giovedì 21 Novembre 2024

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Nuovi singoli, settimana 50 del 2018: Simonetta Spiri è la più emozionante

Tutte le recensioni dei nuovi singoli in radio

  • TOKIO HOTEL – Biondo

Sembrava aver trovato la chiave di volta per il suo percorso musicale ma, invece, con questo nuovo brano tutto si annulla ed il ritorno ai vecchi episodi da trapper da quattro soldi ritornano in scena. In effetti lei piange mentre ascolta i Tokio Hotel e viene da chiedersi se, tutto sommato, sia davvero in grado di intendere e volere in quello stesso momento. Il resto lo fa l’autotune. Bye bye. VOTO: 4

  • POSSIBILI SCENARI – Cesare Cremonini

L’ultimo singolo radiofonico di Cremonini si riveste oggi in questa nuova veste tutta pianoforte e voce per risultare ancora più intima, delicata e diretta nella sua narrazione. La canzone già da sé era una delle cose migliori dell’ultimo omonimo album del cantautore bolognese ma in questa nuova veste dimostra con ancora maggior potenza la sua efficacia che andrebbe a sgretolarsi in un arrangiamento di questo tipo se non adeguatamente sostenuta. VOTO: 7

  • LA NOSTRA VITA – Cordio

E’ l’inviato sanremese della Mescal Music e, in qualche modo, di Ermal Meta che al Festival, negli ultimi anni, ha di fatto monopolizzato la scena non solo in quanto cantante. In questo caso, infatti, il cantautore albanese compare nuovamente nella sua aurea autorale e, in effetti, la sua impronta si sente con prepotenza nello sviluppo di un bel brano pop in perfetto stile Meta. Persino la voce ricorda il suo co-autore e c’è da chiedersi se al mercato possa interessare un prodotto così “ricalcato”. Se la risposta è si la canzone merita sicuramente delle belle parole perchè, in sostanza, ha tutte le carte per funzionare davvero. VOTO: 8

  • UNA STORIA IMPORTANTE – Giorgia e Eros Ramazzotti

POP HEART - GiorgiaGiorgia tira fuori da un album di cover non azzeccatissimo il miglior esperimento tra quelli presenti e butta in radio l’unico episodio che davvero rende giustizia minimamente alla sua vocalità e alla sua interpretazione. Rimane ampiamente sullo stomaco la scelta di stravolgere totalmente l’arrangiamento per renderlo un’insulsa melassa electropop d’oggigiorno che, di fatto, renderà questa reinterpretazione figlia del suo tempo e, per questo, facilmente dimenticabile. Il brano, però, è qualcosa di deciso valore ed ecco che non si può che ricordarcelo. VOTO: 7+

  • L’INIZIO – Laura Ciriaco

Il timbro di questa giovane ragazza è indubbiamente la cosa più forte della sua proposta che mira a portarla sul palco dell’Ariston. La canzone (accusata, tra l’altro, di plagio) è indubbiamente una bella ballata pop in perfetto stile sanremese grazie ad un’orchestazione classica che cresce mano a mano con la melodia. Lo special finale che mette parecchia carne al fuoco nel suo crescendo vocale risulta essere l’asso nella manica di un brano che aveva proprio bisogno della giusta esplosione. VOTO: 8

  • GIOVENTU’ BRUCIATA – Mahmood

Riprova la carta del Festival di Sanremo con un brano che, in effetti, è assolutamente attinente al suo percorso e alla sua essenza musicale più nota e sperimentata finora. Tutto molto funzionale e attuale dalla produzione ultra moderna agli sprazzi di sonorità orientaleggianti passando per un testo tutto indie. La vocalità risulta ancora una volta la carta in più grazie a quella sua immane capacità di giocare e stupire con un timbro unico. Il problema, però, è che nemmeno questa volta siamo davanti al brano della vita. VOTO: 7+

  • QUANTO DURA UN’ORA – Malika Ayane

Malika Ayane - DominoLa Malikessa da qualche tempo è in astinenza di brani importanti e degni di nota e, di fatto, questo è dovuto, in parte, alla sua estrema volontà di ricercatezza ed eleganza eterea. Tutto, a partire dal testo, si fa astratto ed inafferrabile ed ecco che, anche in questo caso, tutto scorre via senza poter essere davvero afferrato dall’ascoltatore. Il brano, però, in sé è l’ennesima riprova che dalla Ayane il prodotto arriva sempre perfettamente attinente e studiato. Poco importa se può conquistare o meno l’airplay (anche se, in realtà, le caratteristiche radiofoniche contemporanee le ha tutte): è semplicemente classe. VOTO: 7

  • IL VIAGGIO DEI PENSIERI – Simonetta Spiri

E’ un ritorno assolutamente atteso e che, ancora una volta, riconoscono a Simonetta tutto il suo valore musicale spesso interpretato erroneamente. Autobiografica nel suo testo che si rivolge alla madre scomparsa la canzone trova il suo punto di forza nell’interpretazione offerta dalla giovane cantautrice che sa dare valore alle sue parole senza ricadere nella banalità e nella piaceria. La crescita vocale è la cosa giusta per dare volume a delle parole che hanno bisogno di potenza per arrivare dritta alla meta che si sono prefissate. Canzone da brividi. VOTO: 8.5

  • CIAO – Sonohra

Altro ritorno piacevolmente atteso e perfettamente soddisfatto. I Sonohra sono da sempre una delle realtà musicali più interessanti per l’evoluzione del cantautorato pop italiano e, non per niente, Pippo Baudo ci scommetté fin da subito. In questo nuovo singolo le voci si sovrappongono per tutta la durata del brano pur senza sforare mai nelle intenzioni di intimità e delicatezza che il brano vuole comunicare a chi lo ascolta. Si parla di chi non c’è più ma che rimarrà per sempre nei nostri ricordi. VOTO: 7/8

  • STOP/REPLAY – Wepro

Altro sanremese che spera nella doppia serata del 20/21 dicembre per accedere al Festival del prossimo febbraio 2019. La canzone c’è e si adatta alla perfezione ai canoni delle produzioni d’oggi con un chiaro accenno alle influenze d’oltreoceano che Marco conosce bene viste le sue esperienze americane. E’ sicuramente un punto di partenza per un percorso che può avere senso sviluppare con coerenza e coraggio. VOTO: 6.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.