Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in rotazione radiofonica
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NORMALE – Giorgia
La verità è che sei anni per sentire nuovamente la voce di Giorgia interpretare un qualcosa di nuovo è stata un’enormità illegale da sopportare per quelli che sono i ritmi della musica d’oggi. Il suo ritorno, di conseguenza, portava con sè grandi aspettative e una curiosità folle aumentata ancor di più dalle firme di Mahmood, Dardust, Mario Fracchiolla e dalla produzione di Big Fish. Tutti questi elementi di novità si traducono, in effetti, in una canzone che da Giorgia non ti aspetti perchè manca ogni elemento strumentale sostituito da un arrangiamento pieno e corposo costituito, però, soltanto da elettronica e sintetizzatori. Persino la voce non viene risparmiata da queste distorsioni pur riuscendo, comunque, a mostrarsi in tutto il proprio manierismo che, va detto, è sempre piacevole da ascoltare. Giorgia canta sempre come poche altre. Il fraseggio melodico del testo racconta tutta la cifra identitaria di Mahmood ma ha dei passaggi così poetici che raramente si ricordano picchi altrettanti alti nella sua stessa produzione. Ciò che potrà forse lasciare perplessi è la scelta di un suono così sofisticato, di un cantato così figlio dell’r&b più sperimentale e l’assenza di un inciso da brano-manifesto. Se si entra, però, nel mood della canzone non se ne esce più. VOTO: 7.5
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SULLA MIA PELLE – Junior Cally
Canta una dedica al fratello per il proprio ritorno discografico l’ex rapper che fu mascherato e che poi si è raccontato alla luce di profondi dissidi interiori. In questa nuova occasione Junior Cally si concede un cantato più pulito del prevedibile poggiandosi quasi esclusivamente su doppie linee vocali che inspessiscono il suono e creano una dinamica godibile insieme ad un arrangiamento serratissimo che porta il brano a concludersi compiutamente dopo appena due minuti e mezzo. Scorre via ma non si lascia ricordare. VOTO: 5.5
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LO SPOSO SULLA TORTA – Manuel Agnelli
Si è dimostrato apprezzatissimo dalla critica e dal suo pubblico il primo album da solista di Manuel Agnelli anche se non è riuscito a conquistare il grande mercato che, tuttavia, difficilmente si poteva immaginare raggiungibile per un progetto che non ambisce di certo a “piacere”. In questo nuovo singolo estratto, Agnelli si dedica al tema dell’amore sfruttando un tappeto ricchissimo di chitarre. C’è anche la voce di Vaselyn Kandinsky per offrire la doppia prospettiva incastrando bene le due timbriche vocali. Certo, magari un nome più d’impatto avrebbe aumentato la curiosità degli ascoltatori distratti ma evidentemente non si puntava di certo a quello. VOTO: 6
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A’ VITA SENZ’ E TE (ME FA PAURA) – Rocco Hunt
Rocco Hunt sveste le vesti dei tormentoni estivi e finalmente propone un pezzo che rappresenta davvero la sua idea di musica. Una musica che rimane profondamente legata alla sua territorialità partenopea con un testo scritto completamente in napoletano ed un suono più spesso nelle scelte produttive che, seppur minimali, risultano meno scontate e prevedibili. Certo, immaginare un pezzo del genere in cima alle classifiche non è che un’utopia ma, almeno dimostra, che un artista non sempre è soltanto ciò che propone commercialmente. VOTO: 6+
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NON E’ NORMALE – Rosa Chemical
La normalità fa da tema a questa giornata radiofonica dato che anche Rosa Chemical sceglie di dedicarle le proprie liriche. A produrre c’è Michele Canova Iorfida che sicuramente sa il fatto suo e riesce a costruire un suono spendibile e facilmente ampliabile attraverso le più ampie platee. Rosa Chemical ci mette del suo cantando senza un eccessivo utilizzo di autotune o distorsioni e sfruttando un fischiettio che, nel ritornello, si farà apprezzare. Certo, un po’ più di pulizia in alcuni passaggi testuali avrebbe dato al pezzo ancora più possibilità di entrare nei circuiti più popolari a cui, con tutta evidenza, si guarda con interesse. VOTO: 6.5
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DUE COME NOI – Timothy Cavicchini
Produce Niccolò Fragile che è sicuramente un professionista che se ne intende di un pop-rock fatto alla buona vecchia maniera. In effetti questo singolo di Timothy risulta essere una bella ballata d’amore scritta, cantata, suonata e prodotta secondo i canoni di una musicalità che non è oggi al proprio apice ma che, i nostalgici di una certa qualità, rimpiangono sempre più. Le aperture del cantato ricordano da vicino Francesco Renga di cui Cavicchini si è sempre dichiarato grande ammiratore. Piacerà a chi dalla musica pop di oggi si aspetta un po’ di quella antica nostalgia per raccontare tra un suono reale e un testo senza stranezze la normalità dell’amore a due. VOTO: 6/7
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Ilario Luisetto
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