giovedì 21 Novembre 2024

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Ornella Vanoni rimane “Unica” – RECENSIONE

Recensione del cinquantesimo album di Ornella Vanoni

Ottantasei anni e un nuovo album d’inediti. E’ questa la sfida di Ornella Vanoni che pareva aver chiuso il suo rapporto con il “nuovo” nel 2013 pubblicando ‘Meticci (io mi fermo qui)’, un disco dove solo il titolo esauriva la chiara intenzione di mettere un punto alle attività d’incisione dopo una carriera lunga e gloriosa. E, invece, sono arrivati, poi, una nuova parentesi sanremese con ‘Imparare ad amarsi’ e, soprattutto, una ritrovata giovinezza di spirito che è andata a tradursi in popolarità mediatica e in volontà di stupire ancora. Su quest’onda il 29 gennaio 2021 è arrivato Unica, un album con undici nuove tracce che arricchiscono il percorso discografico di questo colosso della musica italiana e che continuano ad impreziosirne un profilo fatto di eleganza, maestria, autorevolezza e curiosa sperimentazione.

E Ornella sceglie di partire proprio da queste sue caratteristiche per costruire il suo nuovo viaggio musicale che si apre con una A passo lieve strumentale scritta da Mauro Pagani e che trova in una stupenda Un sorriso dentro al pianto la canzone giusta per evocare la volontà di tracciare un profilo in musica. Francesco Gabbani e Pacifico s’incaricano di tratteggiare i contorni di una donna consapevole che si guarda dentro scoprendo il valore dell’allegria, la bellezza del tempo passato tra la compagnia delle note e la volontà di ricondurre tutto all’amore speso e ricevuto tra “mare in tempesta e cielo stellato”.

Ornella Vanoni - Un sorriso dentro al pianto

E così quella che fu l’interprete delle canzoni della mala si trova pronta a “posare per l’ennesima fotografia” musicale. Una fotografia che si avvale delle parole per raccontare un mondo ed una personalità artistica ed umana ben definita. Ci finisce dentro la spensieratezza della maturità per una pittoresca Nuda sull’erba ma anche la Milano di sempre che si rispecchia tra il tram che va ed il sogno di tornare ad assaporare l’atmosfera senza tempo di una Parigi sospesa in una delicata Specialmente quando ridi. C’è la forza di guardare al proprio passato di Inizio, in cui fa spazio una potente dimensione blues, ma c’è anche la volontà di guardare ai sogni ancora da realizzare e per cui combattere in Arcobaleno, che con la firma di Giuliano Sangiorgi si colora di una delicatezza interpretativa quasi immateriale e per questo capace di tenere col fiato sospeso.

Ampio spazio viene, poi, dedicato alle collaborazioni tra cui compare una delicatissima Carmen Consoli per una minimale Carezza d’autunno in cui la cantantessa catanese si mette al servizio della sua compagna d’avventura dimostrandosi sobria, essenziale e aderente alla linea tracciata da un arrangiamento e da un mood quanto più essenziale possibile. Più sbarazzina, invece, suona Tu me ispirata da una musicalità sudamericana per ospitare, alla sua prima comparsata musicale, la voce di Virginia Raffaele che ben si amalgama in questa dimensione. Ugualmente sperimentale nei suoni e nelle dinamiche suona la La mia parte che si avvale dell’accompagnamento di Fabio Ilacqua, principale responsabile della scrittura di questo intero progetto, per i controcanti di qualche breve verso e, soprattutto, di un ritornello che funziona e risulta avvolgente.

A spiccare, all’interno della coerente ed omogenea tracklist, è la bella Isole viaggianti che si avvale di un arrangiamento orchestrale ricco e di una costruzione dinamica sorprendente prima di aprirsi in un ritornello che funziona e si dona come un perfetto manifesto capace di raccontare l’esperienza della vita tra i diversi percorsi possibili. La chiusura, invece, è affidata al manifesto di Ornella si nasce scritta da Renato Zero in persona per tracciare, con quella classe che lo contraddistingue proprio come la voce che racconta, il profilo di una donna che non potrebbe essere raccontata meglio di quanto fanno i versi che dicono “lei s’interroga si, trema, ha paura si: ma il canto suo comunque brillerà”.

Ornella Vanoni - Unica

Con questo Unica l’identità di Ornella Vanoni arriva all’ascoltatore in modo perfettamente coerente con quelle che sono le intenzioni della sua interprete che, come se ce ne fosse ancora bisogno, riesce a dimostrare una pasta vocale, un’attitudine interpretativa ed un portamento volto sempre alla sperimentazione piuttosto che all’esaltazione. Proprio in questo senso, dunque, pare azzeccata l’idea che di lei ha restituito Renato Zero: ‘Ornella si nasce’. E allora godiamocela in questo suo senso di libertà, in un’eleganza non cercata ma naturale, in una giovinezza di spirito che la rende capace di mettere il suo talento a disposizione di canzoni realmente capaci di raccontarla, di identificarla e di proteggerla come, in qualche modo, lo stesso colore giallo, a lei tanto caro, fa con tutte le cose belle che ci circondano: il sole, la felicità negli occhi, la speranza…

Migliori tracce | Un sorriso dentro al pianto – Specialmente quando ridi – La mia parte

Voto complessivo | 8.2/10

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Unica | Tracklist e stelline

  1. A passo lieve ★★★★★★★☆☆
    [Mario Pagani]
  2. Specialmente quando ridi ★★★★★★★★½
    [Fabio Ilacqua, Ornella Vanoni – Fabio Ilacqua]
  3. Arcobaleno ★★★★★★★★☆☆
    [Giuliano Sangiorgi]
  4. Isole viaggianti ★★★★★★★★½☆
    [Fabio Ilacqua]
  5. Carezza d’autunno feat. Carmen Consoli ★★★★★★★★☆☆
    [Carmen Consoli]
  6. Nuda sull’erba ★★★★★★★☆☆
    [Fabio Ilacqua, Ornella Vanoni – Fabio Ilacqua]
  7. Tu me feat. Virginia Raffaele ★★★★★★★★☆☆
    [Fabio Ilacqua, Ornella Vanoni – Fabio Ilacqua]
  8. La mia parte feat. Fabio Ilacqua★★★★★★★★½
    [Fabio Ilacqua]
  9. Inizio ★★★★★★★☆☆
    [Pacifico]
  10. Un sorriso dentro al pianto ★★★★★★★★★☆
    [Francesco Gabbani, Pacifico, Ornella Vanoni – Francesco Gabbani]
  11. Ornella si nasce ★★★★★★★★☆☆
    [Renato Zero, Adriano Pennino]
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.