Nicolò Filippucci: “Sanremo? Un’esperienza che mi rimarrà per sempre” – INTERVISTA
A tu per tu con il giovane artista classe 2006, in gara tra le Nuove Proposte di Sanremo 2026 con il brano “Laguna”. La nostra intervista a Nicolò Filippucci
In poche settimane Nicolò Filippucci è passato dal palco di Sanremo Giovani a quello dell’Ariston: con la sua “Laguna” ha conquistato pubblico, critica e streaming, superando il mezzo milione di ascolti sulle piattaforme digitali e risultando l’artista più ascoltato tra i partecipanti del contest.
Insieme ad Angelica Bove, Nicolò ha ottenuto l’accesso al Festival di Sanremo 2026 nella categoria Nuove Proposte, in scena dal 24 al 28 febbraio, portando in gara una power ballad intensa e viscerale che mette in risalto la sua straordinaria sensibilità interpretativa e una notevole potenza vocale. In “Laguna” le onde diventano metafora dei ricordi d’amore che riaffiorano senza mai svanire del tutto: un dialogo costante tra luce e ombra, melodia e malinconia, che racconta la bellezza di ciò che resta, anche quando tutto sembra perduto.
Lo abbiamo incontrato dopo la vittoriosa partecipazione a Sanremo Giovani 2025 per parlare di questo percorso, delle emozioni di “Laguna” e di come si prepara al debutto sul palco più importante della musica italiana.
Sanremo 2026: Nicolò Filippucci in gara tra le Nuove Proposte con “Laguna”, l’intervista
Nicolò, innanzitutto complimenti: ti sei aggiudicato un posto sul palco dell’Ariston per il prossimo Festival. A chi senti di dedicare questa vittoria, questo traguardo?
«Lo dedico alla mia famiglia, a tutte le persone che mi sostengono, lo dedico a tutto il mio team, lo dedico anche un po’ a me stesso. Cioè, ce le dedichiamo un po’. Io sono molto autocritico, però ogni tanto ci vuole, dai».
Sin dal primo ascolto hai detto che “Laguna” era il pezzo giusto. Cosa pensi abbia fatto centro nella giuria e nel pubblico che poi l’ha amata e streammata così tanto?
«Ma credo che sia una storia vera, nel senso che io ho sempre cercato di esprimermi in maniera più sincera possibile con questo pezzo e credo che sia un po’ la chiave di questo pezzo in realtà».
A Sanremo Giovani ti sei esibito su base registrata, ma al Teatro Ariston avrai a disposizione l’orchestra. Come ti immagini “Laguna” in versione orchestrale?
«Sicuramente con tanta emozione, sarà la mia prima volta che canterò con un’orchestra e sono molto contento di questo, infatti non vedo l’ora di lavorare sull’arrangiamento orchestrale del pezzo».
L’Ariston è tra i luoghi più importanti della musica italiana: cosa ti attrae e cosa ti spaventa di quel palco?
«Ovviamente mi attrae il fatto che sia un palco molto importante, forse il palco più importante nella musica italiana, nel panorama italiano. Per lo stesso motivo mi spaventa, ovviamente, perché essendo molto molto molto importante, ovviamente i livelli di ansia crescono a dismisura».
Guardando al 2026, in particolare all’ultima settimana di febbraio, cosa ti auguri di ottenere da questo passaggio così sognato?
«Io spero di vivermela al meglio, spero di godermela, perché comunque sarà una bellissima esperienza che mi rimarrà per sempre e spero veramente di essere anche soddisfatto di me stesso che, come dicevo prima, sono molto autocritico io, quindi mi faccio questo augurio».