In occasione dei 30 anni della storica etichetta indipendente veneta, abbiamo intervistato Marco Rossi presidente di Azzurra Music
Tra gli esperti di discografia una figura di riferimento del panorama indipendente è sicuramente Marco Rossi, presidente e fondatore di Azzurra Music, storica etichetta veneta che proprio quest’anno festeggia i suoi primi trent’anni di attività.
Il 31 ottobre, al Teatro Toniolo di Mestre (Venezia), si terrà la serata di gala “La musica è Azzurra: 30 anni in una notte“, un evento unico e gratuito per celebrare la musica, condotto da Mara Venier e ricco di tantissimi ospiti.
Tra i protagonisti, infatti, ci saranno: Al Bano, Grazia Di Michele, Maurizio Vandelli, Riccardo Fogli, Jerry Calà, Shel Shapiro, Tony Esposito e Le Orme, tutti accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Italiana diretta dal Maestro Diego Basso.
Azzurra Music festeggia trent’anni di attività, qual è il tuo personale bilancio?
«Il bilancio dei trent’anni è, pur tra alti e bassi, molto positivo, se non altro per il fatto che siamo ancora qui».
Come si è evoluto il mercato discografico in questo lasso di tempo e, di conseguenza, come sono si sono evolute le vostre strategie e scelte editoriali?
«Il mercato discografico è cambiato radicalmente. Sia nella fruizione per l’utente finale, dove siamo passati da un mercato in cui la musica aveva un costo (l’acquisto dei dischi) ad un mercato in cui è percepita come gratuita tramite le piattaforme. Oggi le strategie produttive e distributive sono stabilite in funzione del mercato digitale. L’obiettivo è quello di far entrare i brani nelle playlist e di creare playlist da far crescere».
Avete lavorato con artisti che hanno fatto la storia della musica italiana. Quali sono stati i progetti più difficili da realizzare e quali quelli a cui sei personalmente più legato?
«I progetti con artisti affermati sono sempre complessi. Dobbiamo capire che nella loro testa, un nuovo progetto deve essere migliore di quanto già fatto in passato e quindi non potrà mai essere una passeggiata. Se devo scegliere un progetto particolarmente difficile direi che il disco di inediti di Shel Shapiro è stato particolarmente “sofferto”. Shel è un artista molto esigente con se stesso e gli altri. Sono molto fiero dell’album “Perle” di Dodi Battaglia. Un album composto da un libro e due cd. Mi ha permesso di approfondire la musica dei Pooh».
Negli ultimi anni vi siete specializzati anche nel settore stampa pubblicando diversi libri. In modo particolare ci sono state delle belle operazioni, come quelle di Shel Shapiro, di Riccardo Fogli e di Vittorio De Scalzi, giusto per citarne un alcune, in cui avete coniugato il disco a un volume scritto, che sia una biografia o un catalogo di foto. Immagino che queste operazioni abbiano funzionato parecchio, ma a livello di costi possono essere considerati sostenibili in futuro?
«Abbinare un nuovo album di un artista ad un libro è una strategia che in questi ultimi tempi ha pagato perchè il mercato dei libri è ancora un po’ più consistente di quello dei dischi. Ma in prospettiva anche i libri verranno sempre più consumati in forma digitale. Quindi non credo che possa essere la salvezza del nostro prodotto fisico. Secondo me è indubbio che dovremo affinare le nostre capacità nel digitale che è il mercato al quale si rivolgono sempre di più le masse».
Il prossimo 31 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre, andrà in scena la serata di gala “La musica è Azzurra: 30 anni in una notte”, presentata da Mara Venier. Cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?
«L’evento del 31 ottobre è un ringraziamento a tutti coloro che hanno dato qualcosa all’azienda e contribuito a far sì che sia ancora qui dopo trenta anni. E sono artisti, dipendenti, clienti, fornitori. Per loro ho pensato di organizzare qualcosa di importante . E pare che possa diventare una serata che non dimenticheremo tanto presto. Per noi densa di significati».
Per concludere, c’è una lezione o un insegnamento particolare che pensi di aver appreso dalla musica in tutti questi anni di discografia?
«Il settore della musica è un mercato molto particolare. Le regole per il successo non sono chiaramente stabilite. Non esiste un percorso certo per far funzionare un brano o un album. Ci sono tante variabili e i rischi sono molto elevati. L’importante è tenerlo sempre presente e bilanciare i rischi con altrettante certezze».
Nico Donvito
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