A partire dal primo giugno entra in rotazione radiofonica il nuovo interessante singolo
Si intitola “Ammore Vero” il nuovo singolo de i Marcondiro, scritto da Marco Borrelli insieme a HER, un brano accompagnato da un videoclip che vede protagonista l’attore Stefano Fresi. Radici, credibilità e sperimentazione, conosciamo meglio l’artista calabrese.
Ciao Marco, partiamo dal singolo “Ammore Vero”, com’è nato e cosa rappresenta per te?
«La canzone è nata dalla collaborazione con una cara amica, la cantautrice e violinista H.E.R. (Erma Pia Castriotta), che un giorno durante una sessione di registrazione presso il Parodoi studio, mi disse che aveva voglia di scrivere un brano che fosse una sorta di invettiva contro il “volemose bene”, ovvero l’ostentato buonismo che spesso cela ipocrisia e falsità. Si sa che è pratica comune e sociale, il non volere ammettere o dire come stanno realmente le cose, paventando una falsa inclinazione alla bontà: “Va tutto bene e voglio bene a tutti! Il cambiamento climatico? Un’allucinazione collettiva! Io razzista? Quando mai, però se un extracomunitario mi si siede affianco nella metro, per precauzione mi sposto…”. Ecco, a nostro avviso con questo atteggiamento si producono generazioni deviate, molto distanti dal vero concetto Amore per l’altro!».
Da quale idea iniziale sei partito per la realizzazione di questo pezzo?
«Dal ritornello che H.E.R. mi fece ascoltare (ancora in fase embrionale e con un testo non ancora definito) dopo avermi parlato del concetto della canzone che avrebbe voluto scrivere insieme a me. Quell’inciso mi si piantò subito in testa! Era davvero “incisivo”, è il caso di dirlo! Così mi cimentai subito nella composizione del brano partendo da radici molto solide per portare alla luce il “Fiore Raro”… cioè un motivo popolare e nello stesso tempo ricercato e soprattutto divertente!».
Cosa avete voluto esprimere attraverso le immagini del videoclip?
«Stavo cercando un soggetto per il vdeoart, che avrebbe visto il caro amico Stefano Fresi (con cui avevamo deciso da tempo di collaborare), come protagonista. La ricerca finì dopo la lettura del “racconto per bambini-adulti” dello scrittore Vasco Rialzo, già compagno di disavventure artistiche a Barcellona, ospiti della rassegna “cose di Amilcare” (organizzata dal Club Tenco). Nel racconto si parla di uno “Sfigato che vuole diventare Figo” e compiere la sua “scalata sociale” . Ci riesce attraverso il “famoso” patto con il Diavolo, che nel racconto di Vasco è una donna (in effetti si sa che le donne ne sanno una più di satana) interpretato da Giulia Clemente. Mi sembrava quindi un perfetto “movente” per mettere in immagini il concetto della canzone in modo ironico e provocatore, come ci piace fare!».
Da cosa trai principalmente ispirazione per le tue produzioni?
«Da qualunque impulso che proviene dal mondo esterno, libri, mass-media, fatti di cronaca, poiché alla base delle nostre “produzioni popolari”, c’è sempre l’intenzione di comunicare ed avere uno scambio con chi le fruirà».
Radici, credibilità e sperimentazione, mi metti nel tuo ordine di importanza questi tre aspetti?
«Esattamente come le hai scritte. Penso che alla radice della credibilità c’è la sperimentazione».
Quali ascolti hanno accompagnato e segnato la tua crescita?
«Infiniti e continui ascolti di musica di ogni genere, prediligendo quella di qualità».
Come valuti l’attuale scenario discografico?
«Mi pare che di base c’è poco coraggio rispetto al passato secolo, ma riesco a trovare cose interessanti da ascoltare comunque».
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica oggi?
«Non ci sono aspetti negativi! Fare musica è un’esigenza. Può essere negativo se la si fa pur non avendo la reale esigenza di “farla”».
Qual è il tuo rapporto con i social network e con il web in generale?
«Molto buono, gli voglio bene a questi social asocial!».
Alla luce di tutto quello che ci siamo detti, per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?
«L’ #AmmoreVero è un Fiore Raro, che se lo cerchi non ti troverà, l’Ammore Vero se non è Amore Vero, cos’altro è se non Amor per se?».
Nico Donvito
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