“Master songs”, Alice ci ricorda che le belle canzoni sono davvero immortali – RECENSIONE CONCERTO
In scena al Teatro Manzoni di Milano uno spettacolo ricco di emozioni: “Master songs” di Alice. La nostra recensione del concerto, un omaggio alla musica dei grandi cantautori
È partito lo scorso 16 novembre ed è arrivato a Milano ieri sera “Master songs” il tour nei teatri di Alice. Un live che ci porta non solo in una dimensione musicale ma anche poetica e spirituale guidandoci fra i brani della produzione dell’artista come cantautrice e interprete.
Il teatro Manzoni, con la sua atmosfera calda, accoglie il pubblico che arriva numeroso e prende posto, fino a che si riempie, le luci si spengono e il concerto inizia. Sul palco è stata accompagnata da Carlo Guaitoli al pianoforte e tastiere, Antonello D’Urso alle chitarre e Chiara Trentin al violoncello acustico ed elettrico.
“Master songs” di Alice, la recensione del concerto
È un arpeggio di chitarra a segnare questo inizio di live con Alice che entra sugli applausi di tutti e inizia a cantare “Gli ultimi fuochi” un suo brano. Poi si siede alla tastiera e insieme agli altri tre musicisti interpreta “Un blasfemo” primo dei due brani che eseguirà di Fabrizio De Andrè, ecco infatti che subito arriva “La canzone dell’amore perduto” capolavoro che viene accompagnato anche da una suggestiva videoproiezione sullo sfondo di una rosa che fiorisce o sfiorisce (chissà proprio a ricordare quel verso “ma come fan presto amore ad appassir le rose” del cantautore).
La serata è ancora lunga e di canzoni straordinarie ne sentiremo parecchie, interpretate dalla voce di Alice, profonda e caldissima. Lei ha un completo scuro, come scuri sono i suoi capelli e la sua figura è davvero di un’eleganza sublime. Si destreggia da vera fuoriclasse su un repertorio che non a caso ha racchiuso sotto il nome di “Master songs”: arrivano infatti brani del calibro di “Auschwitz” (Guccini),“Prospettiva Nevski” (Battiato) , ”Almeno pensami” di Dalla , brano che Alice cantò a Sanremo nella serata dei duetti insieme a Ron, e poi ancora “Lindebergh” (Fossati).
E’ a questo punto del concerto, circa a metà, che arriva un momento dedicato alla poesia, e se i primi due componimenti sono cantati in friulano, l’ultimo è l’italianissimo “La recessione” di Pasolini.
Si torna poi ai cantautori e si riparte alla grandissima con “Non insegnate ai bambini” quello che come ricorda Alice ,“si può considerare il testamento di Gaber” e a proposito di testamento subito dopo ci canta l’ultima canzone che Battiato ha scritto per lei “Veleni”, che si conclude con un applauso calorosissimo che l’artista dedica chiaramente al Maestro.
Si va verso il finale del concerto e in effetti il ritmo incalza, gli arrangiamenti, minimali e scarni, si fanno più densi e arriva anche una cassa in quattro, che fa battere a tempo le mani al pubblico sulle note di “Il vento caldo dell’estate”. Il concerto sembra finire su “Il sole nella pioggia” di Camisasca, con Alice e i musicisti che lasciano il palco davanti a una standing ovation del pubblico che non può che godersi da lì a poco il loro ritorno sulla scena e le esibizioni dell’immancabile “Per Elisa” e “Chanson egocentrique”.
A sentir cantare Alice queste canzoni ti viene da dire che la bellezza è semplice, tanto la fa apparire. Eppure fosse così semplice non staremmo qui a lamentarci, chi più chi meno, delle canzoni “usa e getta” del nostro tempo.
La musica possiede un elevato valore culturale ed è importante ricordare di non far sì che il tempo renda labile la memoria: in Italia abbiamo un patrimonio di brani che sono veri e propri capolavori ed è bene che qualcuno ce lo ricordi.
“Master songs” di Alice, la scaletta del concerto
1- Gli ultimi fuochi (Alice)
2- Un blasfemo ( F. De André)
3- La canzone dell’amore perduto (F. De André)
4-1943 ( M.Di Martino)
5-Auschwitz (F.Guccini)
6-Prospettiva Nevski (F.Battiato)
7-Dammi la mano amore (Alice)
8-Il contatto ( Alice)
9-Viali di solitudine (Alice/M.Liverani/F.Messina)
10-Almeno pensami (L.Dalla)
11-Lindbergh (I.Fossati)
12-Inniò ( P.Cappello/Alice)
13-Anîn a grîs (M.Di Gleria/M.Liverani)
14-La recessione (P.P.Pasolini/M.Di Martino)
15-Non insegnate ai bambini ( G.Gaber/S.Luporini)
16-Atlantide (F. De Gregori)
17-Veleni ( M.Sgalambro/F.Battiato)
18-E ti vengo a cercare (F.Battiato)
19-I treni di Tozeur (S.Cosentino/G.Pio/F.Battiato)
20-Il vento caldo dell’estate (Alice/F.Messina/F.Battiato)
21-Una notte speciale (Alice)
22-Nomadi (J.Camisasca)
23-Il sole nella pioggia (J.Camisasca)
24-Per Elisa (Alice/G.Pio/F.Battiato)
25-Chanson egocentrique (T.Tramonti/F.Messina/ F.Battiato)
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