Il mondo dello spettacolo piange l’improvvisa scomparsa della showgirl emiliana, autentica ambasciatrice dell’italianità nel mondo
Icona di stile e di ottimismo, fuoriclasse dello spettacolo italiano conosciuta a livello globale, questo e molto altro ancora è stata e sarà per sempre Raffaella Maria Roberta Pelloni, nota semplicemente come Raffaella Carrà. Ci ha lasciati oggi, in questo triste lunedì 5 luglio, sedici giorni dopo aver compiuto il suo settantottesimo compleanno.
Una vita spesa per l’arte, declinata in tutte le sue più nobili forme: dagli esordi cinematografici all’incontro fatale con la tv, che ha saputo onorare attraverso la conduzione, la musica e la danza, senza mai risultare imprecisa o poco credibile. In una società che spesso storce il naso nei confronti di chi si cimenta in più discipline, lei ha saputo affrontare e sdoganare il pregiudizio, da artista vera e completa.
Donna libera, ha saputo rivoluzionare l’immagine femminile, giocando sia con la trasgressione che con l’emotività, attraverso le sue trasmissioni ma anche e soprattutto con la musica, arrivando a vendere oltre 60 milioni di dischi in giro per il mondo. Canzoni popolari dai ritornelli immediati, ritmi e melodie intramontabili, brani ancora oggi apprezzati e ballati da ragazzi di ieri e di oggi.
Da “Ma che musica maestro“ a “Chissà se va“, passando per le celebri “Tuca Tuca“, “Festa“, “Tanti auguri“, “A far l’amor comincia tu“, “Pedro“, “Ballo ballo“, “Fatalità“ e “Rumore“, ma anche ballate di tutto rispetto come “Forte forte forte“, “E salutala per me“, “Innamorata” e “Torna da me“. Pezzi che hanno messo in mostra tutta la sua vitalità, l’esatta antitesi della morte.
Proprio per questo a Raffaella Carrà non potremo mai dire veramente addio, perchè con la sua genuinità ha interpretato e anticipato i cambiamenti del nostro Paese. Una regina non aristocratica, empatica e dotata di grande umanità. A noi il compito di continuare a coltivare e tramandare la sua leggerezza, quando le difficoltà della vita ci porteranno inevitabilmente a sentirci un po giù.
Così, magari, se ci impegniamo, riusciremo a sentire in lontananza quella sua inconfondibile risata.
Ciao Raffaella, grazie per la tua allegria e per la tua gentilezza.
Nico Donvito
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