Motta fotografa disincanto e smarrimento in “Dov’è l’Italia” – RECENSIONE
Reduce dal Festival di Sanremo 2019, il cantautore toscano racconta uno spaccato della nostra attuale società tra chi vince, chi perde e chi non se la sente

Lo stile ben definito del cantautore toscano non scende né a patti né a compromessi con il prestigio e la tradizione della manifestazione canora, attraverso la sua ispirata e quantomai positiva partecipazione. Molto interessante il testo, che sprona ad un’attenta riflessione di carattere culturale, figlia dei tempi che stiamo vivendo e di un’evoluzione sempre più rapida.
Parole che sviscerano lo smarrimento di più di una generazione, attraverso gli occhi di chi non giudica ma osserva guardingo procedendo a piccoli passi, ma senza prendere una posizione e non per paura di schierarsi ma per la necessità, l’urgenza e la voglia di raccontare ciò che ci circonda con estrema imparzialità. Disorientato ma consapevole del valore e della potenza della gentilezza, dell’educazione e della bellezza racchiusa in qualsiasi forma d’arte.
“Dov’è l’Italia” è il manifesto di un’umanità inconsapevole e distratta, che non conosce la direzione del proprio cammino, ma che insegue il sogno di poter tracciare una nuova rotta, fatta d’istinto e di stelle. Questo e molto altro ancora è Motta, personaggio simbolo del nuovo cantautorato, capace di abbracciare parole trasformandole in ritratti di pensieri e di note, galvanizzato dall’idea del diverso e da tutto ciò che rappresenta qualsiasi forma di arricchimento. Perché non serve conformarsi per prendere a tutti i costi una posizione, a volte basta soltanto immedesimarsi tra chi vince, chi perde e chi non se la sente.
Acquista qui il brano |
[amazon_link asins=’B07MX5TRGL’ template=’ProductCarousel’ store=’recensiamomus-21′ marketplace=’IT’ link_id=’24366fef-c003-4d89-a4c7-05ee6438b3df’]