Tempo di nuova musica per Massimo Priviero, fuori con il nuovo disco “Diario di vita”, disponibile da venerdì 25 ottobre
Un bambino, un ragazzo e un uomo. Il suo diario di vita. Che si traduce in canzoni scarne e dense dove l’essenziale è quasi solo la voce o lo sono le parole e il racconto. Fragilità. Forza. Legami non perdibili. Orgoglio. Legami umani. Terra madre. Valori esistenziali. Amore, naturalmente sempre e in ogni declinazione. Rabbia. Spiritualità. Ritorno struggente a un passato. Desiderio di scrivere il domani. Sogni nel vento. Consapevolezza. Santa solitudine. Dialoghi. Frammenti d’esistenza. Voglia di vivere. Libertà e coraggio come fari della vita dell’artista. Tutto questo è “Diario di vita”, il nuovo album di Massimo Priviero, in uscita anche in formato vinile.
«Ogni traccia un capitolo di vita. Forza di vivere. Fragilità di vivere. Nella mia testa, il bambino diventa ragazzo poi uomo e poi rifà il suo giro. Passato, presente, futuro. Sequenze emotive. Talvolta foto struggenti introverse e acustiche, di cifra poetica in scrittura del testo, altre volte scariche d’energia elettrica di quel che chiamiamo rock d’autore, ormai da tanti anni cifra mia, dove hai bisogno di parole che suonano e reggono ritmiche. Inizio, sviluppo, compimento d’esistenza. Artistica e di vita. Perché sono io stesso quel che scrivo suono e canto. Ho da tanto tempo gran distacco sonoro e ancor più di prassi e valori rispetto a quel che gira intorno. Nelle sue molteplici forme e pure in ciò che è chiamata visibilità e comunicazione. Certo non amo granché quel che gira intorno. Vero che, spesso, la mediocrità identificante è salvifica. Poi, ovvio che ciò che è banale e talvolta un po’ infame prescinde da ogni suo successo. So ben poco di ciò che accade in televisioni, radio commerciali, social e altro di prossimo. Faccio pure il mio più possibile per non giudicare. Mi importa poco di certa fama, pure sperimentata, se essa non è rapportata ai talenti di un uomo. È discorso d’esistenza. Credo anche probabile che questo sia l’ultimo album della storia mia. Detto con un sorriso e per ragioni che un uomo “vero” non racconta al mondo e al suo circo mediatico. Ma chissà, forse capiterà che un giorno dica di come sto. Grazie a Dio, conservo una sorta di esistenza laterale innamorata della vita. Del sorriso, del pianto o del sogno come del sudore o del lavoro che la accompagna. Ho da render conto con le parole, con la musica e con la mia voce ad un frammento di popolo che mi cerca e che trova dentro a quel che faccio un modo simile al suo di stare al mondo. Tradurlo, suonarlo, cantarlo e magari talvolta sublimarlo è mestiere mio. Forte e fragile. Ho da render conto a chi mi è davvero vicino. E ho da render conto ai valori in cui credo. E ho da render conto alla mia anima o a ciò che ne è equivalente. Tutto il resto per me conta poco» racconta Massimo Priviero.
La data di presentazione di “Diario di vita” è prevista per il 9 novembre a Legnano (Mi), presso il Teatro Tirinnanzi. Ad accompagnare l’uscita del disco vi è anche un podcast con la viva voce dell’artista che racconta traccia per traccia il suo nuovo lavoro.
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