Tutte le recensioni dei nuovi brani
- NON E’ AMORE – Carmen
Ha scelto di lavorare con tranquillità ed il tempo necessario per scegliere canzoni che davvero la rappresentassero mettendo da parte la popolarità che un talent show le aveva regalato all’improvviso. Questo suo ritorno aspirava ad avvenire al Festival di Sanremo (non solo con questo brano) ma ha dovuto accontentarsi di un lancio un po’ più tradizionale ed in sordina. Il tema è di quelli importanti, densi di emozioni e di rabbia che custodisce anche quelle di tutte quelle donne che vivono un amore non vero, un’ossessione. Il pezzo è uno di quelli che parecchie interpreti vorrebbero nella propria discografia ma che qui brilla solo a metà: Carmen da profondità alle parole, lo fa con la giusta dose di emotività ma soltanto a tratti. Se le strofe si rivelano azzeccate, l’inciso crescente mette a dura prova l’effetto struggente che si vuole evocare. Il troppo, a volte, storpia. Peccato, poteva essere un capolavoro. VOTO: 7
- DUNE MOSSE – Giorgia
Dopo Jovanotti ed Eros Ramazzotti sceglie Zucchero come nuovo compagno di avventura e lo fa con un brano del 1987 non di certo dei più celebri del cantautore emiliano. L’impronta blues (non a caso l’album in cui era inserito il brano s’intitolava Blue’s) è quella che più prepotentemente l’interprete originale aveva scelto di donare al pezzo ma Giorgia opta per dar maggior rilievo ad un soul che da sempre le appartiene e che, fortunatamente, non intacca negativa su questo bel pezzo. Peccato che la produzione, ancora una volta, giochi con questa abusatissima elettronica che non fa che frenare vocalità ed interpretazione. VOTO: 6.5
- SWEET DREAMS (ARE MADE OF THIS) – Giorgia
Anche Giorgia cade nella trappa del doppio singolo da lanciare in rotazione radiofonica non capendo che il 99% delle volte ciò non fa che ridurre la visibilità di un artista e di un brano. Malgrado ciò la scelta si rivela ancora più sciagurata visto che la seconda canzone optata è una delle più brutte interpretazioni che la cantautrice romana abbia inserito nel suo ultimo album di cover. Lo storico successo degli Eurythmics viene rivestito da un tappeto di elettronica contemporanea che rende il tutto insipido e poco colorato. Bocciare Giorgia è dura ma in questo caso… VOTO: 4
- C’E’ DA FARE – Kessisoglu & Friends per Genova
La motivazione per la realizzazione di questo brano è una delle più nobili: dare un sostentamento (anche semplicemente morale) alla propria terra che si vede soffrire. Di contro bisogna anche dire che iniziative di questo genere non sono di certo nuove e rivoluzionarie come nemmeno i suoi protagonisti. Sorprende, sopra ad ogni cosa, la scrittura di Paola Kessisoglu che, insieme al proposito, rimane la cosa migliore del pezzo.
- OGNI COSA CHE TU GUARDI – Luca Carboni
Ci riprova a distanza di un anno Luca Carboni. La voglia è quella di conquistare la rotazione radiofonica nazionale della prossima primavera con un brano tipicamente “carboniano”. Rispetto ad Una grande festa, in effetti, poco cambia sia musicalmente che testualmente perchè rimangono sia le tastiere che il tema dell’amore. Cambia, però, l’inciso che si fa ritoccare da un distorsore vocale che rende il tutto meno orecchiabile ed immediato: per tutta la durata del pezzo si rimane in attesa dell’apertura che, però, arriva diversamente da quanto ci si aspetterebbe il che è un problema per un brano che, di per sè, non ha nessun’altra novità nella sua struttura ultra-tradizionale e fedele al proprio interprete. VOTO: 5
- IO TI RICONOSCO – Marco Carta
Marco ha bisogno di una ripartenza in grande stile dopo aver compiuto scelte importanti dal punto di vista discografico e personale e questa canzone dovrebbe essere lo strumento più adatto per compiere tutto ciò. In realtà il compito viene completato a metà visto che si tratta di un pezzo innocuo, tradizionalmente pop e poco sorprendentemente dedicato all’amore più felice ed entusiasta. “Chiamami ancora per nome” si chiede al proprio amore per farsi riconoscere ma, ovviamente, tutto questo “prima di andare via”. La classica ballata all’italiana che qui viene ricoperta da un buon arrangiamento pop-rock con la ritmica in primo piano. Pezzo piacevole ma non sorprendente. VOTO: 6
- FATEME CANTA’ – Ultimo
In nessun altro momento Ultimo avrebbe trovato miglior occasione per pubblicare questo brano. Rispetto alla confusione del contorno l’unico obiettivo è quello di cantare, di fare ciò che più si ama e si vorrebbe fare. La popolarità, le foto, gli impegni, il successo risultano poca cosa rispetto al ricordo del parchetto e degli amici. Ironia della sorte il giovanissimo cantante dice: “fateme cantà, nun so bono a inventarme i discorsi: sbaglio i modi, i toni e anche i tempi”. Sembra essere stata scritta negli ultimi giorni dopo quanto accaduto al Festival di Sanremo. Il dialetto romano rende il tutto più vero, viscerale ed autentico. Musicalmente non è nulla di che e non diventerà nemmeno il successo radiofonico dell’anno ma fa riflettere e mostra un Ultimo diverso dal solito. Il successo piace all’inizio ma poi bisogna saperlo accettare, capire e gestire… VOTO: 7.5
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Ilario Luisetto
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