Mazzariello, in arrivo il singolo “Per un milione di euro”

Tempo di nuova musica per Mazzariello, che da venerdì 27 giugno tornerà in radio e in digitale con il singolo “Per un milione di euro”
Cosa faremmo per un milione di euro? Chi diventeremmo? Parte da un gioco, il nuovo singolo di Mazzariello. Una domanda semplice, da chiacchiere tra amici, capace però di accendere l’immaginazione e portarci altrove.
“Per un milione di euro” (https://Epic.lnk.to/Perunmilionedieuro; Futura Dischi / Epic Records Italy) è fuori ovunque da venerdì 27 giugno, e segna il ritorno del cantautore dopo l’esperienza a Sanremo Giovani 2024 con “Amarsi per lavoro” e il pop rétro di “Nostalgia & karaoke”.
Nel brano, la fantasia e la realtà si toccano. C’è lo slancio mentale dell’ipotesi: cosa faremmo, se potessimo scegliere davvero? e poi c’è la vita reale: fatta di affitti, semafori, giornate che si assomigliano tutte. In mezzo, l’innamoramento, una forza che riesce a spostare tutto e che cambia il modo in cui guardiamo le cose, spingendoci ad agire senza calcoli.
“Per un milione di euro” è questo spazio sospeso tra ciò che potremmo diventare e ciò che siamo, tra il valore che diamo alle emozioni e quello che il mondo dà alle cose.
Il nuovo brano segue “Amarsi per lavoro” (https://epic.lnk.to/AmarsiPerLavoro), singolo che ha portato Mazzariello sul palco di Sanremo Giovani 2024, e “Nostalgia & karaoke” https://epic.lnk.to/NostalgiaeKaraoke, che con le sue atmosfere rétro e contemporanee continua a risuonare un piccolo inno generazionale, capace di restituire il sapore malinconico e liberatorio del cantare a squarciagola.
“Amarsi per lavoro” è stato pubblicato anche in vinile 45 giri in esclusiva per Exit Music (disponibile qui), con sul lato B un inedito, “Piangi dal vivo”, un brano intimo e struggente che racconta l’eco di un amore svanito tra distanze e silenzi, come una confessione sussurrata.
C’è qualcosa di speciale nelle canzoni di Mazzariello, sarà per via del suo stile, della voce incerta, cangiante, o forse per via dell’atmosfera che aleggia dentro i brani. Le parole, scelte con grande attenzione, si fondono ai suoni ampi e dalle venature a tratti lisergiche. È così che forse, senza rendersene conto e senza soffermarsi troppo sulle cose superficiali, Antonio ha coltivato esclusivamente il proprio bisogno di disegnare immagini autentiche, profonde e primordiali.