Tutte le mini-recensioni dei nuovi singoli radiofonici dei big
C’è poca carne al fuoco nella radio italiane in questa settimana di mezza estate che trascina con sè qualche piccolissima novità in attesa di una stagione più prospera. Andiamo, comunque, ad ascoltare brano per brano e a valutarlo con le nostre consuete mini-recensioni:
- CONTESSA – Decibel
Ennesimo remix di un brano che ha fatto la storia della musica italiana ma che non si può pretendere di resuscitare ad ogni qualsivoglia occasione. Il brano dello storico Ruggeri del 1980 meglio che rimanga archiviato alla versione originale nella mente dei tanti fan anche perchè questo assurdo tentativo di “modernizzare” i suoni non trova davvero alcuna motivazione (se escludiamo un patetico pensierino commerciale a cui non voglio pensare). VOTO: 4
- MEZCAL – Ensi
Ensi è un artista che con le parole e con la penna ci sa fare e lo dimostra nuovamente in questa ennesima traccia che lo ripropone in atmosfere cupe e tese con un leggero eco che va a sottolineare le ultime parole dei versi poggiando su di una melodia che tiene col fiato sospeso. “Alla fine resta il verme finito il Mezcal” recita nello striminzito ritornello il rapper che ricorda da lontano quell’Emis Killa dell’ultimo lavoro discografico per la scelta scarna musicalmente. VOTO: 5.5
- ASPETTANDO IL SOLE – Mauro Ermanno Giovanardi
Coraggiosa rivisitazione in chiave pop-scanzonata di uno dei maggiori successi rap di Neffa del 1996. La voce ruvida e profonda di Giovanardi penetra l’orecchio ed entra nella dimensione più profonda dell’ascoltatore non lasciando spazio ad alcuna altra sensazione. Sorpresa costruita perfettamente dal grande musicista che è Giovanardi sempre a fuoco nelle sue proposte musicali. VOTO: 6.5
- SABBIA – Ultimo
Il suo è decisamente il brano migliore della settimana. A farla da protagonista è, anche questa volta, quella sua interessante fusione di rap, hip-hop e cantautorato italiano in un mix interessante che non lascia troppo spazio libero dalle parole. Ad uscirne è un sentimento di rabbia e decisione ma anche fragilità e amore che viene e va. A delle strofe intense e martellanti si contrappone un ritornello totalmente cantato da una voce sicura e ben sorretta. Ultimo racconta se stesso raccontando con durezza l’esistenza e la solitudine malgrado “so che l’amore no, non passerà”. (“Dio che strazio esistere in un mondo che insiste, voglio stare da solo, si ora dammi del triste, io ti giuro voglio solo che un giorno si sappia che in una spiaggia resta unico ogni granello di sabbia”). Il tutto si fonde ad un interessantissimo arrangiamento dai suoni urban che si sposa alla perfezione al nostro tempo. VOTO: 8
Ilario Luisetto
Ultimi post di Ilario Luisetto (vedi tutti)
- Le 20 canzoni più ascoltate su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- Classifica degli album più ascoltati su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- Classifica dei cantanti più ascoltati su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- SuperHits, la classifica delle canzoni del momento – Settimana 2 del 2024 - 13 Gennaio 2024
- Coez e Frah Quintale in concerto con il “Lovebars Tour 2024” – Scaletta, date e biglietti - 13 Gennaio 2024