Tutti i motivi per i quali troviamo giusto consegnare all’artista questo riconoscimento sul palco dell’Ariston
E’ indubbio che Milva sia una delle interpreti italiane più importanti di sempre, apprezzata in mezzo mondo e riconosciuta a livello internazionale, forse più che nella sua amata terra. Perché, si sà, il nostro è un Paese strano, i meriti e il talento non ti rendono automaticamente una celebrità, anzi rappresentano a volte un ostacolo al punto che, anche se il resto della popolazione del globo cade letteralmente ai tuoi piedi, rischi di non essere considerato un profeta in patria. Nel corso della sua sessantennale carriera, la pantera di Goro ha ricevuto onorificenze in tre diverse nazioni, la prima in Francia nel 1995 come “Ufficiale dell’Orde des Arts et des Lettres”, la seconda in Germania nel 2006 con la “Croce al merito di I classe della Repubblica Federale” e la terza, come volevasi dimostrare, come “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”… nel 2007. Per non parlare della discografia: da noi ha pubblicato cinquanta album in studio mentre, ad esempio, in Giappone settanta.
E’ giunto il momento di riconoscerle qualcosina di più, ecco perché troviamo giusto e doveroso conferirle sul palco del Teatro Ariston di Sanremo il Premio alla Carriera, nel corso dello stesso Festival che con la sua presenza ha onorato per ben quindici volte, senza mai aggiudicarsi alcun titolo, classificandosi due volte al secondo posto e quattro al terzo. “Il mare nel cassetto”, “Canzone”, “Un sorriso”, “Mediterraneo” e “Sono felice”, sono soltanto alcuni dei brani portati al successo nel corso della kermesse canora, senza scordare l’indimenticabile “The show must go on”, scritta per lei da Giorgio Faletti, con il quale ha preso parte per l’ultima volta alla rassegna nel 2007, prima del ritiro dalle scene avvenuto quattro anni più tardi.
Tutto è partito da Cristiano Malgioglio che, durante una puntata de “La vita in diretta”, ha lanciato un appello al direttore artistico Claudio Baglioni affinché attribuisca questo nobile riconoscimento all’artista emiliana. Un’idea che ha subito trovato l’appoggio di All Music Italia, che ha deciso di assoldare ancora una volta il popolo del web. Il direttore del portale Massimiliano Longo non è nuovo a questo tipo di iniziative, infatti, ricordiamo la petizione per portare Cristina D’Avena come super ospite a Sanremo nel 2016. Anche questa volta, l’appello è stato colto da tantissimi internauti e l’hastag #PremioCarrieraMilva è subito balzato tra i top trend di Twitter e degli altri social network. Ad appoggiare la causa anche numerosi personaggi provenienti dal mondo della musica e dello spettacolo, da Laura Pausini ad Ermal Meta, passando per Syria, Le Deva, Antonella Clerici, Enrico Ruggeri, Fiordaliso, Leda Battisti, Ilaria Porceddu, Alessio Caraturo e molti altri. Vi invitiamo, dunque, a firmare la petizione per suggerire a Claudio Baglioni di dedicare a Milva un premio speciale per onorare la sua carriera.
Spesso e volentieri si sottovaluta il bistrattato potere del web, come se un concetto espresso in rete valga meno di qualsiasi altro divulgato mediante canali differenti. Una “battaglia” che sosteniamo da tempo e che ci porta, ancora una volta, in sintonia con gli amici di All Music Italia. Forse la colpa è pure nostra, inteso come categoria di chi si occupa di informazione musicale via web, perché viviamo ognuno nel nostro mondo isolato e non sposiamo, condividiamo e lanciamo delle iniziative volte a sensibilizzare e migliorare, nel nostro piccolo, il settore di cui siamo davvero tutti appassionati, perché soprattutto di pura passione si tratta visti gli esigui guadagni…
Rivedere “La rossa” della canzone italiana, ritirare sul palco dell’Ariston il Premio alla Carriera sarebbe un sogno per tutti gli amanti dell’arte in generale, un piccolissimo riconoscimento per un’artista che ha saputo farci dono di tanta bellezza, che non potrà mai essere pienamente ripagata. Se per motivi di salute non potrà essere lei a ritirare la targa, bensì sua figlia o chiunque altro, beh… poco importa: sentire pronunciare il suo nome ed alzarci tutti in piedi per una meritata standing ovation, sarebbe comunque un momento toccante e profondamente giusto, soprattutto su quel palco. Spesso chi organizza il Festival di Sanremo si dimentica della storia e di tutto quello che è stato messo in piedi dalle “amministrazioni” precedenti, ma se siamo arrivati alla sessantottesima edizione il merito è dei protagonisti che negli anni hanno dato il proprio contributo, dal primo all’ultimo, soltanto in questo modo potremo dire davvero: The show must go on.
Nico Donvito
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