Tutte le recensioni dei nuovi singoli in radio
- TUA PER SEMPRE – Elisa
La friulana non sbaglia un colpo da un anno a questa parte e per conquistare anche il quarto tormentone radiofonico di fila punta le sue carte su di un brano scritto per lei interamente da Davide Petrella che, dunque, dopo l’esperienza positiva con ‘Se piovesse il tuo nome’ di Calcutta riporta Elisa a destreggiarsi solo come interprete. La voce torna soave, eterea e pulita regalandoci nuovamente quelle tinte che la Toffoli sa di avere e che di tanto in tanto torna a proporre al pubblico risuonando angelica ed impalpabile anche grazie ad un ottimo falsetto. La canzone gioca anche sulla ritmica che rimane comunque nello sfondo rispetto ad un racconto che si concentra su di un amore che rimane per sempre malgrado l’attesa e la fuga del tempo. Un pop leggero ma funzionale. VOTO: 8
- LE PAROLE LONTANE – Maneskin
E’ un singolo che sa tanto di ricerca del bis dopo la riuscitissima ‘Torna a casa’. Per questo nuovo autunno i Maneskin puntano (giustamente) su di un nuovo estratto del loro primo album rilasciato appena un anno fa. La scelta ricade su di un brano che, dopo l’energia estiva che ha convinto forse meno il loro pubblico, li sappia riportare a delle atmosfere più delicate e da ballata struggente. Il modello di riferimento sembra palesemente ispirato alla storia di quella Marlena che anche in questo caso torna ad essere citata anche se soltanto in un verso del finale. La resa di Damiano rimane comunque ottima, la sua scrittura è essenziale ma perfettamente inseribile in uno schema di propria riconoscibilità, il cantato è ipnotico e trapassante. Forse meno di impatto fino all’ultimo inciso ma comunque il singolo più azzeccato tra quelli ancora disponibili. VOTO: 7/8
- COSA CI HA FATTO L’AMORE – Nek
Nek continua a viaggiare in cerca di una sua nuova identità musicale che pare aver perso con l’ultimo progetto che non ha saputo puntare su di una dimensione ben precisa. Filippo stavolta sceglie una ballata intensa che poggia interamente su di una tastiera ed una chitarra acustica quasi impercettibile. L’importante, però, sta nel racconto che sovrasta nettamente l’arrangiamento e la melodia essenziale: si parla di un amore grandissimo che si adagia su di una “vita che è un po’ una stronza” ma che non cambia il fatto che “va tutto bene anche quando non va bene niente”. Convincente e struggente al punto giusto anche se, forse, in radio sarà difficile imporsi così di questi tempi. VOTO: 7.5
- IO SONO L’ALTRO – Niccolò Fabi
Torna così a sorpresa Niccolò Fabi che rimette in scena tutto il suo talento cantautorale per raccontare chi è “altro” non nascondendo una chiara ed evidente chiave di lettura sociale del tema. In un’epoca in cui l’accettazione dell’altro, la condivisione delle culture e la solidarietà verso i più bisognosi sembrano essere pratiche difficili da attuare e sempre più da respingere il coraggio di un artista di esporsi è apprezzabile, necessario e urgente. L’altro qui non è solo lo sfortunato ma anche chi occupa, a volte, posizioni sociali importanti. Fabi si rivela il solito genio musicale ed un gigante nella comunicazione musicale che non ha bisogno di urlare per trasmettere un messaggio non semplice. Un modo intelligente e sopraffino per parlare di migranti quasi senza citarli. VOTO: 9
- LA VETRINA – Renato Zero
Renato rimane il Renato che ormai da qualche anno è e che puntualmente ripropone puntualmente al pubblico senza troppe novità. C’è sempre l’abile analisi della società contemporanea, dei suoi aspetti e dei suoi vizi e c’è sempre un’intenzione canora piuttosto riconoscibile ed inconfondibile fin dalla prima nota. Stavolta il tema è la mercificazione di tutto, anche della vita stessa. Il brio è quello giusto anche se non sarà mai un grande classico di un repertorio ormai saturo. VOTO: 6.5
- SUL CIGLIO SENZA FAR RUMORE – Roberto Casalino e Alessandra Amoroso
Casalino ha scritto delle vere e proprie perle musicali in questi ultimi 10 anni di carriera autorale. Questa è, innegabilmente, una delle sue più riuscite ed apprezzate grazie a quella malinconia che traspare da ogni poro: dalle note come dall’arrangiamento, dalle parole e dall’intenzione interpretativa. La presenza canora di Alessandra Amoroso fortifica ancor di più quel senso di atmosfera autunnale sospesa in cui le foglie ingiallite iniziano a cadere a terra ed un amore, sullo sfondo, non sa bene da che parte del filo cadere. Lui ci mette il suo graffiato che qui suona quasi come convinzione e determinazione (particolarmente evidenziata anche dall’arrangiamento un po’ più rock rispetto alla versione solista dell’artista salentina), lei ci mette tutta la sua dolcezza e quel suo animo soul che riempie gli spazi: il mix è micidiale e racconta alla perfezione una canzone che rimane anche così un gioiellino. VOTO: 8+
Ilario Luisetto
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