chi è arrivato dopo di me. Non voglio fare polemica ma penso sia un qualcosa di innegabile>>.

In qualche modo quelle polemiche pensi abbiano potuto ostacolare un tuo ritorno a Sanremo negli ultimi anni? Hai dichiarato tu stesso di aver provato ad accedere al Festival altre volte di aver trovato sempre le porte chiuse. Ora, senza far polemica, pensi però che quel pregiudizio sia ancora presente?

<<Non lo so, forse in parte. A parlare è comunque sempre la musica e Sanremo, grazie al cielo, non è l’unico veicolo. Sicuramente il pregiudizio ancora c’è ma penso che occorra combatterlo con il tempo e non pensandoci troppo>>.

23 marzo 2012

<<C’era Amici Big forse?>>.

Fuochino. In realtà, è la data di uscita di “Mi hai guardato per caso”

<<Ah, ok. Non me lo ricordavo>>.

Quello è stato comunque un singolo molto importante per te visto che segnava sia il ritorno ad Amici ma anche, e soprattutto, un nuovo inizio dopo un periodo di pausa. Spesso hai raccontato tu stesso di aver avuto bisogno di fermarti dopo il primo periodo piuttosto denso. A cosa era dovuta questa tua necessità?

<<Venivo da un frullatore gigantesco e mi sono fermato due anni proprio per ritrovarmi. “Mi hai guardato per caso” è stata una canzone che mi ha regalato grandissime soddisfazioni anche per la sua esportazione nel mercato spagnolo ottenendo buonissimi risultati riuscendo a conquistare la top10. E poi, il brano è stato riproposto come cover da un cantante famosissimo in Spagna, Yahir, di cui magari molti pensano che la canzone sia sua mentre, invece, è mia (ride)>>.

Hai più ripensato al mercato spagnolo dopo quel fortunato esordio?

<<Si, ma ci vuole un progetto forte e, per esempio, “Tieniti forte” non sarebbe adatto: in Spagna sono molto più melodici di quanto lo siamo noi oggi. Questo disco sarebbe troppo electropop, anche nelle ballate, e non attecchirebbe>>.

3 febbraio 2016

<<Oddio, non mi ricordo>>.

E’ stata ufficializzata la tua partecipazione all’Isola dei Famosi. Che esperienza è stata? La rifaresti?

<<E’ stata un’esperienza fortissima che volevo fare davvero anche per mettermi alla prova. Per rifarla non lo so: cioè, se tornassi indietro la rifarei ma farla una seconda volta no. Ho sofferto molto la fame. Conservo comunque quell’esperienza con molta gioia>>.

Abbiamo scelto ai tuoi fan, tramite i social, di farti delle domande. Ne sono arrivate tantissime ma ne abbiamo scelto qualcuna da rivolgerti in modo che proviamo a togliere qualche loro curiosità. Una tra le richieste più gettonate riguarda il nuovo tour: è in programma? Quando partirà?

<<Abbiamo diverse sorprese per l’autunno di cui una molto molto grande anche se non posso ancora dire cosa sarà. Sicuramente ci saranno anche le date che pubblicherò nei miei spazi social>>.

Qualcun altro chiede quale sarà il prossimo singolo?

<<Eh si, bella domanda ma non lo posso dire (ride). Sarà sicuramente un pezzo riguardante l’autunno quindi bisogna pensare ad un pezzo un po’ più scuro. Dai, già qualche canzone così si può scartare>>.

Terza domanda dai fan: cosa ne pensi della svolta epocale dell’inserimento dello streaming nelle classifiche di vendita e di questo nuovo modo di usufruire della musica?

<<Sono dalla parte dello streaming perché aiuta a capire che quello che si desidera occorre pagarlo. In Italia non si concepisce che la musica si debba pagare. Tantissime volte mi capita di essere avvicinato da qualcuno che mi chiede se ho un mio cd per lui/lei. Io non regalo dischi, al massimo li vendo nei negozi. E tutto questo solo per dire quanto la musica non sia ritenuta un qualcosa da pagare ma piuttosto un diritto>>.

Altra domanda: in futuro ti vedresti come autore dei tuoi brani?

<<Si certo. Ci vuole un grande lavoro e, soprattutto, il giusto metodo oltre al talento naturale. E’ per questo che continuo a seguire i lavori di scrittura degli autori che mi affiancano: io manco di metodo perché sono poco pragmatico a volte>>.

Penultimo quesito: racconti un aneddoto vissuto durante la registrazione di “Tieniti forte”?

<<Ricordo che il brano che mi ha messo più in difficoltà è stato “Dove il tempo non esiste” perché è una canzone che richiede molta estensione ma anche “Il meglio sta arrivando” ha costituito una bella sfida essendo la prima volta che mi approcciavo ad una canzone così veloce: è servito molto allenamento per il fiato e per riuscire a parlare così velocemente. La cosa più bella, però, che ricordo è la gioia di ogni singolo giorno per registrare questo album>>.

L’ultima domanda da parte di un fan chiede se hai già in mente qualche modo particolare per festeggiare i primi 10 anni di carriera che, oramai, sono alle porte? Hai qualche idea?

<<Si, ovviamente ho delle idee e stiamo arrivando a scegliere tra diverse opzione. Indubbiamente festeggeremo perché si tratta di un traguardo davvero importante e che va ricordato>>.

Ho scelto dei versi da alcune tue canzoni dei versi su cui dire semplicemente qualcosa riferito a te stesso. I primi versi che ho scelto dicono: “quando tutto sembrava ormai spento nel mio mondo”. Quand’è che tutto ti è sembrato spento?

<<E’ “La forza mia”. Personalmente quando non riuscivo a raggiungere il mio obiettivo tutto mi sembrava spento in qualche modo. Quando dopo 4 anni non riuscivo ad entrare ad Amici, quando quasi mi stavo rassegnando all’idea che fare il cantante non fosse la mia strada…>>.

“E se non lascia niente non è lei”. Qual è l’ultima canzone che ti ha lasciato qualche cosa d’importante?

<<Questo è un verso dedicato alla musica come tutta la canzone “L’ultima cosa vera”. L’ultima canzone che mi ha fatto davvero venire il brivido è “Sign of the times” di Harry Style (e la canticchia)>>.

“Per ogni passo che ho lasciato indietro ho quasi perso il volo”

<<E’ una frase della bellissima canzone “Dove il tempo non esiste”. Capitava, a volte, che perdevo la speranza anche per quelle cose che non avevo nemmeno tentato di fare o di ottenere>>.

Per lasciarci ho pensato ad un ultimo piccolo gioco con domande ordinate dalle più semplici alle più difficili e scottanti. Puoi scegliere tu quando fermarti: nel momento in cui mi dici stop il gioco termina altrimenti sei obbligato a rispondere alla domanda che ti pongo quindi attenzione, decidi tu quando spingerti oltre.

– cinema o TV? <<Mi piacciono entrambi ma forse cinema>>.

– mare o montagna? <<Mare>>.

– la cosa che più ti manca della tua Sardegna oltre alla famiglia <<Il mare, di nuovo>>.

– meglio vincere amici o Sanremo? <<Non ti so rispondere, sono state belle tutte e due le vittorie>>.

– la cosa che non faresti mai… <<Rinfacciare qualcosa>>.

– il tuo album del cuore? <<”Il cuore muove”>>.

– la parolaccia che dici più spesso <<Porca p*****a. Però non la puoi scrivere eh (ride)>>.

– amore o sesso? <<Non c’è amore senza sesso secondo me. Il contrario si>>.

– la cosa che più ti ha ferito detta da altri su di te? <<Non ascolto tanto quello che si dice su di me però se qualcuno mi da del falso mi ferisce>>.

– il segreto che di te non racconteresti mai… <<Se non lo racconterei mai perché dovrei raccontartelo? Ah, però son obbligato a rispondere… Ecco, ho trovato: il mio segreto è che sono pieno di segreti>>.

(grazie a Warner Music Italia, Ecletic Music Group, Valentina Marcandelli ed Emanuela Colli )

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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