Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in rotazione radiofonica
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UNA FORMALITA’ – Antonio Maggio
Mancava con un album da davvero troppi anni il buon Antonio Maggio che ha scelto di lanciare il suo progetto più cantautorale che mai affidandosi a questa intensa ed importante ballata pop. L’esordio è sul pianoforte che si sposa benissimo con una voce diventata con gli anni sempre più intensa, massiccia e densa. Nel corso del pezzo entrano, poi, in scena gli archi ed una leggerissima ritmica che supporta il pezzo senza, tuttavia, snaturarne il sapore quasi retrò ed intimo. Il crescendo del ritornello è magistrale e comunica tutta l’inquietudine che sta in quel “quanta paura fa la verità”. VOTO: 8.5
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REMEMBER – Carl Brave
Un singolo piuttosto atteso per vedere verso quale direzione (tormentoni estivi a parte) ha scelto di andare la carriera produttiva di Carl Brave per un progetto discografico che si attende da due anni. Ascoltandolo il brano risulta piuttosto chiaro: Brave non si discosta troppo dal proprio DNA ma rallenta di parecchio il flow scegliendo la dimensione di un cantato disteso dando quasi la sensazione che il tutto sia una versione rallentata di quella che dovrebbe l’effetto finale. La produzione è sempre gradevole e ricca di spunti con un buon utilizzo dei fiati e degli effetti che arricchiscono il risultato. VOTO: 6
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TUTTA LA VOGLIA DI VIVERE – Fabrizio Moro
Sta scegliendo bene Fabrizio Moro in questo suo nuovo frangente musicale. Dopo un progetto che aveva convinto poco per un’eccessiva ridondanza con proposte passate, il cantautore romano ha tirato fuori in autunno una proposta assolutamente valida come “Senza di te” ed ora riesce a confermare le sensazioni positive con questa ballad pop dalla vocazione rock. La voce piena senza ricorrere alle doppie linee sovrapposte ed una strumentale suonata che cresce di battuta in battuta danno all’atmosfera il sapore giusto e permettono a Moro di destreggiarsi in un brano che suona fedele ma non scontato. VOTO: 7
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ESTASI – Gaia
Riparte da un team di produzione nuovo la carriera di Gaia che si affida al gruppo ITACA di Merk & Kremont per rinnovarsi senza, tuttavia, stravolgersi. In effetti il suo cantato diventa a tratti più segmentato ma non perde quella sensualità morbida che ben si coniuga ad una versione sonora contagiata dalle percussioni latine. Il DNA musicale di Gaia, tuttavia, entra in contatto per la prima volta con una destinazione a tratti dance che è la vera novità di questa produzione ma che non ne stravolge il significato. Il pezzo è sufficientemente martellante e ripetitivo per puntare a diventare un tormentone leggero e primaverile sull’onda di quelli che furono i primi successi di Gaia nel post-Amici. Attenzione, però, a non calcare nuovamente troppo la mano. VOTO: 6.5
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E SI FA BELLO PER TE – Jovanotti
Un altro estratto dall’ultimo (confuso) progetto discografico del Jova che è passato quasi totalmente inosservato a causa di forme discutibili di distribuzione se non dalla rotazione radiofonica quando delle proposte sono state avanzate. Il vero asso portante del pezzo è la collaborazione con gli Ackeejuice Rockers che s’incaricano di una produzione che si basa totalmente sulle tastiere colorando, poi, il suono con una cassa in quattro che gonfia il beat e che promette di far esplodere prima o poi il pezzo senza, tuttavia, mai arrivare davvero al 100% delle proprie potenzialità. Manca, probabilmente, un ritornello davvero martellante da sostituire a quel oh-oh-oh. VOTO: 6+
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VIAGGIO INTORNO AL SOLE – Tommaso Paradiso
Torna a lavorare con quel Matteo Cantaluppi che lanciò i suoi Thegiornalisti contagiandoli con quel sapore anni ’80 che fece la loro fortuna più ampia. Da allora Tommaso Paradiso ha spesso cercato di rinnovare la propria ricetta musicale senza, tuttavia, muoversi mai per davvero verso una qualche altra soluzione alternativa. In questa nuova occasione c’è il recupero di una folta programmazione elettronica e sintetica con tastiere e sintetizzatori messi in primo piano insieme ad una distorsione evidente. Il problema, però, non è nel suono bensì nel versante testuale dove si racconta ben poco e dove viene a mancare quel cosiddetto gancio che si faccia ricordare e che si distingua. Paradiso, anche in questa nuova ripartenza, suona radiofonico ma non convince. VOTO: 5
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NUVOLE IN TESTA – Ultimo
Se a Sanremo 2023 aveva giocato di sottrazione con una ballad difficile da assimilare al primo ascolto per questo ritorno discografico ha scelto di puntare su di una ricetta più tradizionale per la scrittura di Ultimo che abbiamo imparato a conoscere. La variazione sul tema potrebbe essere l’intervallo parlato prima dell’ultimo ritornello cantato su doppie voci ma, in sostanza, questa risulta essere una canzone “alla Ultimo” cantata di tutta voce e dedicata a quel “tu non sai cosa c’ho dentro” che ogni ultimo che si rispetti sente di avere ma che non riesce a condividere con il mondo. Piacerà a chi piace la ricetta musicale di Ultimo, difficile convinca altri questa volta. VOTO: 6.5
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Ilario Luisetto
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