mercoledì, Aprile 24, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Pagelle Nuovi Singoli: Ivana Spagna esalta un classico, i The Kolors si “ripropongono”

Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in rotazione radiofonica

  • GROVIGLI – Andrea Amati

Prova da cantante per uno dei nomi di punta dell’autorato pop italiano più illustre dell’ultimo ventennio. Andrea dimostra di disporre di un’ottima capacità autorale capace di adattarsi perfettamente anche all’attualità musicale. Il suono e l’arrangiamento è perfettamente affiancabile alle proposte di oggi. Il cantato, a tratti, richiama la cifra arzigogolata di Mahmood. Il lato testuale rimane perfettamente centrato e mai sprovvisto di un proprio significato. Certo, la sensazione di non essere di fronte ad un interprete abituato a “cantare da sè” c’è e si percepisce ma, forse, non era questa la vera priorità di questa pubblicazione inattesa. VOTO: 6/7

  • SERENATA – Anna Tatangelo

L’obiettivo è essere sempre più Anna e un po’ meno “la Tatangelo” anche musicalmente. L’operazione leggerezza e contemporaneità continua per il repertorio dell’interprete ciociara che anche con questo nuovo singolo si appoggia a suoni urbani e ad un cantato appena appoggiato sull’arrangiamento. Il risultato è quello che ne fa risultare un buon episodio di pop attuale senza far gridare comunque al miracolo. Manca, forse, un inciso davvero potente per rimanere impresso ed una durata che consenta, almeno, di entrare dentro le logiche del brano: 2 minuti e 22 sono davvero troppo pochi anche per questi nostri tempi… VOTO: 6-

  • LA CANZONE DEI LUPI – Coma_Cose

Ancora ai vertici delle classifiche grazie all’esperienza sanremese i due artisti si ripropongono già in radio con un brano completamente diverso e, forse, meno immediato nella propria resa. Le voci si fanno quasi oniriche e sospese rispetto ad un arrangiamento che, pur poggiandosi su di una leggerissima elettronica, ne sposa le direzioni e le conseguenze. Si finisce nello sfociare in un dialogo a due attorno al tema dell’amore ma, ancor più in generale, della vita stessa. Non c’è il ritornello che acchiappa o lo strappo dinamico che rompe gli equilibri ma c’è tutta l’identità musicale dei Coma_Cose di sempre. VOTO: 7-

  • UNO – Ermal Meta

La più “estiva” delle tracce del nuovo album del cantautore che, dopo l’esperienza al Festival di Sanremo, sta faticando non poco a confermarsi sugli standard attesi. Ermal si dedica al racconto dell’eguaglianza sotto il concetto che, malgrado le tante differenze continuamente sottolineate dalla società, “il cielo è uno”. In tutto questo vi si inserisce un fischiettio contagioso e dei controcori che inspessiscono la resa del cantato e, soprattutto, dell’arrangiamento. E così alla fine il tutto si trasforma in un inno che avrà dal vivo la sua resa migliore a livello d’impatto e di energia. VOTO: 7.5

  • SENTI CHE MUSICA – Folcast e Roy Paci

Duetto inatteso e realizzazione ancor più sorprendente per una delle voci più belle ascoltate nell’ultimo circuito delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021. Folcast punta a smuoversi con un brano che si gioca la carta della spensieratezza e di un arrangiamento fortemente condizionato dalla dimensione ritmica. La priorità diventa il racconto della leggerezza, dell’estate, del mare e delle fanfare. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare la ricerca di una proposta equilibrata, ben condita musicalmente e frutto di una ricerca (anche nella dimensione sonora) non banale. E’ un suonare a cui non siamo più forse abituati ma che, proprio per questo, si rivela coinvolgente. VOTO: 7-

  • TUTTAPPOSTO – Giordana Angi e Loredana Bertè

Giordana stupisce tutti perchè cambia completamente pelle rispetto alle vesti della cantautrice intensa. Eppure, in realtà, per lei si tratta di un ritorno a dei ritmi che aveva già esplorato nel pre-Amici. Ne esce un pezzo ritmato e trascinante che si adatta perfettamente alla stagione tardo-primaverile e che ha, in sè, tutte le carte in regola per poter ben figurare anche in rotazione radiofonica. Loredana Bertè s’incarica del ritornello e graffia come sempre. Giordana punta a far smuovere e stupire: ci riesce senza rinunciare ad una forma-canzone studiata e ricca di riferimenti e rimandi. Una buona prova. VOTO: 7

  • HAVE YOU EVER SEEN THE RAIN – Ivana Spagna

Un grandissimo classico dei Creedence Clearwater Revival che hanno risuonato in tanti ma che, in Italia, difficilmente abbiamo sentito riproposto. Ivana Spagna ha la forza ed il coraggio di stravolgerne il suono deciso, potente e d’impatto per confezionare una prova che si sviluppa per larga parte del pezzo solo piano e voce che esalti la sua pasta vocale e l’unicità timbrica di cui da sempre dispone. Il risultato è quello di un grande classico della musica internazionale che diviene altro pur conservando il proprio DNA musicale e la propria riconoscibilità. Forse è questa la vera cifra dei grandi artisti: riuscire ad essere sempre credibili anche se alle prese con brani che difficilmente si potrebbe pensare di avvicinargli. Magistrale. VOTO: 8

  • IO SI (SEEN) (Remix) – Laura Pausini

Dopo aver sfiorato la vittoria dei Premi Oscar la voce italiana più internazionale del nostro presente si affida a Dave Audè per un remix tutto speciale. L’idea di rendere più “pop” un brano nato e pubblicato in una versione tutta orchestrale e intima poteva essere funzionale e azzeccata. La realizzazione, però, calca troppo la mano su dei suoni “spinti” e ritmici rispetto, invece, ad una traccia vocale che conserva tutte le sue sfumature leggere e prudenti. Ne esce una commistione in cui i due elementi non si fondono mai creando un ibrido poco credibile e non così a fuoco. VOTO: 5.5

  • CABRIOLET PANORAMA – The Kolors

Stash e soci non si smuovo dal proprio mondo musicale di riferimento da qualche tempo. Questo è sicuramente un punto a favore del gruppo che mantiene una propria identità artistica ben definita ma, contemporaneamente, diventa anche un problema per chi si aspetta di assistere, prima o poi, ad un’evoluzione. Il sound è sempre curato e trascinante nelle proprie sfumature anni ’80 e la voce vi si adatta sempre perfettamente. Eppure, poi, la sensazione che rimane è quella di un ascolto piacevole ma poco incisivo o memorabile. Insomma, la canzone che resta (nell’immaginario e nelle vendite) manca da un po’ troppo tempo per Stash e compagni… VOTO: 6

  • CI ABBRACCIAMO – Vasco Brondi

Mai titolo fu più azzeccato rispetto a questi nostri tempi. Brondi per svilupparlo sceglie di non giocare alcun riferimento all’attualità o ad una dimensione nostalgica. La scrittura, invece, si poggia su di una dimensione sociale oltre che sentimentale e questo non fa che nobilitare l’ideale cantautorale dell’ex Le Luci della Centrale Elettrica. “Amate e fate quello che volete” diventa un motto che si ripete su di uno sviluppo musicale incessante ed incalzante al punto giusto. VOTO: 6.5

  • SOLOW – Wrongonyou

A Sanremo 2021 ha gareggiato tra le Nuove Proposte ma non ha fatto un vero salto in avanti rispetto alla condizione in cui già si trovava senza l’approdo del Teatro Ariston. Ora ci riprova con un estratto dal suo ultimo album d’inedito. La scelta cade su di un brano leggero e perfetto musicalmente per le caratteristiche stagionali delle prossime settimane. L’inciso si fa fischiettabile, facilmente canticchiabile e perfettamente calato nella dimensione più spensierata della musica seppur si racconti di un addio e della solitudine. VOTO: 6+

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.