venerdì 22 Novembre 2024

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Nuovi singoli, settimana 11 del 2019: le pagelle dei brani di Dolcenera e Fabrizio Moro

Tutte le recensioni dei nuovi brani in radio

  • UN’ANIMA – Dodi Battaglia

Non fosse per la firma importante di Giorgio Faletti faticherebbe non poco a far parlare nuovamente di sè l’ennesimo ex-Pooh che prova a continuare la cinquantennale carriera da solista. Bisogna ammettere che il brano c’è e funziona nella sua emozionalità senza tempo. Lo fa soprattutto nell’inciso che risulta essere una perfetta testimonianza di quel pop d’autore particolarmente in auge fino al decennio scorso. Non è la canzone del secolo ma si fa ascoltare. Peccato, però, aver lanciato quest’inedito in un modo così “insulso” visto che avrà ben poca visibilità e possibilità. Si poteva aspettare e valorizzare davvero il brano con un’occasione migliore o una voce più “attuale”. VOTO: 6

  • PIU’ FORTI – Dolcenera

Spiazza Dolcenera con questo nuovo singolo che si rivela essere assolutamente diverso da quanto ci si sarebbe potuto aspettare da lei. Prima vera novità è la spiccata volontà di parlare d’amore in modo esplicito dopo una carriera costruita assolutamente a distanza da un chiaro riferimento testuale al sentimento sovrano. Altra sostanziosa novità sta nell’arrangiamento che si discosta di parecchio dall’episodio estivo che abbiamo assaporato qualche mese fa: niente più ritmiche tribali, niente suoni caldi e avvolgenti ma, piuttosto, un insieme di fiati e sintetizzatori che donano leggerezza ad un brano che scorre via con leggerezza. La voce di Dolcenera è sempre ipnotica e accompagna con piacere una canzone che ha bisogno di più ascolti per avvolgere davvero l’ascoltatore. Fortuna che la qualità è intatta e che nello special finale la cantautrice sembra voler far l’occhiolino a chi è rimasto spiazzato dall’ascolto inserendo un accenno di ritmica che, negli ultimi anni, costituisce davvero il marchio di fabbrica delle sue produzioni. Bella ma inaspettata. VOTO: 7.5

  • HO BISOGNO DI CREDERE – Fabrizio Moro

Prendete Fabrizio Moro, mettetelo al pianoforte e fategli scrivere una canzone melodica. Ecco, quello che verrà fuori al 99% delle probabilità sarà una perla unica ed emozionante. Che poi le sue cose si assomiglino un po’ tutte melodicamente e che, a volte, lo si vorrebbe sempre particolarmente struggente perchè in quel territorio tematico è il numero uno poco importa. Anche in questo caso la riuscita è assicurata e particolarmente ispirata. Il tema è la ricerca della fede ed il bisogno umano di concedersi delle credenze a cui appoggiarsi per sopravvivere. L’inciso è orecchiabile ma avrebbe, forse, avuto bisogno di una voce meno “sussurrata” e più “urlata” per trovare la giusta incisività. Lo special finale, poi, si destreggia in un parlato veloce e vicino al rap che, forse, s’ispira, senza troppi misteri, al linguaggio espressivo di Ultimo che avrebbe dato il giusto flow ai versi. Nonostante tutto, però, è la canzone giusta nel momento giusto. VOTO: 8+

  • QUANDO UN DESIDERIO CADE – Federica Abbate

Signori e signore siamo davanti ad una delle penne di più grande talento degli ultimi anni. L’avrete sicuramente già sentita decine e decine di volte se non direttamente nei suoi (sfortunati) tentativi personali di emergere almeno nelle sue hit più famose affidate ad altre ugole (Roma-Bangkok, Non ti dico no Amore e capoeira giusto per citarne 3). Spesso, però, il problema è stata proprio lei che, per una ragione o per un’altra, non ha mai saputo valorizzare del tutto le sue creazioni non riuscendo mai a spiccare il volo nel firmamento discografico. Questa volta Federica mette da parte il sound e confeziona la sua prima vera e propria ballata e c’è da dire che il risultato è pazzesco ed emozionante. Rovina tutto (o quasi) l’arrangiamento sempre così innaturale ed elettronico ed una voce che pecca di grazia nella timbrica. Affidata ad un’ugola diversa avrebbe, anche questa, spaccato. Rimane, però, l’ennesimo gioiellino. VOTO: 8

  • PENSARE MALE – The Kolors e Elodie

La coppia è funzionale ad entrambi visto che sia gli uni che l’altra hanno da qualche tempo il chiaro obiettivo di conquistare un pubblico giovane e spensierato oltre che l’alta rotazione radiofonica. Scrive Davide Petrella che di tormentoni se ne intende ed arrangia Stash che con questo sound e beat ha prodotto praticamente ogni sua cosa nel segno dell’internazionalità. La voce di lui è talmente stropicciata che a tratti perde di riconoscibilità esaltando, ancora di più, il timbro della lei che, va detto, negli ultimi tempi non ne sbaglia davvero nemmeno uno. Non è il classico tormentone che funziona al primo ascolto ma si fa canticchiare con piacevolezza e la sensualità di Elodie è davvero irresistibile. La sentiremo in radio per settimane: c’è da scommetterci. VOTO: 7

  • CINGHIALI – Zibba

Zibba ha dalla sua un timbro vocale pazzesco e assolutamente ultimo che lo rende riconoscibile dopo appena una parola. La sua scrittura, tra l’altro, è sempre particolarmente ispirata e capace di descrivere situazioni e sentimenti in un modo assolutamente rivelatore e inconsueto. In questo nuovo singolo gioca sulla melodia che non sboccia mai del tutto ma si accontenta di girare su se stessa senza arrivare al classico ritornello potente e radiofonico in cui la voce si libera ed i coretti si sprecano. Zibba gioca, invece, sull’intimità e su di un arrangiamento che pare voler suscitare l’impressione di un eco lontano pronto ad avvolgere chi si trova a riflettere mentre scorre il testo. Ipnotico. VOTO: 7-

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.