Analisi del nuovo singolo di Marco Mengoni, intitolato “Mandare tutto all’aria”, fuori da oggi, venerdì 29 novembre
È un Marco Mengoni nuovo quello che torna a farci emozionare/ballare sulle note di “Mandare tutto all’aria”, singolo disponibile da venerdì 29 novembre per Epic Records / Sony Music Italy.
Il brano è un mix tra un ritmo travolgente, contaminato da una dinamica up e contaminazioni French Touch. Un battito incalzante con un testo che ci invita a riflettere sulla nostra esistenza e ci spinge tra le braccia della malinconia, in sintonia perfetta tra anima ed elettronica… tra piani che non si realizzano e cose che vorremmo fare, ma che poi finiamo per non fare mai… tra scelte sbagliate e rimorsi, tra rimpianti e soddisfazioni.
“Mandare tutto all’aria” è la vita di tutti noi ogni giorno. “Perché ho voglia di uscire da questa mattina, e poi non esco mai. Se potessi tornare dove stavo prima, (forse) non ci tornerei” spiega quell’eterna indecisione che ci attanaglia. Quella voglia di fare ma non facciamo, quella frenesia irrefrenabile di tornare indietro senza nemmeno sapere se sarebbe davvero la scelta giusta. Il pezzo è uno specchio di tutti noi, delle nostre esistenze, del nostro accidentato percorso di vita.
“E non lasciarmi solo a rincorrerti nel buio della città, in un sabato sera d’estate vorrei prendere i muri a testate, quante volte ho giurato di non farlo più” recita una parte del testo. Narra di quel tratto di vita in cui è presente l’amore, non per forza per una persona, ma anche per una passione mai davvero perseguita, ma che ci rincorre sempre, da cui tentiamo di fuggire, ma che è sempre lì.
“Mandare tutto all’aria” è scritto e musicato a otto mani dallo stesso Marco Mengoni, Edoardo D’Erme, Davide Petrella e Andrea Suriani. Il risultato non ci delude nemmeno stavolta. Ancora una volta colpisce testa e cuore ed è destinato a travolgere le nostre anime, avvolgendoci tra la voglia di ballare e la melancolia di ciò che non c’è più e ciò che vorremmo, ma che forse non raggiungeremo mai. O forse sì, chissà, dopotutto è anche un messaggio di speranza, di cambiamento. Quel cambiare che porta a nuove avventure e nuovi orizzonti.
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