Massimo Ranieri, la recensione di “Tra le mani un cuore”
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Tra i protagonisti di Sanremo 2025 c’è anche Massimo Ranieri: ecco la nostra recensione di “Tra le mani un cuore”, brano che segna la sua ottava partecipazione in gara al Festival
Torna a Sanremo Massimo Ranieri, lo fa con un pezzo che si intitola “Tra le mani un cuore”, scritto e composto da Tiziano Ferro, Nek, Giulia Anania e Marta Venturini.
Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.
Massimo Ranieri, la recensione di “Tra le mani un cuore”
Si mette in gioco Massimo Ranieri, lo fa con una ballata che racconta non solo dell’amore fra due persone, ma di un sentimento universale e straordinario, da preservare e custodire. La canzone, infatti, è capace di toccare le corde più intime senza cadere troppo nel melodramma, riuscendo a comunicare un senso di speranza e di guarigione anche quando si parla di rotture e di sofferenze.
Il ritornello di “Tra le mani un cuore” è forse uno degli aspetti più riusciti del brano. Con una costruzione che ricorda le migliori ballate di Tiziano Ferro, ma senza scadere troppo nell’emulazione, Ranieri riesce a trasmettere il giusto equilibrio tra dolore e rinascita. La melodia si fa portatrice di un messaggio che non è solo di rassegnazione, ma anche di forza.
“Io ti proteggerò da quel che è stato e troverai la pace dopo quello che hai passato” recita un passaggio chiave del testo, parole che suonano come una promessa di conforto e di protezione. “Tra le mani un cuore” è un brano che esalta il carisma di Massimo Ranieri. Il brano suona come una volta, proprio per questo potrebbe rappresentare un ponte per le nuove generazioni.