“Mastichi aria” di Irene Fornaciari: te la ricordi questa?

Mastichi aria Irene Fornaciari

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Mastichi aria” di Irene Fornaciari

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2006 con “Mastichi aria” di Irene Fornaciari.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Mastichi aria” di Irene Fornaciari

Con “Mastichi aria”, pubblicato nel giugno 2006, Irene Fornaciari compie il suo debutto discografico solista, lanciando un brano che è tutto fuorché convenzionale. Scritto da Zucchero Fornaciari, il singolo anticipa l’album “Vertigini in fiore” e racchiude fin da subito le coordinate artistiche della cantautrice: ironia, teatralità e una voglia di rompere gli schemi pop, già evidente al primo ascolto.

Il testo gioca abilmente con immagini surreali e quotidiane: “la luna è rotta”, “la pasta scotta”, “non hai più denti né sentimenti”, creando un effetto quasi da filastrocca nonsense, che però maschera un contenuto amaro. La protagonista si confronta con un interlocutore vuoto, distante, che “mastica aria”, cioè parla senza dire nulla, ama senza sentire. Un’accusa velata da gioco, ma che colpisce con precisione.

Mastichi aria” è, insomma, un esordio interessante e coraggioso. Un brano che sfugge alle classificazioni nette, ma che riesce comunque a farsi ricordare per originalità, stile e scrittura. Irene Fornaciari dimostra fin da subito di voler camminare su una strada propria, fuori dal pop tradizionale, con un’ironia che non è mai fine a sé stessa, ma diventa veicolo di consapevolezza. E in un panorama musicale spesso omologato, è già molto.

Il testo di “Mastichi aria” di Irene Fornaciari

Il cielo è blu e cade giù a goccia a goccia

Non è così, che mi vorrei la pera cotta

Se tu non ci sei resto da sola

Così come un cane che si consola

Così così, così non va la luna è rotta

E guarda un po’ che fine fa la pasta scotta

Se tu te ne vai, meglio da sola

Che guardo il mare che mi consola

Mastichi aria e non c’è più storia

Ma dimmi tu da me cosa vuoi

Mastichi aria, mastichi me che cosa se!

Il cielo e tu che cadi giù dalla mia bocca

Non è così che rifarei la filastrocca

Se tu te ne vai, ballo da sola

Che so volare anche da sola

Mastichi aria e non c’è più storia

Ma dimmi tu da me cosa vuoi

Mastichi aria, mastichi me che cosa se!

Mastichi aria, che bella storia

Ma dimmi tu da me cosa vuoi

Mastichi aria, mastichi me che cosa che!

Non hai più pane, ne cose buone che mangerei

Non hai più denti, ne sentimenti

Mastichi aria e non c’è più storia

Ma dimmi tu da me cosa vuoi

Mastichi aria, mastichi me che cosa se!

Mastichi aria, che bella storia

Ma dimmi tu da me cosa vuoi

Mastichi aria, mastichi me che cosa che!

Il cielo e tu che cadi giù dalla mia bocca

Scritto da Nico Donvito
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