mercoledì 16 Ottobre 2024

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Matteo Markus Bok: “Cruisin? Un sogno che diventa realtà” – INTERVISTA

A tu per tu con con il giovane artista in uscita con il suo progetto discografico d’esordio “Cruisin”

E’ disponibile in tutti gli store dal 10 maggio l’album che segna il debutto di Matteo Markus Bok, giovane artista che ricordiamo per la sua partecipazione alla prima edizione di Sanremo Young e, in precedenza, anche alle trasmissioni “Italia’s Got Talent” nel 2017 e “The Voice Kids” in Germania nel 2016. “Cruisin” è il titolo del suo disco d’esordio, prodotto da Riccardo Scirè, contenente otto tracce non collocabili esclusivamente all’attuale mercato, pur rievocando mondi sonori vicini ad Ed Sheeran e Justin Bieber, l’ascolto appare abbastanza variegato e riconducibile al sound del britpop anni ’90, ma anche della scena R&B dei primi anni ’00. Un lavoro temporalmente vario, di quelli che probabilmente non invecchieranno nel giro di qualche mese.

Ciao Matteo Markus Bok, benvenuto su RecensiamoMusica. Partiamo dal tuo album d’esordio “Cruisin”, che sapore ha per te?

«Il sapore di un sogno che diventa realtà, dal primo momento in cui ho iniziato a fare musica l’album è sempre stato un obiettivo, il momento in cui realizzi che stai facendo sul serio. Un’emozione davvero grandissima, sono veramente troppo contento, essere riuscito a mischiare lingue e sogni è la soddisfazione più grande».

Sei brani in inglese e due in spagnolo, cosa ti ha fatto di male l’italiano? A parte gli scherzi, ti senti più a tuo agio cantando in queste due lingue? 

«Decisamente, l’inglese è sempre stata la lingua che mi ha accompagnato sin da quando sono piccolo, tutt’oggi frequento la scuola internazionale americana. Sin da quando ho debuttato all’età di nove anni nel musical de “Il re leone”, i brani erano in inglese ed è una lingua che mi ha sempre accompagnato, che fa parte di me e dei miei pensieri».

Sul palco mostri grande sicurezza nonostante la tua giovanissima età, quanto ti ha aiutato la televisione e le varie esperienze nei musical per acquisire piena padronanza del palco?

«Il palco è casa mia, l’unico posto in cui riesco ad essere veramente me stesso, cosa che non riesco ad essere dietro uno schermo attraverso i social. Quando canto mi diverto e mi sento totalmente libero, Cominciare così presto con i musical mi ha aiutato moltissimo a maturare padronanza, in questo senso mi ha molto aiutato l’esempio di mia mamma, che per diversi anni ha fatto la presentatrice professionista, l’ho sempre ammirata da sotto il palco, per me è stata un punto di riferimento».

Sei pienamente consapevole dei sacrifici che richiede il mestiere del cantante? 

«Ne sono consapevole da un bel po’ di tempo, ho notato quanti step della mia adolescenza sto perdendo, ho perso molte amicizie e non ho tempo di uscire, ma sono tutti sacrifici che sono disposto a fare perché non c’è altro che vorrei realizzare nella vita».

In che direzione andrà la tua musica? Come ti immagini tra dieci anni?

«Il mio sogno più grande è vivere in America e far conoscere la mia musica al mondo intero, credo che le canzoni servano ad aiutare la gente e il mio obiettivo principale è cercare di farlo anche attraverso i miei pezzi, tendenzialmente penso più agli altri che a me stesso. Da qui a dieci anni spero di raggiungere molti cuori con la mia musica».

Per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?

«Attraverso questo disco sto cercando di far conoscere al mondo lati inediti del mio carattere, la particolarità è che ogni traccia è diversa dall’altra, non mi sono voluto fermare ad un tipo di sonorità, abbiamo mischiato stili differenti e, piano piano, sto cercando di capire chi sono io e cosa voglio fare a livello musicale».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.