“Oppure no” di Alessandro Bono: te la ricordi questa?

Oppure no Alessandro Bono

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Oppure no” di Alessandro Bono

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1994 con “Oppure no” di Alessandro Bono.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Oppure no” di Alessandro Bono

Presentata tra i Big al Festival di Sanremo del 1994, “Oppure no” è l’ultima canzone portata in pubblico da Alessandro Bono, scomparso poche settimane dopo a soli trent’anni. Brano visionario, si è trasformato nel tempo in una sorta di testamento artistico ed esistenziale, grazie a versi che racchiudono disillusione, speranza e una malinconia luminosa che commuove senza retorica.

Il testo è una riflessione disarmante sul senso della vita, del cambiamento, della fede, dell’amore e dell’importanza individuale in un mondo spesso indifferente. “Ogni giorno che va via è un quadro che appendo” è la frase che ha fatto di questa canzone un simbolo di resistenza e consapevolezza, un invito ad abitare il presente anche quando il futuro resta incerto.

“Oppure no” è una canzone che parla piano, ma arriva fortissimo. Un inno sottovoce alla dignità del vivere, al valore di ogni singolo giorno, anche se incerto. Un’ultima pagina scritta con lucidità e umanità da Alessandro Bono, un artista che, proprio quando stava per spegnersi, ha saputo tracciare una delle sue tracce più luminose.

Il testo di “Oppure no” di Alessandro Bono

Verrà un giorno in cui vicrò
in un paese sena più frontiere
dove non si guarderà al futuro
come chiuso sotto ad un bicchiere
verrà un giorno e sentirò
il vento caldo dei nuovi cambiamenti
in un attimo saranno qui
ma poi saremo tutti quanti pronti
con fatica ma sapremo
capir davvero cos’è la religione
qualsiasi fede chiunque avrà
si accetterà perché va bene ed ha ragione.
Oppure no
io questo non lo so
oppure no
ed io perciò mi lascio vivere.
E quando credi che l’amore tuo
è solido come un bel sasso
poi per un’occhiata appena
ti senti un materasso
verrà il giorno in cui sarai
col sedere grosso come una balena
io come adesso ti amerò
che hai un fisico da sirena.
Oppure no
io questo non lo so.
La risposta amore mio
è nascosta nel tempo
e ogni giorno che va via
è un quadro che appendo
mi piace vivere.
E se talvolta pensi che
tu non sei molto importante
consolati perché sul ponte
c’è tutto il resto della gente
e quindi amica mia
tranquilla ci sono anch’io
e questo sporco mondo questa volta
è giunto infine ad una svolta.
Oppure no
io questo non lo so
oppure no.
La risposta amore mio
la stiamo vivendo
e ogni giorno che va via
è un quadro che appendo.
E se a volte pensi che tu
tu non sei molto importante
consolati perché sul ponte
c’è tutto il resto della gente
e quindi amica mia
tranquilla ci sono anch’io
e questo sporco mondo questa volta
è giunto infine ad una svolta.
Oppure no
la risposta amore mio
la stiamo vivendo
e ogni giorno che va via
è un quadro che appendo.
Oppure no
Oppure no
Oppure no.

Scritto da Nico Donvito
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