Il resoconto del doppio live del cantautore pavese realizzato nel tempio della musica: lo stadio Giuseppe Meazza di Milano
“Forza della natura” intona Max Pezzali all’inizio di “Bella vera”, una delle ultime canzoni pubblicate con il marchio degli 883 nella primavera del 2001. La stessa forza che si è sprigionata nelle due serate di “San Siro canta Max”, andate in scena venerdì 15 e sabato 16 luglio, in un evento volto a celebrare i suoi primi trent’anni di carriera.
Più che un concerto si è trattato di un vero e proprio karaoke a cielo aperto, qualcosa di inevitabile quando a tua disposizione hai canzoni come “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, “Sei un mito”, “Come mai”, “Nessun rimpianto”, “Gli anni”, “Se tornerai”, “La dura legge del gol” e “Una canzone d’amore“, pezzi che non conoscono confini spazio-temporali.
Un grande ruolo lo gioca la scaletta, che accontenta sia i fan più accaniti che gli appassionati occasionali, i cosiddetti curiosi dell’ultima ora. Tutti sensibili al fascino di ballate come “Ti sento vivere” e “Nient’altro che noi“, ma anche super gasati da pezzi più ritmati come “Nord Sud Ovest Est”, “Tieni il tempo”, “La regola dell’amico” e “La regina del Celebrità“.
Mettere mani su brani del passato considerati iconici non è mai un’impresa semplice, per questo motivo hanno giocato un ruolo fondamentale la produzione e i validissimi musicisti della band, ma anche la parte visual e la direzione artistica affidata a Sergio Pappalettera, designer di fama internazionale già al lavoro con Jovanotti, Pino Daniele ed Eros Ramazzotti.
Lo spettacolo ha soddisfatto i 120mila spettatori accorsi alla corte di Max Pezzali, desiderosi di buttarsi alle spalle questi due anni di restrizioni e di stop forzato delle attività live. Proprio questo momento storico ha favorito maggiormente la propensione del pubblico, che non stava più nella pelle e aveva voglia di cantare a squarciagola le proprie canzoni del cuore.
Fil rouge dell’intera narrazione è la sana e irreprensibile nostalgia del passato, in modo particolare degli anni ’90 e di ciò che hanno concretamente rappresentato, ma tutto questo senza sconfinare in alcun modo nei cliché di un revival spicciolo, banale e démodé. In fondo, viaggiare nel tempo con i ricordi è un esercizio che non ha mai fatto del male a nessuno.
Dall’altra parte, però, è da sottolineare anche la grande capacità di Max nel parlare alle nuove generazioni. Sì perché “San Siro canta Max” non è stato un raduno di inguaribili boomer o di simpatici millennial, bensì un incontro tra ragazzi di ieri e di oggi. Tanti i giovanissimi presenti all’appello, probabilmente incuriositi dalla portata di un fenomeno senza eguali.
La musica degli 883 prima e di Max Pezzali dopo ha fatto la storia, scandendo le avventure degli adolescenti di ieri e di oggi, in un racconto spesso ancorato ai tempi ma mai anacronistico. Evidentemente è proprio così che deve andare, o perlomeno così dicono, o perlomeno ce lo auguriamo tutti… mentre arranchiamo in salita con il nostro vecchissimo Peugeot.
San Siro canta Max, la scaletta del concerto
- La lunga estate caldissima
- Sei un mito
- Gli anni
- Lo strano percorso
- Rotta x casa di Dio
- Una canzone d’amore / Come mai
- Come deve andare
- L’universo tranne noi
- Hanno ucciso l’Uomo Ragno.
- Non me la menare / Te la tiri / 6 uno sfigato
- Weekend / S’inkazza / Jolly blu
- Nord Sud Ovest Est / Tieni il tempo
- La regola dell’amico / Disco inferno / Bella vera / Nella notte
- Megamix Zak
- Medley acustico Nient’altro che noi / Eccoti / Io ci sarò / Se tornerai
- La regina del Celebrità
- Ti sento vivere
- La mia hit
- Sempre noi
- Quello che capita
- Sei fantastica
- Nessun rimpianto
- Con un deca
- Il grande incubo
- La dura legge del gol
- Come Mai
- Gli anni (acustica)
(crediti foto di Luca Marenda e Francesco Prandoni)
Nico Donvito
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