Recensione del nuovo singolo della band pugliese
Raccontare l’attuale senza cadere nella narrazione dell’attualità è mestiere difficile soprattutto se s’intende farlo con un linguaggio quanto più accessibile, popolare e, in quanto tale, condivisibile facilmente. Se a questo si aggiunge la premura di voler far valere la regola del ‘less is more’, il tutto risulta ancora più complicato e diventa davvero arduo immaginare l’obiettivo di comunicare la voglia di attualizzare un messaggio pur senza calarlo in una cornice troppo definita nel tempo.
A questo gioco hanno scelto, però, di giocare i Negramaro con il singolo del loro ritorno discografico: Contatto. Un brano che, arrivando il 9 ottobre 2020, anticipa la pubblicazione del loro prossimo omonimo album d’inediti (disponibile dal 13 novembre per Sugar Music) a distanza di ben 3 anni dal precedente progetto discografico, ‘Amore che torni’ (di cui qui la nostra recensione), che alla band salentina giovò un grandissimo successo sia a livello di critica che di riscontri da parte del pubblico.
La cosa che colpisce immediatamente nell’ascolto di questo ritorno è l’evoluzione della scrittura di Giuliano Sangiorgi che, malgrado racconti e citi in più punti del testo la dimensione del sogno, pare essersi fatta meno onirica ed, invece, più didascalica, narrativa, concreta. Lo si evince dal filo logico che la narrazione testuale conserva dall’inizio alla fine del brano raccontando la “storia” senza perdere per strada nemmeno un momento e seguendola in modo lineare e progressivo, un modo che non sempre le canzoni scelgono di adottare. A testimoniare anche questa nuova concretezza, però, è anche l’utilizzo dello strumento vocale che, mai come in questo caso, appare asciutto, essenziale e privato di ogni qualsivoglia fronzolo che, fino ad ora, aveva, in qualche modo, anche identificato la voce del vocalist pugliese. Questa volta, invece, non ci sono strappi, falsetti o acuti irresistibili ma, piuttosto, una voce che si accontenta di accompagnare le parole, di porle in primo piano anche al costo di passare essa stessa in second’ordine.
E poi c’è l’attuale senza l’attualità. Un’attuale che pare voler far riferimento al valore supremo di questi ultimi mesi: quello del contatto, quello che ci fa capire più di ogni altro che “infondo nel mondo non sono sempre così solo”. Sono stati mesi e settimane difficili, per molti aspetti lo sono tutt’ora, eppure se una cosa l’abbiamo imparata è che non c’è nulla di più prezioso dell’altro, di chi ci sta vicino e che, messi in certe situazioni, può venirci a mancare. Ecco, dunque, che l’attuale entra nella canzone pur senza farsi attualità esplicita: Sangiorgi canta della voglia di “sentire sul corpo le cose che un giorno mi hai detto”, della fisicità e della concretezza nelle relazioni d’amore ma anche in quelle di tutti i giorni. Ed ecco che “la vita che volevo è tutta qui, gli amici che sognavo proprio così: fatti di carne e ossa e di un bel film”: piccole cose che, però, nel momento in cui si realizzano dopo periodi d’inusuale difficoltà si rivelano essere tra le più preziose. Piccole cose che abbiamo sognato tutti di non perdere. “Ho fatto molti sogni per arrivare qui”.
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Contatto | Videoclip
Contatto | Testo
Ho cercato il contatto
Di parlare ero stanco
Ho voluto sentire sul corpo
Le cose che un giorno mi hai detto
Ho pensato fin troppo
Alla faccia che hai fatto
Quando ho detto l’amore
Per farsi ha bisogno di pelle
E nient’altro
Ho rischiato un infarto
Quando ieri ti ho visto
Mi aspettavo una grande emozione
Sì ma non fino a questo punto
Ho cercato il contatto
In un giorno di Giugno
Ho trovato sudore silenzio e l’estate
Soltanto in un sogno
Sì La vita che volevo è tutta qui
Gli amici che sognavo proprio così
Fatti di carne ed ossa e di un bel film
Ho fatto molti sogni per arrivare
Qui qui qui qui
Per arrivare
Qui qui qui qui
Ho cercato il contatto
Per sfiorarti ogni tanto
Per capire che in fondo
Nel mondo non sono così solo
Ho pensato lo faccio
Ora esco e ti cerco
Che non trovo le facce da darti
Le avevo qui dentro al cassetto
Sì, la vita che volevo è tutta qui
Gli amici che sognavo proprio così
Fatti di vino rosso e di un bel film
Ho fatto molti sogni per arrivare
Qui qui qui qui
Per arrivare
Qui qui qui qui
Per arrivare a vederti
Per arrivare a toccarti
Ho dovuto sognarti
Sì oh oh oh
Oh oh oh sì
Per arrivare a vederti
Per arrivare a toccarti
Per arrivare fin qui
Ho dovuto sognarti
Per arrivare a vederti
Per arrivare a toccarti
Per arrivare fin qui
Ho dovuto sognarti
Ho dovuto sognarti
Ho trovato il contatto
Era solo in un sogno
E ti giuro sarebbe bellissimo
Se ti toccassi da sveglio
Ilario Luisetto
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