Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli
- SAN LORENZO – Alfa e Annalisa
Lui è una di quelle giovani realtà che sono riuscite a crearsi una dimensione ed una credibilità musicale partendo dal web e dal suo potenziale facendo a meno di radio e televisioni. Ora, però, anche per lui è arrivato il momento di conquistare il vero grande pubblico e, dunque, appare quanto mai necessario scendere a patti con quelle dimensioni da cui si è sempre stati alla larga. Per farlo viene chiamata Annalisa che a collaborazioni così “teen” non è di certo nuova e che rappresenta perfettamente quella dimensione a cui apertamente il giovane Alfa pare mirare. Ne esce un duetto leggerissimo in cui le due vocalità s’incontrano sufficientemente bene ma che, di certo, non danno vita a nulla di nuovo, originale o irresistibile. Un pezzo che si colloca sulle scie di tanti altri duetti fatti per funzionare e che, nonostante tutto, si rivela piacevole per un ascolto senza troppe pretese. VOTO: 6.5
- 18 ANNI – Ariete
E’ una di quelle nuove leve da tenere d’occhio per il prossimo futuro discografico che, se le premesse verranno confermate, potrebbe arriderle in modo particolare. Dopo l’ultima collaborazione con gli Psicologi con questa nuova creatura solista si conferma una realtà fresca e proiettata verso la stretta attualità musicale con il chiaro obiettivo di rielaborare una tradizione pop sotto la chiave delle nuove tendenze. Si dedica al racconto dei diciott’anni e di quelle contraddizioni insite in quel particolare passaggio della vita che spalanca le porte alla maturità pur senza cambiare nulla alla fine dei conti. Vocalità leggera e suoni in linea con l’oggi creano un potenziale attuale da sfruttare. VOTO: 6+
- DON’T WORRY – Boomdabash
Tornano a proporsi al di fuori della dimensione estiva dopo quasi due anni dalla precedente occasione simile e lo fanno con un pezzo che si colloca non così vicino alla forma-canzone che siamo soliti aspettarci dalla band salentina. Ad un primo ascolto si fatica a riconoscere la vocalità Biggie Bash così distesa ma poi, accordo dopo accordo, l’essenza del gruppo esce sempre più allo scoperto rifugiandosi in alcune soluzioni già ampiamente testate e riconoscibili. Il vero elemento di novità è l’introduzione del coro di fanciulli si s’incaricano dei controcanti ma anche di importanti tranche dell’inciso risultando “l’ospite” di un duetto non dichiarato. Vuol sapere di Natale ma non prende del tutto la mira e, forse, è la prima volta che non rapiscono al primo ascolto. Da risentire. VOTO: 5
- TEVERE – Cara
La ragazza si è fatta notare non poco nel corso degli ultimi mesi grazie, soprattutto, ad un duetto azzeccatissimo con Fedez usato dal rapper per fare il proprio ritorno sulle scene musicali dopo qualche tempo di silenzio. Da allora le aspettative su questa giovanissima artista si sono alzate notevolmente non essendo state ancora del tutto ricompensate con un brano-manifesto all’altezza. Per provarci è arrivata la pubblicazione di un EP di cui questo è il singolo di lancio e, sicuramente, anche un buon episodio riassuntivo delle capacità e caratteristiche di Cara: vocalità particolarmente soffiata e soffusa, scrittura sempre centrata ed una produzione che guarda all’oggi soprattutto internazionale per trovare quei suoni leggeri delle nuove dive del pop americano di oggi. VOTO: 6++
- PADRONI DI NIENTE – Fiorella Mannoia
C’è che quando scrive Amara e canta Fiorella Mannoia i dubbi sono sempre pochi e le certezze, invece, sono tante. La certezza è quella di trovarsi davanti ad una canzone pensata, ragionata e voluta. La certezza è quella di un’interprete che è cosciente delle parole che si ritrova tra le corde vocali, del loro significato, del loro valore. La certezza è quella che con una canzone si vuole dire, comunicare un messaggio senza filtri o paure e questo, va sottolineato, è atto rarissimo nella musica di oggi come in quella di ieri e, probabilmente, di domani. Stavolta Fiorella si dedica a ribadire che “la vita è un valore” vendendola come una consapevolezza che questo nostro presente, più di qualsiasi altro tempo, deve averci saputo insegnare e trasmettere. Suona potente, ispirata e calata nell’attualità più di tanti altri finti artisti che inseguono le mode ma che non sono capaci di raccontare ciò che vivono nel loro oggi. Intensa e magistrale. VOTO: 9
- SCUSA – Gazzelle
Ormai Gazzelle è riuscito a costruire il proprio immaginario di riferimento e, contemporaneamente, una propria precisa immagine per il proprio pubblico. Tutto questo si traduce in un’incontestabile riconoscibilità che lo rende uno dei pochi interpreti dell’amore sofferto nell’attuale panorama discografico dove sempre più si sceglie di mostrarsi forti ed impegnati in tematiche futili e leggere. Per questo suo ritorno radiofonico il cantautore indie-pop più in voga di questo periodo punta tutto su di un ulteriore distensione della melodia e della dinamica del cantato. Il pezzo si apre soltanto nell’ultimo inciso inserendo una parte ritmica più sostenuta che, comunque, non cancella quel sentore di rarefazione sentimentale e struggente sofferenza. Colpisce nel segno anche se la mancanza di quella solita “irruenza” vocale ed orecchiabile rende il tutto meno immediato di quanto avrebbe potuto essere. VOTO: 7
- QUI E ORA – La Camba
Federica è una di quelle artiste che ha in sè un marchio di fabbrica fortissimo e facilmente identificabile. Lo si avverte ogni volta che canta ma, ancor più, che scrive (per sè o per gli altri). Anche in quest’occasione questo marchio di fabbrica esce allo scoperto fin dalla prima nota e attraverso il solito crescendo arriva all’esplosione dell’inciso in cui trova realizzazione anche il particolarissimo timbro rotto e ruvido di cui LaCamba è dotata. Ed ecco che ne esce il solito bel brano basato sul ricordo di ieri, sulle difficoltà affrontate e su di un amore che ha totalizzato quel passato che oggi ci si vuole mettere alle spalle perchè “la mia direzione è verso il presente”. Per i nostalgici di quel bel pop da primi anni ’10 questo è il brano perfetto da ascoltare. VOTO: 7
- SCOOBY DOO – Pinguini Tattici Nucleari
Questo è stato indiscutibile il loro anno da un punto di vista musicale ed i primi a capirlo sono stati proprio Riccardo Zanotti e compagni che continuano ad approfittare del momento di grazia per continuare a ribadire le proprie proposte e a consolidare le posizioni conquistate dopo anni di gavetta. Con questo nuovo singolo che anticipa il nuovo EP d’inediti poco cambia rispetto alle ultime comparsate della band bergamasca e quindi il tutto passa attraverso un suono compatto e pieno, un ritornello orecchiabilissimo e radiofonico ed una voce sempre più a fuoco e riconoscibile. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi, ma rimangono sempre un buon (leggero) sentire in attesa di più tempo per le evoluzioni (necessarie). VOTO: 6.5
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Ilario Luisetto
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