A tu per tu con la vincitrice della quinta edizione di The Voice, in radio con “Con te dovunque al mondo”
Tempo di nuova musica per Maryam Tancredi, ugola di San Giorgio a Cremano che abbiamo precedentemente incontrato alla vigilia della sua vittoria della quinta edizione italiana di The Voice (qui la nostra video-intervista). In occasione dell’uscita del singolo “Con te dovunque al mondo”, in rotazione radiofonica dall’11 gennaio, abbiamo raggiunto telefonicamente l’artista campana, per approfondire la sua conoscenza e parlare dei suoi prossimi progetti discografici, tra cui l’album d’esordio previsto per la prossima primavera.
Ciao Maryam, partiamo dal tuo nuovo singolo “Con te dovunque al mondo”, che sapore ha per te questo brano?
«Un sapore buono. E’ un brano importante perché ha segnato per me un nuovo inizio, attraverso questa canzone e la musica in generale riesco ad essere me stessa, ad esprimere tutto quello che ho dentro. Mi ha colpito sin da subito, con il mio team di lavoro abbiamo pensato che fosse un pezzo adatto a me, è stato amore a prima vita. Il testo è molto significativo, perché può essere interpretato in modi diversi, per questo motivo mi piace un sacco».
Quali innovazioni ha, secondo te, questo pezzo rispetto al precedente “Una buona idea”?
«Ha avuto una gestazione differente, anche se segue la stessa direzione del precedente. “Con te dovunque al mondo” è sicuramente un brano pensato, abbiamo avuto molto più tempo per lavorarci, mentre “Una buona idea” è stato realizzato più velocemente, per esigenze televisive e dinamiche legate alla mia partecipazione a The Voice. In qualche modo prosegue lo stesso discorso, sia a livello sonoro che per quanto riguarda il linguaggio utilizzato».
Cosa avete voluto raccontare attraverso le immagini del videoclip scritto e diretto da Fabrizio Conte?
«Il testo racconta di una storia d’amore che, purtroppo, sta volgendo verso il termine. Nella frase “domani è un altro giorno” è racchiuso il senso della canzone stessa, che abbiamo voluto riflettere anche nel video, perché la vita continua e le cose continuano ad accadere».
Facciamo un salto indietro nel tempo, come e quando ti sei avvicinata alla musica?
«Mia mamma ha sempre cantato, sin da quando ero piccolina lei mi ha trasmesso questa grande passione. Crescendo ho ascoltato musica black, dal soul al rhythm & blues, ho amato Christina Aguilera e Jennifer Hudson, fino ad arrivare a Jessie J e tutto il mondo american style che fa parte di me e del mio vissuto. Tra gli artisti italiani, invece, apprezzo molto Giorgia, Mina e Marco Mengoni».
Con quale spirito ti affacci al mercato e come valuti il livello generale dell’attuale settore discografico?
«Ho tanta voglia di fare, questo mi sprona a dare sempre il massimo. Ho voglia di cantare, di donare tutta me stessa per la musica, ho capito che è davvero questo che voglio fare nella mia vita».
Ti senti rappresentata dallo scenario musicale di oggi?
«In parte sì, attualmente si ascolta molto rap/trap, il mio mondo è abbastanza differente. Quello che spero è di riuscire ad inserirmi anch’io con la mia musica e contribuire ad un ritorno dei bei pezzi che c’erano una volta».
Qual è la lezione più grande che hai appreso dall’esperienza di The Voice e dalla collaborazione con Al Bano?
«La cosa più importante che mi ha lasciato The Voice è saper gestire il palco e le emozioni, aspetti che ho maturato nel corso di questa splendida avventura. Al Bano è un grande insegnante, sia di vita che di musica, mi raccontava che da giovane non veniva molto calcolato perché lo definivano “bassino” e “bruttino”, poi dopo il suo primo Festival nel ’68 tutto è cambiato e le stesse persone che lo emarginavano hanno cominciato a cercarlo. Il consiglio che mi ha sempre dato è di fregarmene del giudizio degli altri, di andare avanti per la mia strada e pensare il meno possibile a ciò che c’è intorno».
Nella nostra precedente chiacchierata alla vigilia della finalissima di The Voice hai ringraziato tutte le “porte in faccia” che hai preso”, perché ti hanno permesso di crescere e di diventare quella che sei oggi. Ecco. Chi è oggi Maryam? Se ti guardi allo specchio quale immagine vedi?
«Vedo una persona che ha capito che bisogna sempre andare avanti, che non bisogna mai fermarsi, soprattutto alle apparenze, senza mai permettere agli altri di lasciarti influenzare dal loro giudizio, spesso affrettato e poco costruttivo. Le porte in faccia mi sono servite per capire quanto tengo alla musica, mi hanno fortificata e resa più consapevole di prima».
“Con te dovunque al mondo” anticipa l’uscita del tuo album previsto in primavera. Cosa dobbiamo aspettarci da questo lavoro?
«L’album sarà la mia verità, ciò che sono e quello che mi piace cantare. Sarà un disco d’esordio che mi rappresenterà al 100% e che conterrà al suo interno le mie sfaccettature vocali e caratteriali, senza alcuna riserva».
Per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?
«Di essere sempre forte e di continuare a fare ciò che si vuole, senza arrendersi ai momenti di difficoltà, perché quelli passano e ciò che rimane è la voglia di fare e di dimostrare chi siamo veramente. Mai smettere di credere nelle proprie capacità».
Nico Donvito
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