Tutte le mini-recensioni dei brani in rotazione radiofonica da questa settimana
- CRETINO CHE SEI – Diodato
Diodato si conferma uno dei più abili cantastorie contemporanei sempre perfettamente a metà strada tra l’attualità sonora e la tradizione cantautorale italiana dalla quale proviene. Questa volta l’interprete della sanremese Babilonia si concentra sul racconto di tutte quelle volte in cui si cade nel consueto e fatale errore di innamorarsi pur sapendo che, alla fine, il tutto si concluderà per il peggio sfociando nell’inevitabile sofferenza. Brano orecchiabile, radiofonico e trascinante nel suo arrangiamento così immediato e funzionale con la solita chitarra acustica in primo piano. VOTO: 6+
- SVUOTO I CASSETTI – Erica Mou
E’ il ritorno della cantautrice pugliese che si chiede chi sarà disposto ad aiutare il personaggio femminile a cui tutto il testo si rivolge e che invano sta cercando di fuggire da un’esistenza vissuta in “panni che non erano i miei” in un contesto sempre risultato stretto e soffocante. Il beat si fa leggero e orecchiabile malgrado il brano non risulti poi la miglior cosa proposta in questi anni dalla bella e brava Erica. VOTO: 5
- COME NEVE – Giorgia e Marco Mengoni
Quando si uniscono le due voci più duttili e dotate della scena pop italiana le attese sono alle stelle ed il rischio di cadere è alquanto elevato. Giorgia e Marco si accompagnano a vicenda in una canzone che ha tutta l’aria di voler essere una di quelle ballate strappalacrime ma che la pesante (e ormai troppo consueta) produzione di Michele Canova Iorfida rende una delle tante canzoni sporcate fin troppo da quell’elettronica e dai campionamenti che tolgono la magia. Le due voci cantano come sempre in modo divino, si destreggiano su continui sali e scendi vocali e su ripetuti “uh” piuttosto che “ah”, uno in risposta all’altra. Il vero problema, però, sta proprio nel brano in sé: sicuramente una bella canzone ma che non ha la minima forza di passare la prova dei tre mesi di luce che la rotazione radiofonica concederà. Una canzone come tante cantata da due voci superlative costrette, però, a limitarsi. Bella e deludente. VOTO: 7
- VERTIGO – Madh
Madh prosegue il suo percorso nella rotta che fin dall’inizio ha egli stesso tracciato in modo chiaro e preciso. Per questo nuovo singolo si affida alla produzione di numeri uno del settore in Germania e tutto suona effettivamente più definito, preciso ed accessibile. Il beat rimane per larga parte del brano lento e poco invasivo lasciando alla voce la possibilità di esprimersi al proprio massimo non dando addito all’estrosità che nelle ultime cose era stata fin troppo messa in evidenza. Potrebbe anche funzionare con un buon appoggio. VOTO: 6.5
- I MIEI RIMEDI – Noemi
La leonessa torna in radio con una cover dei La Rua dopo il “successo non pervenuto” del singolo Autunno che, malgrado la firma bistrattata di Tommaso Paradiso, non è riuscita a riconquistare le radio e il pubblico perduto negli ultimi anni dall’interprete romana. Per riempire il lasso temporale che la separa dalla sua quinta (probabile) partecipazione al Festival di Sanremo ci si è inventati un singolo-non singolo che poco ha a che fare con il mood vocale della Scopelliti che, anche in questo caso, è costretta ad oscurare la sua pasta graffiata in favore di una contemporaneità sonora non troppo esaltante e adatta alla sua carica interpretativa. Si sarebbe potuto, forse, pensare a qualcosa di meglio (magari l’inedito cinematografico Sei la mia vita) virando verso quel repertorio più tradizionalmente pop melodico che tutti si aspettano proposto da Noemi alla faccia delle mode del momento. Noemi, non è l’elettronica che ci si aspetta da te. VOTO: 6
- COLPA D’ALFREDO – Vasco Rossi
Per lanciare la pubblicazione dell’ultima epica avventura live del Blasco viene scelto questo storico brano del 1980 rilasciato in radio nella speciale nuova versione live a distanza di 27 anni da quando fu censurata all’indomani della sua pubblicazione per il dubbio verso “è andata a casa con il negro la troia”. Un bel modo per riscoprire una canzone storica di Vasco nel cui repertorio, rispetto a quell’album, ha avuto più spazio l’intramontabile “Anima fragile“. VOTO: 6.5
Ilario Luisetto
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