Il cantautore conferma l’esclusione e non rifiuta la polemica
Era nell’aria che Morgan sarebbe stato tra i candidati per un posto nel cast del Festival di Sanremo 2020 dopo che lo scorso anno vi aveva preso parte in coppia con Bugo senza, però, dichiararsi mai particolarmente soddisfatto della proposta offerta al pubblico. Il tutto, poi, era sfociato in una lunghissima serie di polemiche dopo il vero e proprio caso mediatico scoppiato al termine della quarta serata della kermesse che aveva comportato anche la squalifica dei due artisti.
E’ arrivata, però, ieri, quando ancora il toto-nome per il cast del Festival di Sanremo impazza (qui i nostri ultimi nomi), la notizia che il cantautore di ‘Altrove’ non sarà tra i 26 big in gara della nuova edizione della kermesse canora ligure.
La notizia pare non essere stata presa di buon grado da Morgan che, sui propri profili social, ha postato un messaggio che, di fatto, conferma la propria esclusione del cast e non si priva nemmeno di lanciare una polemica verso Amadeus e la commissione selezionatrice della kermesse.
“All’indomani dell’annuncio della mia esclusione dalla gara del festival di Sanremo, che battezzeremo ‘il pacco di Natale’, o ‘la balla di Mozart’, per via della goliardica motivazione annessa ufficiosamente, ovvero per “scelta artistica”, che scatena grande ilarità in quanto parole proferite da chi artista non lo è ma soprattutto non accompagnate da alcuna motivazione nel merito delle canzoni che sono state proposte, anche se ciò è logico perché tale commissione innanzi tutto non ha competenze in ambito musicale quindi non potrebbe argomentare ma soprattutto perché credo che le canzoni non siano state ascoltate.’ – ha scritto il cantante nel proprio profilo Instagram per poi continuare – ‘E tutto questo è decisamente comico. Infatti il mio buon umore mi ha fatto venire voglia di compiere a mia volta una scelta artistica ovvero di pubblicare gratuitamente un album inedito al pubblico che ha sete di musica, in questo caso si tratta del mio lavoro di riarramgiamenti e di interpretazione in chiave moderna del repertorio della musica dal periodo barocco di Vivaldi e Scarlatti fino all’impressionismo francese di Ravel e Satie, passando ovviamente per Bach e Beethoven che non devono mai mancare quando si tratta di scelte di grandi capolavori, ma questo credo che uno che si chiama Amadeus lo sappia. O no? Che ridere. Questo album è stato realizzato in nove anni di lavoro e di costruzione sonora. Ho l’entusiasmo e l’onore di condividerlo in questo giorno ironicamente e paradossalmente nemico di ogni scelta che possa dirsi artistica. Ma quando ci troviamo di fronte al vuoto non spaventiamoci e sempre ricordiamoci che si può riempirlo con i sonetti di Shakespeare’.
Ilario Luisetto
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