venerdì, Marzo 29, 2024

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Michele Bravi rinasce electropop in “Anime di carta” – Recensione

È il disco della rinascita per Michele Bravi quello che è arrivato dopo il suo primo Festival di Sanremo che da YouTube lo ha riportato prepotentemente nelle scene importanti della musica made in Italy. Anime di carta, questo il titolo dell’album pubblicato per Universal Music, è un disco profondamente biografico e unitario nel suo racconto più profondo che trova la sua espressione più completa proprio in Il diario degli errori, il brano presentato a Sanremo, e che ha ottenuto un gran riscontro di pubblico che l’ha portato fino alla quarta posizione finale. Su di una melodia orchestrale di Federica Abbate e Giuseppe Anastasi si poggia un testo di Cheope che racconta una vita fatta di sbagli, punti fermi e stop “senza avere qualcuno che ti salva” per poi aprirsi in una preghiera affinché “almeno tu rimani fuori dal mio diario degli errori”. Agli echi profondamente mengoniani si fonde una vocalità delicatissima che canta sul filo di lana aprendo soltanto l’arrangiamento (positivamente) nel ritornello finale.

Francesco Katoo Catitti, che produce il disco oltre ad essere autore di tanti brani insieme allo stesso Michele, porta una gran dosa di electropop negli arrangiamenti che risaltano e danno dinamica alla voce di Michele che fa di questa tendenza musicale la sua comfort zone. Le cose migliori di questa preponderante branchia di brani si ritrovano in Cambia, che apre il disco dopo una Intro melodica e che trova nel ritornello un potente alleato radiofonico che contrappone il naturale mutare con il tempo all’immobilità dell’amore, e in Due secondi (cancellare tutto), dove è ancora l’amore a determinare la fine di un periodo fatto di errori che permettono di crescere e a imparare a vivere.
Spazio anche all’inglese che ha caratterizzato tutto l’ultimo ep e che in questo disco ritorna per Bones, una delle migliori cose con un ritornello trascinante, e Shiver anche questa electropop ma meno prepotente nella canticchiabilità.
Diamanti porta le firme di Federica Abbate e Andrea Amati che puntano sulla cadenza e la rima delle parole per creare un intimo incidente mentre la più efficace Andare via gioca con i sintetizzatori che rendono elettronici suoni e voci basandosi su di un beat interessante. A proseguire su questa stessa strada è anche Pausa che rinuncia all’elettronica più pura per adoperarla solo in funzione di una ballata powerpop.
Solo per un po’ riserva le sorprese maggiori riguardo al testo che racconta un rapporto orale confermando come Michele viva la sua età in modo sincero e naturale.
A chiudere arrivano Respiro, che parte con il pianoforte per poi introdurre subito gli archi e subito dopo la ritmica per quella che forse è la traccia pop meno contagiata dall’influsso di sintetizzatori e tastiere, e Chiavi di casa, vero gioiellino finale dopo un Interludio musicale. Alla solitudine e alla delusione per una storia d’amore finita si contrappone questa ultima soluzione che risuona come “non è servito a niente farci così male e cercare le risposte separandole da noi”.

Questo nuovo album del giovane cantautore di Città di Castello si rivela essenzialmente come un vero piccolo gioiellino di electropop contemporaneo che, finalmente, è usato in modo intelligente e a tratti soprattutto diverso da quanto siamo soliti ascoltare nelle produzioni omologate degli ultimi anni. A vincere è Michele che ritrova (o forse trova per la prima volta) una dimensione che gli appartiene davvero grazie soprattutto a strutture melodiche e di arrangiamenti efficaci. Un artista in crescita che ha saputo costruire un album moderno, attuale e personale mettendosi in gioco non soltanto con la voce e i suoni ma anche nell’attività di scrittura della sua vita personale diventata canzone in più occasioni di questo album convincente dall’inizio alla fine.

Migiori tracce: Cambia – Il diario degli errori – Bones – Chiavi di casa

Voto complessivo: 8.3/10

Video-recensione:

(in aggiornamento)

Tracklist [autore testo – autore musica]:

  1. Intro [ – Michele Bravi, Francesco Catitti]
  2. Cambia [Michele Bravi, Francesco Catitti, Matteo de Simone, Riccardo Scirè]
  3. Diamanti [Federica Abbate, Andrea Amati]
  4. Il diario degli errori [Cheope – Federica Abbate, Giuseppe Anastasi]
  5. Solo per un po’ [Davide Napoleone – Luca Serpenti]
  6. Due secondi (cancellare tutto) [Luca Leoni, Cheope – Michele Bravi, Federica Abbate, Luca Leoni]
  7. Andare via [Michele Bravi, Francesco Catitti, Alessandro Raina – Michele Bravi, Francesco Catitti]
  8. Pausa [Michele Bravi, Francesco Catitti, Alessandro Raina – Michele Bravi, Francesco Catitti]
  9. Shiver [Andreas Pfannenstill]
  10. Bones [Patrick Jordan Patrikios]
  11. Respiro [Michele Bravi, Francesco Catitti, Niccolò Contessa]
  12. Il punto in cui ti ho perso (interludio) [ – Michele Bravi, Francesco Catitti]
  13. Chiavi di casa [Michele Bravi, Francesco Catitti, Antonio Di Martino]
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.