“Nella mia città” di Mango: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Nella mia città” di Mango
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1990 con “Nella mia città” di Mango.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Nella mia città” di Mango
Pubblicata nel 1990 all’interno dell’album “Sirtaki”, “Nella mia città” rappresenta una delle pagine più liriche e intime del repertorio di Mango, scritta insieme a Mogol e arrangiata da Geoff Westley. È una canzone che unisce la delicatezza poetica delle immagini quotidiane al respiro universale dei ricordi, trasformando un luogo concreto in un simbolo di identità e appartenenza.
Il testo è un viaggio affettivo che mescola paesaggi urbani e memoria personale. La” casa bianca con un glicine in fiore”, la ferrovia che “sferraglia da sempre”, il prato spelacchiato dove si correva da bambini: ogni dettaglio è semplice, ma evocato con una forza capace di trascendere la geografia reale per diventare luogo dell’anima. La città descritta da Mango non è soltanto un posto fisico, ma uno spazio interiore in cui passato e presente si fondono, rivelando un legame indissolubile con le proprie radici.
“Nella mia città” è quindi molto più di una canzone dedicata a un luogo: è una dichiarazione d’amore verso le proprie radici e verso la memoria che ci accompagna, una poesia in musica che rivela come, anche nei dettagli più semplici, possa nascondersi l’essenza stessa della vita.
Il testo di “Nella mia città” di Mango
Nella mia città
c’è una casa bianca
con un glicine in fiore
che sale, sale, sale su
sulla mia città
c’è un cielo grande
che ti spalanca il cuore
e non ti delude mai
Shalla-lala luce mi attraversa
quanto male fa
ma nel parco si muove già
una brezza che pettina il prato
e si allarga felice
là più in là nell’infinito va
a cercare la voce tua
che riecheggia per tutto il selciato
lungo il viale alberato
shalla-la nell’infinito va
Nella mia città
c’è una ferrovia
che sferraglia da sempre
ma non mi abbandona mai
e guardando in là
c’è rimasto un prato
ancora un po’ spelacchiato
dove correvamo noi
Shalla-la
il giorno sta iniziando
un’altra volta ormai
ed un clacson mi sveglia già
emergendo da un mondo agitato
che mi ero scordato
Shalla-la
il mio canto se ne va
a cercare un’immagine che
che risboccia per tutta la casa
come fosse una rosa shalla-la
una rosa senza età
Shalla-la
nella mia città
shalla-la
cara mia,
splendida città
shalla-la
dolce mia città
unica,
shalla-la
tenera città
shalla-la
nella mia città