Amici di Maria de Filippi è in crisi? È la domanda generalizzata che un po’ tutti si fanno da quando sabato sera il format della sanguinaria Queen Mary ha perso il confronto diretto sul piano degli ascolti con Ballando con le stelle di Milly Carlucci, fatto mai accaduto prima e che non fa ben sperare se unito al dato che rivela un numero di ascoltatori inferiore ai 4 milioni (prima volta che accade dal 2011).
Che sta accadendo dunque ad Amici? È davvero finita l’epica stagione televisiva dei talent show oppure c’è dell’altro sotto? In molti sostengono che il talent sia alle strette come format ma personalmente imputo ad altri fattori il netto calo di audience come avevo già cercato di spiegare qui.
Cosa c’è da risolvere dunque per Amici? Io son dell’idea che la De Filippi, donna sveglia ed acuta che la televisione la conosce bene, per la prossima stagione stravolgerà non poche cose ma ci sono, a mio avviso, cose essenziali da modificare per far tornare in alto il programma che sicuramente ha reso grande l’impero defilippico negli ultimi anni.
Primo, basta al sabato sera e al registrato. È da anni che Maria lo dice ma ancora non si è capito evidentemente che il sabato sera non è il palinsesto giusto per un programma che apertamente punta su di un pubblico giovane quindi occorre assolutamente cambiare giorno della messa in onda riuscendo così a tornare effettivamente ad un talent show vero e proprio e non ad un programma costretto ad inserire grandi dosi di show vero e proprio per accaparrarsi più spettatori possibili disponibili in tal serata. Il tema del registrato, si sa, soffre della presenza delle coreografie di Giuliano Peparini che richiedono momenti di costruzione della scenografia piuttosto lunghi che per una diretta sarebbero difficilmente sostenibili. Il che, però, non significa che la cosa non sia risolvibile: nel mentre che la scenografia viene preparata è possibilissimo mandare in onda tutti quei filmati di scherzi, polemiche e racconti che nella buona tradizione mariana non mancano mai oppure è il momento ideale per battibecchi, giudizi o che altro ne so. E poi c’è la famosissima pubblicità che di certo a Canale 5 non manca. Così facendo si eviterebbe un altro di quei problemi colossali per le ultime edizioni di Amici: gli spoiler, che ad oggi di certo non si possono contenere vista la settimana di anticipo con cui sono registrate le puntate.
Punto 2 da cambiare sicuramente è la presenza del televoto. Con la diretta sarebbe finalmente disponibile il televoto che così riporterebbe il pubblico a sentirsi protagonista e non più semplice spettatore di un qualcosa deciso da altri che hanno caratteristiche del tutto contrarie al televoto popolare: le famose giurie sono formate da pochissimi, spesso incompetenti nel settore (senza offesa, s’intende) e, soprattutto, non saranno loro a comprare i dischi o ad andare a teatro mandando avanti le carriere di questi ragazzi. Meglio far scegliere a chi lo farà dunque. Effetto bimbominkia dietro l’angolo nuovamente dunque? Si, è vero ma è anche vero che quello è il pubblico a quello bisogna rispondere ma per elevare il tutto si potrebbe cambiare il meccanismo di gara.
E quindi veniamo al punto 3 della nostra rivoluzione: Maria ha già cambiato più volte il regolamento e forse ora è giunto il momento di rifarlo magari optando per una serie di prove votate dal pubblico e un’altra serie da una giuria così che si possa bilanciare il voto oppure si potrebbe optare per un sistema di voto integrato tra le due componenti.
Punto 4 le presenze in studio. Addio a quinto giudice del tutto inutile se non ai fini del cachet. Non parliamo nemmeno dei divi americani che spesso spiaccicano due parole a serata. Più interessante sarebbe inserire questi ospiti magari in qualche altra attività nel corso della serata dicendo magari addio ad attori e divi ma optando per artisti veri e propri da coinvolgere in esibizioni al fianco dei ragazzi. Tutto sommato stiamo parlando di un talent…
Riguardo a coach li ritengo una risorsa essenziale per la qualità di questo show quindi ben venga il loro permanere affianco di insegnanti professionisti in grado di lavorare con i ragazzi: per capirci, il buon Zerbi è simpatico a tutti ma al serale lo vedo poco utile rispetto ad un Boosta piuttosto che ad un Fabrizio Moro o ad altre personalità che si potrebbero coinvolgere. Riguardo alla famosa giuria nulla da obiettare ovviamente in linea alla scelta di regolamento che si adotterà. Per comici ed ospiti vari direi solo una cosa: sono davvero validi e c’entrano con il contesto? No, perché non ho nulla contro Luca e Paolo ma non mi hanno ancora fatto fare mezza risata in tre serate (dove hanno proposto sempre le stesse battute peraltro) anzi, mi stufano parecchio nel loro allungare il brodo a quell’ora.
E poi perché no al ritorno di sfide obbligate uguali per entrambi gli sfidanti per un confronto obiettivo (non sempre ovviamente visto che un brano non esalta mai due voci egualmente ma talvolta può essere utile questo meccanismo)? Perché no al ritorno di giudizi tecnici e non solo emozionali? Perché no ad un ampliamento di proposta musicale? Dove sono finite band, rapper, rockettari, cantautori, voci potenti, elettronici ecc…? Perché lanciare sul mercato ogni anno almeno 4 se non 5 dischi? Una volta erano al massimo 2 o 3 e il mercato si compattava. Dove sono finiti gli inediti scala classifiche scritti da autori capaci di costruire delle hit? E se di scuola si tratta dove sono finiti esami, interrogazioni a sorpresa di Zerbi, la storia della musica e delle canzoni che si cantano, le conoscenze tecniche di canto della maestra De Michele? Basta a pomeridiani densi di esibizioni piacione, se di scuola si tratta di torni a dimostrarlo anche davanti alle telecamere.
Riassumendo forse in una pillola il concetto: torniamo al talent e non andiamo sempre più verso lo show Maria mia cara. Torniamo a guardare al talento e non al contorno. Premiamo il pubblico che poi compra i dischi e non la giuria di inesperti. Proponiamo una possibilità scelta variegata ma valida e preparata. Diciamo no alla lobby della discografia che ogni anno invia qualcuno dei suoi già adocchiato ma andiamo alla ricerca come un tempo di vere novità da imporre. Riportiamo la musica al centro.
Dopo di che non basta che aspettare qualche buon talento, di quelli veri che, si sa, non sempre capitano…
Ilario Luisetto
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