giovedì 21 Novembre 2024

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Mariella Nava: “Ricordo gli occhi di Mia Martini” – INTERVISTA

Intervista alla cantautrice intervenuta a ‘Buon compleanno Mimì’

Cantautrice di classe, talento e straordinaria vocazione interpretativa delle proprie parole Mariella Nava ha partecipato a “Buon compleanno Mimì”, rassegna giunta alla settima edizione dedicata alla memoria di Mia Martini: uno spettacolo unico e coinvolgente che si è tenuto, come sempre, lo scorso 21 settembre al Teatro Nuovo di Milano.

Ciao Mariella, partiamo da Mia Martini, un’artista con cui sicuramente ti sarai incrociata più e più volte nei “corridoi della musica”. Qual è il tuo personale di Mimì?

«Ricordo Mimì come una donna molto fragile ma con una corteccia di persona che ha attraversato tante diverse esperienze che, sicuramente, l’avevano segnata ma che, da un certo punto di vista, l’avevano anche resa più forte e consapevole nei confronti della vita permettendole di riconoscere le persone “sane”, quelle che veramente le rivolgevano lo sguardo con affetto, rispetto a quelle che non erano poi così sincere con lei. La cosa bella è che il mio stesso produttore, Antonio Coggio, che aveva già lavorato con lei mi poteva raccontare di aneddoti e delizie riguardanti Mimì. Mi ricordo quando mi raccontava di Mia, Loredana e Renato Zero che facevano i cori per Baglioni ed altri».

Ricordi il tuo primo incontro con lei?

«Assolutamente si! Mimì abbracciava questa sua cagnolina a cui era molto affezionata. Insieme a noi in sala c’era un musicista contro cui la cagnolina ringhiava. Ricordo che Mimì disse scherzosamente: ‘si vede che quel tizio ti vuol far qualcosa Mariè perchè fa così solo quando legge le intenzioni strane degli uomini’. Era una persona ricca di emozioni e maturità interiore. Ricordo che mi guadava ed osservava a distanza rivedendo forse in me una persona che si approcciava alla musica nel suo stesso modo, con questo istinto e voglia di darci dentro anche dal punto di vista timbrica».

Vi siete, poi, incrociate spesso?

«No, non spesso purtroppo ma ho un ricordo ancor oggi vivissimo dei suoi occhi che si specchiavano sul mio stesso specchio. Era nel camerino di spalle al mio e mentre lei si truccava io potevo vederla dallo specchio. Lei guardava me e io guardavo lei. Ricordo il suo abbraccio a Mimmo Cavallo, autore che lei ha sempre amato».

Proprio a proposito di autori… Mimì ha scritto anche delle cose sue ma è sempre stata soprattutto un’interprete. Un’interprete capace di scegliere i propri autori dando una grandissima importanza alle parole e ai testi. Ecco, da cantautrice, qual era, a tuo giudizio, la forza di Mimì nello scegliere il suo repertorio?

«Mimì doveva sentire, filtrare quello che cantava. Lo voleva provare quasi sulla pelle. Un po’ come fa un attore, un bravo attore. Lei ha davvero fatto scuola nell’interpretazione: ogni parola doveva avere il proprio carattere per mezzo della sua voce. E Mimì in questo è stata la prima interprete veramente importante sotto questo profilo: l’unica capace di dare un carattere timbrico notevole con il graffio di cui era dotata la sua voce. L’operazione alle corde vocali, poi, aveva acuito questa sua forza emotiva che aveva dentro».

So che questa sera canterai ‘Scrupoli’, una canzone che non è, forse, tra le sue proposte più famose. Come mai questa scelta?

«Mi è stato dato modo di scegliere tra tre canzoni: ‘Padre davvero’, ‘Inno’ e ‘Scrupoli’. Proprio perchè quest’ultima non è molto nota mi ha toccato il cuore insieme al fatto che il testo è proprio di Mia Martini. Ho pensato, dunque, di cantarla quasi per dare io voce al suo scrivere».

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.