sabato, Aprile 27, 2024

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Nuova Scena, su Netflix il talent che celebra il rap

Negli anni ’70, dai ghetti del Bronx, con le radici ben piantate nella cultura afroamericana e latina, il rap si diffonde in tutti gli Stati Uniti con artisti come RUN DMC e Public Enemy, che lo portano al grande pubblico.

Nascono vari sottogeneri, come il conscious rap e il gangsta rap che affrontano tematiche sociali e politiche.

Negli anni ’90 l’hip hop è ormai un fenomeno globale: Notorius B.I.G. e Nas raggiungono il successo planetario; nel tempo si evolve e si diversifica ed emergono nuovi stili come il rap emo, il crunck e il trap.

La tecnologia digitale permette una maggiore produzione e conseguente diffusione di musica, dando vita ad una scena underground ricca e vibrante.

Le prime tracce di rap italiano risalgono agli anni ’80, con artisti come Jovanotti, che mescolava il rap con la musica pop, e gli Onda Rossa Posse, collettivo romano con influenze politiche e sociali.

Per far sì che l’hip hop italiano trovi la sua identità, dobbiamo attendere, però, gli anni ’90. Da un lato gli Assalti Frontali, pionieri del conscious rap, affrontano tematiche sociale con testi politicizzati e dall’altro gli Articolo 31 conquistano il grande pubblico con ironia e leggerezza.

Arriviamo al nuovo millennio: il rap italiano si diversifica: Fabri Fibra porta la rabbia e l’impegno sociale, Club Dogo e Marracash eplorano la scena underground, Caparezza mescola rap  con testi ironici e satirici.

La diffusione di Internet e dei social media rivoluziona il panorama.

La scena trap esplode con artisti come Sfera Ebbasta, Ghali, Dark Polo Gang e Baby Gang che utilizzano sonorità cupe e testi provocatori; nuove voci femminili come Madame e Anna, emergono con stili innovativi.

Il genere ha avuto un impatto significativo sulla cultura e sulla società, influenzando la moda, il linguaggio, l’arte; ha dato voce alle comunità marginalizzate e a contribuito a sensibilizzare su importanti questioni sociali.

Il rap è in continua evoluzione, capace di riflettere e influenzare la società. La sua storia è ricca di talenti, innovazione e impego sociale e il suo futuro, per sua natura, è pieno do nuove sfide e possibilità.

Sulla scia di questa enorme popolarità, Netflix ha creato “Nuova scena – Rythm + Flow”, il programma musicale, in onda dal 19 febbraio, in cui si cercherà a nuova star del rap italiano.

Tre giudici d’eccezione, Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain, accompagnati da alcuni amici (Ernia, Fred De Palma, Ketama 126, Lazza, Nayt, Nitro, Rocco Hunt, Squarta e Yung Snapp) andranno prima a Roma, Napoli e Milano alla ricerca di concorrenti.

I giovani rapper si dovranno sfidare in varie prove, la più attesa delle quali il duetto con quattro superstar del rap italiano: Guè, Madame, Marracash e Noyz Narcos.

Le prime quattro puntate sono già disponibili, la finale il 4 marzo.

Ecco cosa raccontano i tre host del nuovo talent

Fabri Fibra:

“Le tre caratteristiche che deve avere un rapper per fare successo sono: l’originalità, la forza durante un live e un’immagine credibile. Il rap italiano è piaciuto subito quando è entrato nel panorama musicale, ma ci sono sempre stati i muri tirati su dalle etichette e dalle radio, che volevano promuovere sempre e solo il pop. Il rap è sempre stato messo da parte. Oggi invece con i cellulari e lo streaming i giovani possono ascoltare ciò che vogliono senza seguire le tendenze dettate dal circuito musicale. Nei nuovi rapper trovo una ribellione che è molto affascinante, se ne fregano delle regole”.

Geolier:

“Oggi, e lo dimostra il fatto che sia io che Rose siamo stati al Festival di Sanremo, il compito del rap non è uscire dal suo habitat, ma portare dentro la gente che è fuori. Ormai dobbiamo riconoscere che il rap fa parte della musica italiana al 100%. Lo dimostrano le classifiche”.

Rose Villain:

“Noi siamo amici, io, Geolier, Fabri ma anche Fred De Palma siamo proprio un gruppo unito. Sono felice del successo che tutti stiamo avendo”.