Le dichiarazioni della conferenza stampa dell’artista emiliana, in gara al Festival con “Quando ti sei innamorato“
All’indomani dell’esibizione sul palco dell’Ariston, Orietta Berti si presenta in conferenza stampa le emozioni provate nel corso del suo ritorno alla 71esima edizione del Festival della canzone italiana. Si intitola “Quando ti sei innamorato” la canzone presentata in concorso, che anticipa l’uscita del suo cofanetto “La mia vita è un film“, volto a celebrare i suoi cinquantacinque anni di carriera.
«Mi hanno mandato messaggi dal tutto il mondo, non pensavo di avere così tanti amici – commenta l’artista – il messaggio più bello l’ho ricevuto da un ragazzo di vent’anni di Savona, che mi ha fatto i complimenti per aver cantato senza l’ausilio di alcun elemento di aiuto microfonico. Questo perchè io sono all’antica, infatti non ho voluto nemmeno gli auricolari».
A chi le chiede il segreto del suo successo, aggiunge: «Il mio carattere è stato fondamentale, ho sempre mantenuto la mia personalità, i miei genitori mi hanno insegnato a rispettare sempre le persone. Un’altra cosa importante nella mia carriera è stata dare retta alle persone che sanno fare questo mestiere. Ho avuto la fortuna di essere apprezzata da tanti addetti ai lavori, anche stranieri, che mi hanno portata in giro del mondo, dandomi la possibilità di esportare la nostra bella melodia italiana».
Sulla scelta della serata delle cover di questa sera, precisa: «Ho scelto Le Deva perchè sono brave, ciascuna di loro ha una voce molto particolare. In passato avevo già cantato “Io che amo solo te” con altri colleghi, ma mai a cinque voci. Questa volta l’abbiamo suddivisa in parti uguali, è come se diventassi una di loro, sarà un duetto nel vero senso della parola».
Infine, sulla situazione che stiamo vivendo, sottolinea: «La pandemia è una brutta cosa, noi dello spettacolo saremo gli ultimi a ricominciare. Questo Festival è tutto un tampone, io ho avuto il Covid e so cos’è. Tutte queste precauzioni sono giuste, il virus arriva in sordina e te ne accorgi quando non riesci più a respirare. Ce l’ho fatta, sono ancora qui, con la voce come prima, ma non dobbiamo dimenticare di stare attenti. Mi adatto a questo Festival anche se è anomalo e un po’ desolante, ma si doveva fare. Ben venga Sanremo in un momento come questo, la gente ha bisogno di qualche ora di svago».
Nico Donvito
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