martedì, Marzo 19, 2024

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Motta: guida all’ascolto di “Semplice”, istruzioni per l’uso

Disponibile da venerdì 16 aprile il nuovo album del cantautore toscano, scopriamone insieme tutti i dettagli

Dopo La fine dei vent’anni e Vivere o morire, rilasciati rispettivamente nel 2016 e nel 2018, per  Francesco Motta è arrivato il momento di pubblicare la sua terza prova discografica. Si intitola “Semplice” l’album che segna il suo ritorno musicale, a due anni di distanza dalla fortunata partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Dov’è l’Italia.

Un punto di approdo, un lavoro di sottrazione: «Per la prima volta, dopo tanti anni, mi sono ritrovato ad avere a disposizione molto tempo – racconta l’artista nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto – ci sono alcune canzoni che sono nate prima della pandemia, altre che hanno acquisito importanza con ciò che è accaduto nell’ultimo anno».

«Le canzoni sono più importanti di chi le scrive – sottolinea – per cui mi sono sentito in dovere di fare un passo indietro. Agli arrangiamenti ho dedicato davvero tantissimo tempo ed è un disco che ho fatto per me, alla fine credo che sia questo il senso del mio mestiere. Mi sono messo in gioco, questo album è nato dalla mia grande voglia di torenerare all’essenzialità dei suoni e dei concetti».

Motta riparte dall’attenzione per le piccole cose, dall’importanza di ogni attimo vissuto, dalla quotidianità sfuggevole tipica di questa epoca. Al contrario della contemporaneità, invece, sceglie di non apparire in copertina, per dare risalto unicamente alle canzoni, alla musica e alle parole. Il risultato? Un disco prezioso e suonato, frutto di un grande lavoro di produzione realizzato con Taketo Gohara.

«Prima avevo un po’ il terrore di fermarmi, guardarmi e dire: “sto bene”. Nei due lavori precedenti c’era parecchio la paura del tempo, adesso ho imparato ad accettare le mie contraddizioni, forse sono diventato più stabile rispetto al passato. Spero che con questo disco riesca ad arrivare il messaggio musicale, tutto il resto non conta».

Motta

© foto di Claudia Pajewski

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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