domenica 24 Novembre 2024

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Pagelle nuovi singoli: Boomdabash e Alessandra Amoroso re e regina dell’estate 2019

Tutte le recensioni dei nuovi brani in radio

  • 1969 – Achille Lauro

Punta sul ritmo Achille Lauro per la sua estate e d’altronde può permetterselo dopo aver convinto il pubblico del Festival con la trasgressione di “Rolls Royce” e quello delle radio con una delicatissima “C’est la vie”. Per la stagione calda la scelta ricade su di un brano dotato di un ritmo travolgente e dal ritornello orecchiabile che non si faticherà a canticchiare sotto la doccia o con i finestrini abbassati mentre si aspetta in coda il semaforo verde. Gli elementi sono quelli di sempre: romanità spiccata, doppie voci ed un parlato-cantato alla buona. Coinvolgente. VOTO: 7

  • TUTTO CIO’ CHE SERVE – Anna Tatangelo

Scelta quasi obbligata per la brava Lady Tata che per l’estate aveva a disposizione sostanzialmente solo questo brano tra quelli del suo ultimo disco d’inediti. L’arrangiamento è quello di un electropop di antica tradizione con qualche sintetizzatore nella base che accompagna la crescita ritmica con batteria e tastiere in primo piano. Il tema è, ovviamente, quello dell’amore estivo che si trova e si perde come in un circolo vizioso ininterrotto. Anna canta come sempre mettendo in scena tutta la sua carica sensuale ed estensione vocale. Tradizionale anche se si sforza di suonare come fresca. VOTO: 6.5

  • AVOCADO TOAST – Annalisa

C’era voglia di ritorno nell’aria e c’era anche la palese decisione di continuare a cavalcare l’onda musicale che aveva portato la bella rossa savonese in cima alle classifiche dopo diversi anni di un successo mai davvero pieno. Questo singolo estivo riprende quanto già fatto da Bye bye e lo estremizza andando alla ricerca di un suono ancora più spinto nella direzione della contemporaneità. Alla fine non è trap solo perchè lei è una donna pop ma il confine, questa volta, è davvero vicino. Troppo vicino per una con la sua vocalità che qui, giusto per non farsi mancare, viene totalmente sprecata da un incedere così cadenzato che non da spazio alla melodia. Insomma, l’ennesima artista con la voce della Madonna che “canta” come se fosse Sfera Ebbasta o uno giù di lì. Uno spreco. Ed il pezzo non è poi nemmeno all’altezza di quanto già fatto con l’ultimo album. VOTO: 5

  • MAMBO SALENTINO – Boomdabash e Alessandra Amoroso

Diciamo che ad Alessandra Amoroso nell’ultimo anno è mancato parecchio il supporto delle radio e dello streaming che l’avevano consacrata reginetta delle classifiche con il progetto di Vivere a colori. Ai Boomdabash, contemporaneamente, mancava una nuova hit da lanciare sul mercato dopo un buon Sanremo. Ecco che, allora, le esigenze speculari li hanno portato a collaborare nuovamente dopo il buon episodio datato 2015. Stavolta, però, la ricetta è più estrema nel sound tutto sintetico e nel beat in perfetto stile 2019. Lei canta, con il suo solito piglio emozionale, l’inciso, loro fanno il resto spiaccicando giusto qualche parola. Una hit dell’estate assicurata. VOTO: 7.5

  • STAMMI BENE (ON MY MIND) – Deborah Iurato e Soul System

Il ritorno sulle scene è stato parecchio sudato e faticoso per l’ex vincitrice di Amici di Maria de Filippi che, a quel che si dice e a quel che ora è evidente, ha fortemente voluto questa traslazione ad un pop più contemporaneo e fresco soprattutto negli arrangiamenti. I Soul System fanno quello che fanno da sempre e cioè una strofa in inglese che si sarebbe potuto tranquillamente immaginare in italiano con la voce della stessa siciliana che nella seconda parte del brano si rilega ad un inciso troppo ripetitivo e parecchio scontato. La voce è sempre la stessa grazie ad una potenza che si continua a voler mettere (giustamente) in rilievo ma la canzone, seppur interessante, risulta a tratti come un’accozzaglia di elementi diversi a cui, però, si è ancora in grado di rinunciare in favore di un qualcosa di coerente. Troppa carne al fuoco, insomma. VOTO: 6.5

  • FIGLI DI NESSUNO (AMIANTO) – Fabrizio Moro e Anastasio

Così, sulla carta, parrebbe ricalcare le scelte fatte lo scorso anno con la reinterpretazione de L’eternità al fianco di Ultimo. Poi, però, l’effetto è diverso. Diverso perchè Anastasio non è Ultimo, perchè le sue barre sono molto più dure, vive e taglienti rispetto a quelle più morbide e melodiche del giovane cantautore romano. In effetti, il pezzo richiedeva proprio questo e, anche nella sua versione originale, meritava più di un elogio grazie a quella capacità di Fabrizio Moro di entrare dritto come una lama all’interno di un argomento sociale cruento e reale. Il mix è micidiale e non può che emozionare quando sul finale il confronto arriva dritto al nocciolo della questione: “noi figli ci vediamo nella tempesta, siamo soli nella tempesta”. La positività di questa nuova vita di Moro, però, c’è sempre: “giorni migliori arriveranno lascio parlare tutti quelli che non sanno, giorni più duri io non mi spezzo la mia bellezza nasce dal vostro disprezzo”. Semplicemente da brividi. VOTO: 9

  • NUOVA ERA – Jovanotti

Jovanotti è un maestro nella trasformazione e nell’evoluzione musicale. Lo è da sempre e lo dimostra ampiamente anche in quest’occasione che, prima di vederlo in un tour nelle spiagge italiane, lo vede approdare alla produzione dei più giovani professionisti di quest’arte. In questo caso dall’altra parte del vetro dello studio si è seduto Dardust che negli anni ne ha accumulata di esperienza e che ora sta, finalmente, raccogliendo quanto merita. La sua mano si sente parecchio ma è Jovanotti a dare il marchio al brano che, nel suo essere nuovo, suona come un pezzo di sempre. Nuovo e sorprendente. Vecchio e tradizionale. Semplicemente Jovanotti. Il miglior Jovanotti degli ultimi anni. VOTO: 7

  • DJ di m**** – Lo Stato Sociale, Arisa e Myss Keta

Un mix piuttosto ricco di presenze per il ritorno sulle scene de Lo Stato Sociale che pare aver accantonato, almeno per l’occasione, ogni istinto testuale particolare e profondo nei suoi messaggi. Il focus sta tutto sulla voce di Arisa che si incarica del ritornello che suona orecchiabile e canticchiabile anche se la produzione a tratti risulta fin troppo importante e sovrastante. La voce di Lodo è sempre piuttosto facile e fa vacillare un po’ troppo un brano che dovrebbe vivere sostanzialmente proprio di leggerezza e armonia. Anche Myss Keta risulta, forse, di troppo interrompendo il brano quando, invece, avrebbe bisogno di crescere e spiccare il volo. A tratti ballabile, a tratti fuori luogo. VOTO: 6/7

  • I GIORNI MIGLIORI – Marco Carta

Se ne è parlato fin troppo in questi ultimi giorni soprattutto per questioni che esulano totalmente dalla musica che, almeno fino a prova contraria, dovrebbe essere l’obiettivo primario del giovane sardo. Dopo un singolo personale e davvero interessante come quello del suo outing musicale ed un brano più tradizionale sulle relazioni a due stavolta la svolta estiva risulta poco centrata e molto poco personale nel sound e nella canzone in sè. Carina, orecchiabile ma non passerà di certo alla storia come uno dei brani più riusciti di una carriera ricca di cose migliori e, soprattutto, più attinenti al suo modo di cantare. VOTO: 6-

  • IPOCONDRIA – Ultimo

Non è il genere di brani che preferisco sentire cantare da Ultimo ma a lui questa ricetta scanzonata e da club sembra piacere parecchio tant’è che dopo un’ottima prova estiva sulle note di “Poesia senza veli” e “Cascare nei tuoi occhi” la scorsa annata questa volta punta su di un brano che ne evidenzia una certa continuità. Strofe sempre dense di parole che sanno raccontare una storia e non soltanto riempire le note prima di far sbocciare l’inciso che gioca su di un beat circolare e ripetitivo che si accompagna da qualche armonia vocale che inspessisce ancor di più il suono. VOTO: 6/7

  • CUBALIBRE – Virginio

Virginio sta mettendo in fila, uno dopo l’altro, una serie di brani davvero azzeccati e adatti al proseguo del suo percorso cantautorale riuscendo a dimostrare, di volta in volta, anche una certa varietà tematica e musicale. Anche questa volta sposa suoni e ritmiche più fresche e energiche rispetto alle sue più classiche composizioni del passato. Lo fa con maestria e con ottimi risultati grazie ad una produzione efficiente ed un sound trascinante. Se si eccettua la durata (oltre 4 minuti) sarebbe un brano perfetto anche per la rotazione radiofonica che dovrebbe obbligatoriamente accorgersi e sposare progetti meritevoli come questo. VOTO: 7-

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.