domenica 24 Novembre 2024

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Pagelle Nuovi Singoli: Niccolò Fabi incanta, Annalisa finalmente a fuoco

Tutte le mini-recensioni dei nuovi singoli in rotazione radiofonica

  • BELLISSIMA – Annalisa

Presentata come un incrocio tra Nada e Dua Lipa, effettivamente questa nuova lead-song di Annalisa è il miglior singolo d’apertura che la rossa ligure ha proposto nei suoi ultimi anni di carriera. Lo è essenzialmente perchè ha in sé quell’utilizzo smodato della voce che, nell’ultimo quinquennio, le si è sempre rimproverato di avere ma non utilizzare abbastanza. La cantante savonese, per la prima volta, non sceglie nè la classica ballatona pop sporcata dall’elettronica per ingannare l’attualità nè lo scopiazzamento di una hit electropop qualsiasi per soddisfare l’airplay. La produzione di d.whale ha un po’ di ispirazioni internazionali ma anche un pizzico dell’ambientazione dance che la musica italiana oggi pare aver riscoperto. E anche se il testo continua ad utilizzare quelle immagini “indie” per suonare contemporaneo, Annalisa torna a cantare con un piglio quasi retrò che le appartiene e, finalmente, la rende credibile fino in fondo. Non serve ammiccare per forza alla moda, a volte si può riscriverla coniugando le tendenze con il proprio io. Buona ripartenza. VOTO: 7.5

  • TELENOVELA – Biagio Antonacci

E’ un Biagio Antonacci per la prima volta al confronto con una nuova generazione di autori e produttori quello che esce da queste ultime uscite. Anche per questa nuova occasione il cantautore milanese si accosta ai nomi del figlio co-autore Paolo e dei produttori Zef e Davide ‘d.whale’ Simonetta. L’influenza più evidente è proprio quella che si avverte sul piano sonoro in cui il tradizionale arpeggio di chitarra che esce forte nello special finale si affianca un suono più fresco condizionato da elettronica e sintetizzatori. C’è dentro quel pizzico di dance che oggi funziona e piace oltre a quel sapore sempre riconoscibile che Biagio sa mettere nelle sue cose più fresche. Piace. VOTO: 7

  • MARGHERITA – Coez

Spesso la musica italiana ha cantato di Margherita e Coez sceglie di non privarsi di questa possibilità utilizzando quella che è la sua chiave di lettura che usa la nostalgia, la distorsione sonora e uno scrivere tipico di quella scuola indie-pop che, oramai, è sempre più propriamente pop che indie. Il pezzo non è tra le cose più memorabili del cantautore romano ma ha sempre quel sapore di canzone sincera che rende piacevole l’ascolto. Spiace che questa genuinità sia stata confusa da un’ambientazione sonora fin troppo effettata. VOTO: 6

  • SONO – Eros Ramazzotti e Alejandro Sanz

Ha una timbrica sempre riconoscibile, profondissima ed emozionante Eros che, anche in questo caso, apre il pezzo facendo affidamento su delle basse da brividi. Il pezzo si apre, poi, quando entra in scena la chitarra acustica per condurre ad un primo inciso tenuto soft. L’ospite internazionale porta la canzone verso territori ispanici solo nella lingua utilizzata e (fortunatamente) non in un suono ammiccante alle tendenze latine che già Ramazzotti sperimentò con scarso successo affiancandosi a Luis Fonsi. La canzone è una bella ballata pop all’italiana (la penna di Bungaro, in questo senso è un’assicurazione insieme a quelle dei bravi e giovani Edwyn Roberts e Stefano Marletta). Si fatica a capire il perchè Ramazzotti abbandoni, poi, l’italiano per passare allo spagnolo. Forse si sarebbe potuto realizzare una doppia versione piuttosto che confondere così tanto le acque. Il pezzo comunque gira pur non presentandosi come una traccia indimenticabile o rivoluzionaria. VOTO: 6.5

  • UNA NOTTE IN ITALIA – Eugenio Finardi

La scrisse Ivano Fossati nel lontano 1986 per l’album “700 giorni” pur senza farne uno dei suoi cavalli di battaglia. La canzone, però, ha in sè tutta quella poesia che il cantautore genovese ha spesso messo tra i versi delle sue opere e proprio questo le ha permesso di sopravvivere alla prova del tempo. Oggi la riprende un altro emozionante cantautore come Eugenio Finardi che ha dalla sua una vocalità così profonda da risultare perfetta se accostata a pezzi che, come questi, necessitano di interpretazioni capaci di mettere l’accento sulle parole. Una tipo di musica che, ahimè, si sente proposta sempre meno ma di cui continuiamo tutti ad avere estremamente bisogno. VOTO: 7.5

  • SOUVENIR – Michelangelo Vood

E’ un bel pezzo pop quello che propone Michelangelo Vood con una ritmica presente fin dall’apertura per accompagnare lo sviluppo della canzone per tutta la sua durata. L’apertura dell’inciso porta con sè la sovrapposizione vocale rendendo ancor più dinamico il risultato e valorizzando un cantato che ha il proprio punto di forza in questo range. La canzone c’è e si fa ascoltare con piacevolezza senza voler per forza di cosa cercare sotterfugi o un guizzo di così originale da stupire o, più spesso, far storcere il naso. VOTO: 6/7

  • ANDARE OLTRE – Niccolò Fabi

Durata “monstre” per il singolo che segna il passaggio in BMG di Niccolò Fabi ad un mese esatto dal suo debutto live all’Arena di Verona. Non siamo più abituati a seguire una canzone per oltre 5 minuti e, forse, proprio per questo occorre fare un plauso speciale al cantautore romano che non lascia in alcun modo spazio alla possibilità che l’ascoltatore si distragga dal racconto. La voce di Fabi ha in sé sempre quella malinconia suggestiva che emoziona e trasmette al contempo fragilità. Ne esce così un’autentica poesia che culla sulle ali di una delicatezza senza tempo con i violini che reggono la scena mentre si gira la pagina e s’invita, per l’appunto, ad “andare oltre”“Permettere a un altro di occupare il nostro spazio e di guardarlo da dentro, dentro i confronti e le sostituzioni: un altro che vive con i nostri fantasmi e che ci spinge verso il futuro, sfida il nostro equilibrio e ci toglie il respiro”. Non esiste modo migliore per raccontare la paura di affidarsi nuovamente all’amore al termine di una storia. VOTO: 9

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.