giovedì, Marzo 28, 2024

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SUGGERITI

Pagelle nuovi singoli: Emma ed Elodie puntano sul rap di Izi e Gemitaiz

Le nostre recensioni di tutti i nostri singoli in radio

  • GELOSO DELLA NEVE – Daniele Magro

A poche settimane dal rilascio del suo ultimo EP digitale (‘Il giorno che ho imparato a camminare’) Daniele torna a proporsi con questo nuovo brano inedito che ha nel suo mood musicale una piena e totale affinità con l’immagine della neve rievocata dal titolo. E proprio come la neve scende lenta nelle fredde giornate d’inverno piovono, all’interno di questa canzone, le immagini dei ricordi di una vita che si susseguono tra le emozioni ed i tasti di un timido ma incisivo pianoforte che accompagna il racconto e la voce penetrante del cantautore siciliano. Un escalation di ricordi e di momenti che comunicano emotività nel raccontare il rapporto tra un padre ed un figlio che matura insieme alla stessa canzone. Un gioiello per il cuore di chi la canta. VOTO: 7

  • NON E’ LA FINE – Elodie e Gemitaiz

Elodie stupisce ancora e lo fa spingendosi ancora oltre. Il suo nuovo percorso discografico era partito con ‘Nero bali’ in cui il rap si accostava all’ex-interprete dai capelli rosa nella tradizionale forma del duetto pop-rap in cui lei canta l’inciso ed il lui di turno (in quel caso Guè Pequeno) dona una strofa delle sue. L’evoluzione di questi due anni ha portato Elodie ad essere sempre più contaminata producendo un effetto più armonico ed omogeneo alla proposta: ora lei canta su suoni urban e adotta addirittura l’autotune per alcuni tratti. Gemitaiz recupera la sua ispirazione da strada sposandosi alla perfezione con gli intenti urban del pezzo. Un accostamento che funziona pur regalando un brano non così immediato o narrativo. La ragazza, però, di strada ne ha fatta: va ammesso, nel bene e nel male. VOTO: 6/7

  • STUPIDA ALLEGRIA – Emma e Izi

L’ossatura del brano rimane quello della versione originale di questo singolo arabeggiante che la salentina ha dimostrato di amare particolarmente fin dall’uscita del suo ultimo disco. L’intervento di Izi (non riesco ancora a capire perchè piuttosto non sia intervenuto Franco126 che del pezzo ne era già autore) poco aggiunge se non una brevissima strofa al centro del pezzo di cui assai poco si comprende. L’autotune schiaccia il suono della voce rendendo praticamente impalpabili le parole pronunciate anche se, dal punto di vista sonoro, apporta un contributo positivo e che va ad arricchire una già buona resa iniziale dell’aspetto più convincente di questa canzone. Operazione che cerca di conquistare le playlist digitali (non è un caso che in radio pare non arriverà mai) più che arricchire veramente la canzone che rimane comunque gradevole. VOTO: 7

  • LA MIA HIT – J-Ax e Max Pezzali

E’ affidato a questo brano il ritorno discografico di J-Ax che è ora pronto a tornare con un proprio album da solista. La collaborazione con Max Pezzali non è una novità ed infatti si percepisce una sorta di alchimia testata e già ben proporzionata. Il risultato, però, lascia qualche dubbio soprattutto per la parte testuale: lodarsi per i successi, i duetti e le hit stra-passate dalle radio non fa mai troppo bene. Come si dice? Meglio conservare l’umiltà perchè non si sa mai dove ci si potrebbe trovare domani. Carino, simpatico e goliardico il richiamo ai tormentoni dell’ultima estate, orecchiabile il motivetto dell’inciso cantato a due voci come anche il beat scelto per sorreggere la produzione ma viene da chiedersi se questo pezzo sia davvero quello che di meglio due colonne ormai portanti dello scenario italiano siano state capaci di costruire insieme giunti a 50 anni (47 Ax, 52 Max). Mah… funzionerà in radio, è certo, ma i dubbi restano perchè l’estate è passata e non vale sempre puntare sul fischiettio facile. VOTO: 5

  • TIVU’ – Michele Merlo

E’ un Michele Merlo che anche in questa nuova occasione conserva la sua personale cifra stilistica che ben lo ha fatto figurare finora. In quest’occasione il pensiero va ad una lei che risultava essere musa ispiratrice e senso ultimo delle cose oltre che delle stesse canzoni. La veste musicale rimane quella romantica, tradizionalmente orchestrale, ma con degli sprazzi di contemporaneità che si fa presente nel cantato, nella produzione e nella scrittura influenzata da quello scenario indie di cui lo stesso Michele, in qualche misura, fa parte. Un altro bell’episodio che arricchisce un repertorio già interessante. VOTO: 7

  • TESTA O CROCE – Modà

Fanno fatica, tanta, i Modà di Kekko Silvestre a scrollarsi di dosso il doppio peso del proprio passato: a livello musicale e stilistico il discorso non si discosta affatto da quanto già fatto rischiando il sempre più possente rischio del “già sentito” e, a livello immaginario, difficilmente si riesce a superare le vecchie hit di ieri che venivano supportate, oltre che dall’effetto novità, anche dalla forza di radio e TV che oggi guardano altrove rispetto alla proposta della band milanese. Questa volta in primo piano c’è la chitarra acustica (che poi si trasforma in un assolo di elettrica) che si accompagna ad un ritornello cantato a tutta voce mentre si ripensa ad una storia d’amore di ieri. Insomma, una canzone alla Modà. VOTO: 6

  • ALLORA CIAO – Shade

Compie la rivoluzione Shade nella propria proposta musicale scegliendo come singolo questo brano che si discosta sufficientemente dalle atmosfere leggere e frizzanti degli ultimi episodi radiofonici. In questo caso si parla d’amore con più consapevolezza e lo si fa guardando ad un addio che, anche se solo provvisorio, fa stringere il cuore. La dinamica continua ad appoggiarsi, naturalmente, su di un rap che, però, si avvicina sempre di più ad un cantato affrontato con la dovuta sicurezza e capacità. Carina ed orecchiabile anche senza l’apporto di una voce esterna che, in questo mood, avrebbe potuto benissimo incaricarsi dell’inciso secondo l’ormai abusato schema. VOTO: 6+

  • I NOSTRI ANNI – Tommaso Paradiso

Seconda prova da solista per l’ex Thegiornalisti che anche in questo caso non si discosta troppo dalla propria tradizione musicale che, naturalmente, rappresenta la cifra stilistica della sua scrittura creativa. Sullo sfondo della città eterna di Roma si disegna un ritratto di un “noi” che assume tutti i contorni romantici della lirica di Paradiso che stavolta richiama i “biscotti inzuppati nel latte“. Testualmente, forse, si rivela meno ispirato del solito l’inciso che gioca sul continuo richiamo del titolo senza parola aggiungere risultando comunque sempre immediato e d’impatto radiofonico grazie al sapore dell’arrangiamento targato, ancora una volta, Dardust. VOTO: 7-

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.