Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in rotazione radiofonica
- FAST – Anna
Ha conquistato l’Italia ed il mondo a sorpresa con la sua ‘Bando’ e poi ci ha riprovato con Guè Pequeno senza, però, riuscire a raccogliere alcun riscontro. Affretta, dunque, il momento del suo ritorno con questo nuovo brano da solista in cui rallenta il beat e dimostra di avere anche delle buoni doti canore che, nei due brani precedenti, non erano così evidenti. In questa nuova occasione tira fuori un buon brano anche se risulta latitante un vero inciso che si distingua dalle strofe per un cambiamento di motivo o un’apertura nell’arrangiamento. Malgrado questo rimane una buona prova di modernità, con degli spunti interessanti e delle novità non da poco a proposito delle carte del suo mazzo. VOTO: 6.5
- IO NON SONO LI’ – Claudio Baglioni
E’ esattamente il Baglioni di sempre quello che esce da questa bella ballata d’amore tutta poggiata sulla chitarra acustica e su di un’orchestrazione piuttosto ritmica e suonata. Talmente in linea a quello che ci si aspetta che a tratti ricorda altri episodi della carriera del cantautore romano che rimane, comunque, sempre in grado di condurre una narrazione interessante e dettagliata nelle proprie declinazioni. L’apertura del ritornello chiama alla memoria quel “chi ci sarà dopo di me…” di ‘Mille giorni di me e di te’ rispetto alla quale manca soltanto una degna spinta vocale che in quest’occasione, invece, non arriva se non nel bridge finale quando la voce cresce insieme alla melodia senza mai raggiungere, comunque, il massimo delle proprie possibilità. Prevedibile ed un pò piatta nel cantato. Bella perchè Baglioni è sempre Baglioni ma dopo l’episodio cinematografico d’inizio anno ci si aspettava qualcosa di meglio… VOTO: 7
- SBAGLIARE – CoCo
Sono atmosfere dance che vengono riutilizzate e sfruttate per questo ritorno dell’artista partenopeo che si rivela assolutamente in grado di trarre il meglio da questo tipo di suoni. Il ritornello si rivela trascinante e in grado di conquistare l’ascoltatore che si ritrova immediatamente al centro di una pista immaginaria per lasciarsi andare in un ballo liberatorio in pieno stile anni ’80. Anche la distorsione vocale in senso elettronica risulta azzeccata ma per nulla eccessiva in questo tipo di contesto e, anzi, valorizza il brano stesso oltre che la vocalità misurata di CoCo. VOTO: 6/7
- INGUARIBILE E ROMANTICO – Ghemon e Malika Ayane
Ghemon aveva scritto, senza saperlo, una canzone per Malika e la nostra fortuna è che i due se ne siano accorti realizzando insieme questo duetto. Due delle voci più particolari ed uniche del nostre panorama discografico si uniscono in quest’incisione custode di una particolare grazia ed eleganza. I timbri dei due artisti si trovano a fondersi nelle loro tinte soul dando prova di bel canto e di come un’interpretazione possa risultare potente e decisa anche senza il bisogno di spingere sull’acceleratore della voce. Ne esce un qualcosa di assolutamente degno di nota in un pezzo che merita una doverosa attenzione. Forse poco immediato o commerciale ma, una volta tanto, è giusto dire un sonoro ‘chissenefrega’. Una prova così ci ricorda che, fortunatamente, il nostro Paese dispone ancora di voci importanti e di canzoni delicate: una consolazione in mezzo a tanto rumore distorto. VOTO: 8-
- TI SENTO – Genise e Silvia Mezzanotte
A 35 anni dalla pubblicazione esce questo doveroso omaggio ad uno dei brani che ha fatto la storia della musica italiana. Onore, dunque, a Genise che ha concepito l’idea rivisitando in toto l’arrangiamento del brano per il quale si è cercato, ovviamente, di trovare una nuova attualità di suono e d’intento. Il vero marchio di fabbrica della canzone, però, è la vocalità cristallina ed etera di Antonella Ruggero che per prima la interpretò nel 1985. Il naturale abbassamento di tonalità operato da Genise complica il richiamo a quella potenza e riconoscibilità e solo l’intervento, doveroso, di Silvia Mezzanotte (che rimane comunque soffusa e “lontana” nella sua emissione) restituisce parte di quella cifra ad una canzone immortale che da sempre costituisce prova di qualità musicale e vocale. L’amalgama delle due voci funziona e anche l’arrangiamento risulta ben studiato riuscendo ad evitare la possibilità, più che concreta in questi casi, di snaturare un autentico capolavoro. VOTO: 7+
- GLENN MILLER – Gio Evan
La bandiera dell’inide-pop viene alzata da lui in questa giornata ed il risultato è assolutamente degno di nota. La canzone pare mettere insieme alcuni degli elementi dell’ultimo Gazzelle, in quel suo racconto intimo e straziante dell’apertura, e dell’utilizzo vocale che è solito distinguere Mahmood in alcuni estetismi. Sorprende l’apertura dell’inciso che svolta verso un’atmosfera cantereccia proseguendo, poi, per tutto il resto del brano stravolgendone anche le atmosfere e le destinazioni. Funziona e acquista un punto in più per quella sua capacità di rivelarsi sorprendente. VOTO: 7=
- DOMANI – Izi feat. Federica Abbate e Piccoli G
Un brano che prova ad arrivare a destinazione con velocità visti gli appena due minuti e mezzo di durata che, comunque, non impediscono di suonare come completo e compiuto. Le parole di Izi a tratti appaiono poco comprensibili a causa di un’eccesiva distorsione sonora e nemmeno l’inciso cantato dalla voce metallica di Federica Abbate fatica a suonare come ben scandita vista la scelta di rendere il suono così ovattato nella sua parte ritmica. Ne deriva che la canzone funziona in modo particolare proprio per la sua resa sonora che per quella testuale o vocale dei suoi due protagonisti. VOTO: 6/7
- VOGLIO EMOZIONARMI ANCORA – Jalisse
Ripartono da questo brano i vincitori del Festival di Sanremo del 1997 con quella ‘Fiumi di parole’ che viene anche iconicamente citata all’interno di questo brano. Ci si aspetterebbe l’esplosione di un inciso potente vista la partenza con un beat martellante ma, in realtà, la scelta ricade su di un’apertura quasi rock in cui, comunque, la voce di Alessandra riesce a distinguersi per pulizia e lucentezza. Sicuramente la vocalità della vocalist è il maggior punto a favore della canzone che gode, comunque, anche di un’interessante costruzione melodica e d’arrangiamento. Una buona prova. VOTO: 7+
- CLITO – Madame
Lei è una di quelle proposte da tenere d’occhio per l’imminente futuro proprio perchè le sue quote sono nettamente al rialzo dopo l’ottimo successo estivo al fianco di DRD per ‘Defuera’. Contrariamente all’episodio estivo questa volta rinuncia a mettere in evidenza anche i suoi buoni mezzi vocali per optare per un brano più ruvido e “teen” nel suo linguaggio. Totalmente assimilabile dalla tendenza della trap contemporanea degli ultimi anni, trova il proprio punto di forza sul proprio timbro particolarissimo e su quelle capacità canore che dimostra per qualche secondo nel finale. Canzone che non le restituisce nulla di troppo importante ma le scommesse sono ancora aperte. VOTO: 5
- AMARCORD – Mameli
E’ il brano che accompagna la pubblicazione del suo nuovo, omonimo, album d’inediti. Ma è anche il brano che testimonia il fatto che Mameli in questi mesi è riuscito a mettere sul proprio bagaglio musicale anche una tipologia diversa di brani e composizioni dimostrandosi capace di poggiarsi su una melodia più distesa e di sfoggiare un cantato più sicuro. In alcuni punti il suono, forse, prevarica eccessivamente sulla pienezza vocale non così massiccia ma è un qualcosa su cui si può soprassedere. Il risultato è sicuramente gradevole e riesce, senza troppa fatica, ad inserirsi nel circolo di quelle canzoni indie che raccontano l’amore sofferto, le disavventure della vita e la stravaganza di una vita messa all’angolo dalle sofferenze del cuore. Si racconta della fine di una storia d’amore che, fino a quel momento, era stata totalizzante e che ora, invece, si lascia dietro soltanto un enorme vuoto che non si riesce a riempire perchè “non siamo più di moda”. Altro ottimo episodio per il cantautore catanese. VOTO: 8
- DOMENICHE DA IKEA – Marco Carta
Già da qualche stagione il cantante sardo era indirizzato verso atmosfere più soft e tenenti all’electropop. Questa volta, però, compie il salto definitivo trovando la completa realizzazione e, va detto, anche un buon risultato dal punto di vista musicale. Le atmosfere da disco dance sono quelle realizzate dal DJ Angemi che valorizzano in pieno le volontà di questa canzone che volutamente vuole risultare leggera e spendibile sul piano dell’energia e dell’orecchiabilità. Marco, sorprendentemente, si adatta bene in tutto questo con una voce graffiata e di certo non così lineare come, invece, solitamente si riscontra in questo tipo di canzoni. Funziona e merita un plauso per il coraggio di aver rischiato una svolta. VOTO: 7
- PARLAMI – Mudimbi
E’ un brano in cui Mudimbi si confronta con un cantato che suona molto prossimo al parlato nella sua apertura in cui si trova a confrontarsi con un arrangiamento essenziale ma che cresce mano a mano insieme alla stessa narrazione del pezzo. Il risultato è gradevole e rappresenta una nuova frontiera del suono. Piace l’utilizzo delle linee vocali sovrapposte che vanno a riempire il vuoto dell’arrangiamento. Piace la scelta di utilizzare soltanto la parte ritmica per la costruzione di un suono non convenzionale. Piace l’ipnotismo che la canzone crea riuscendo a concentrare l’attenzione sul racconto delle parole. Ci si aspetterebbe, però, prima o poi un’apertura che, magari, completi il racconto e stupisca l’ascoltatore. In parte questo avviene nell’ultima strofa ma si sarebbe potuta ulteriormente sfruttare l’idea. VOTO: 7
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Ilario Luisetto
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