sabato, Aprile 20, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Pagelle Nuovi Singoli: Paolo Simoni emoziona, Gaia e Mahmood convincono meno

Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli radiofonici

  • CMQMARTINA – Pensieri sbagliati

Una delle ultime scoperte di X-Factor torna a proporsi con un sound elettronico che la rappresenta musicalmente più di ogni altro. Se le strofe paiono voler rallentarsi, l’inciso si apre ad un beat contagioso che sfrutta tutta la potenza dell’elettronica per trascinare l’ascoltatore dentro ad un mondo musicale ipnotico e coinvolgente. Cmqmartina ha la vocalità giusta per reggere questo tipo di musica e collocarsi al centro della forma-canzone proposta. Anche il testo, comunque, non appare scontato e trova la forza di inserire una riflessione attorno a come “la dottrina morale” coinvolga ogni aspetto dell’esistere (amore compreso) spesso distogliendone la veridicità. VOTO: 7-

  • DAVIDE SHORTY – Prima che faccia notte

Davide Shorty ha un suono difficile da digerire per il pubblico “generalista” che non è più abituato a questa complessità melodica e musicale. Il pregio di questo giovane artista che abbiamo incontrato anche all’ultimo Festival di Sanremo, però, è di saper far apparire semplice e disimpegnato quanto propone al pubblico. Chi sa lasciarsi intercettare da queste onde sonore non vorrà più uscire da questo mondo che, anche in questo singolo, si caratterizza con tante parole che, susseguendosi, hanno il reale compito di tracciare i confini di un racconto concreto. Difficile ma intrigante. VOTO: 6.5

  • DEDDY – 0 passi

Co-firmato con Giordana Angi il primo singolo radiofonico di uno dei fortunati finalisti di Amici 20 s’inserisce perfettamente nella tradizione del cantato adolescenziale. Direzionato verso la gioventù artistica sia per quanto riguarda il pubblico a cui aspira che per le dinamiche timbriche e testuali utilizzate, il brano ha, però, una sua forza. Indiscutibilmente orecchiabile e radiofonico si adatta perfettamente alla stagione estiva di cui potrà essere un discreto protagonista richiamando le migliori tradizioni dei teen-idol. Il marchio della Angi nella scrittura si avverte in alcuni passaggi della dinamica melodica che Deddy riesce a far suoi con una timbrica pulitissima e “innocente”. VOTO: 6+

  • DIODATO – L’uomo dietro il campione

Diodato riceve il mandato di raccontare la storia di Roberto Baggio per una nuova pellicola cinematografica. Lo fa confermando, come già era accaduto per ‘Che vita meravigliosa’, tutto il suo talento nel saper comporre musiche particolarmente adatte al mondo del cinema. Anche in questo nuovo brano resiste tutta la forza del cantautore pugliese nella composizione di orchestre piene e moderne, nel cantato melodico ricco di una dinamica importante e colorita e nella ricerca di parole che sappiano effettivamente reggere il peso di una narrazione. Ne esce un bel brano che sa raccontare ciò che doveva effettivamente trasmettere. Bene così. VOTO: 7

  • GAIA & SEAN PAUL – Boca

Poteva essere il duetto dell’anno visto la portata internazionale di un nome come quello di Sean Paul. In realtà, però, il risultato è un brano che snatura Gaia e la rende quasi irriconoscibile all’ascolto. Il ritorno al portoghese che tanta fortuna le portò con ‘Chega’ non stranisce ma è la scelta produttiva che non risponde con coerenza alle tinte timbriche della sua interprete. Se adeguatamente supportata potrebbe essere una canzone-trampolino per lo scenario internazionale ma in Italia difficilmente potrà funzionare: troppo piatta e priva di evoluzioni melodiche e dinamiche, troppo lontana dalla Gaia che il pubblico ha conosciuto ed apprezzato. E poi troppo simile a ‘Que calor’ di Major Lazer e J Balvin. Peccato… VOTO: 4.5

  • GAUDIANO – Rimani

Dopo la vittoria del circuito delle Nuove Proposte dell’ultimo Festival di Sanremo Gaudiano cerca di proporsi in una forma-canzone che mette da parte le sue doti vocali per smuovere la componente ritmica. Si gioca tra le rime per sfruttare le parole anche per dare all’ascoltatore un effetto sonoro che rafforzi la cadenza serrata della melodia. Si racconta di un amore che “prepara le valige ma poi rimani” ma a tenere il centro della scena è la volontà di trovare un brano dalla struttura diversa rispetto a quello più classico ed arioso dell’ultimo Festival. Insomma, un tentativo, abbastanza riuscito, per testimoniare che Gaudiano è anche altro. Rimane sempre, però, il dubbio che sia troppo poco per trovare un posto davvero importante nel panorama attuale. VOTO: 6+

  • MAHMOOD – Klan

Mahmood è sempre riconoscibile e particolarmente illuminante in ogni sua produzione. Anche per questo nuovo singolo sceglie di puntare su un sapore musicalmente ispirato ad un sapore medio orientale. Pare, però, confermarsi un venir meno di quell’efficacia che aveva accompagnato la prima fortunata era discografica del biennio 2019/20. Se è innegabile che anche questo inciso abbia delle potenzialità non indifferenti diversi sembrano gli elementi che richiamano più fortunati episodi del passato rischiando di suscitare il pensiero del già sentito che, ascoltando Mahmood, mai ci si aspetterebbe. La produzione rimane il suo marchio di fabbrica ma Alessandro ha urgente bisogno di ritrovare uno sperimentalismo forse più moderato ma più efficace. VOTO: 6+

  • MAJELLO – Tic Tac

Tony Maiello torna a proporsi con questo singolo che dimostra, ancora una volta, tutta la sua duttilità autoriale. Se le strofe restituiscono alcune belle e romantiche immagini pop, il ritornello si rivela capace di ricercare una leggerezza non banale ma semplice e comunque efficace. Il pianoforte accompagna l’arrangiamento per quasi tutta la durata del pezzo senza, comunque, privarlo di quell’evoluzione ritmica ed elettronica che dona al pezzo quel sapore di radiofonicità primaverile che l’inciso richiama a sè fin dall’inizio. Una nuova prova da cantautore maturo che pare aver appreso come far suonare, di mestiere, le canzoni. VOTO: 7

  • MARCO CARTA – Mala suerte

Anche il cantante sardo si butta sul reggaeton estivo per tornare sulla rotazione radiofonica. Il ritornello è affidato ad una voce metallizzata che gioca con l’elettronica per trovare un beat facilmente memorizzabile. Il timbro graffiato e sabbioso di Carta si adatta benissimo a delle strofe cantate con incisività ma si perde in un crescendo vocale che spinge troppo e lo costringe ad esagerare più del dovuto. Nel testo ci finisce, ovviamente, qualche verso in spagnolo che, in questa stagione, appare sempre più irrinunciabile. Funziona meno la scelto di rallentare tutto lo special finale che si distacca totalmente dal suono della restante canzone e che smonta, in un attimo, l’effetto costruito fino a quel momento. C’è ancora da lavorare… VOTO: 6

  • PAOLO SIMONI e ROBERTO VECCHIONI – L’anima vuole

Una canzone sublime che meriterebbe il palcoscenico d’importanti teatri e una stagionalità diversa della frenetica e superficiale estate. La speranza, però, è che il pubblico possa mettere il sole per un momento da parte e sappia concentrarsi su quell’anima che “vola libera” dentro ciascuno di noi. L’intervento di Roberto Vecchioni (in veste di puro interprete) dona un’ulteriore profondità ad una canzone che si accompagna solo con il pianoforte e che, forse anche per questo, custodisce una potenza emotiva del tutto particolare. Una musica a cui, forse, non siamo più abituati ma che nelle notti di pioggia saprà far compagnia ad ogni cuore che cerca qualcuno che gli urli “oh anima, come aquila, vola libera!”. Poesia. VOTO: 9

  • ROSHELLE, SHABLO, GUE’ PEQUENO e MECNA – Ti amo, ti odio

Quartetto del tutto inedito che si unisce per un brano che, nel periodo estivo, potrebbe trovare un’appetibile ragione d’esistere. Roshelle mette al pezzo quel sapore di delicatezza e di orecchiabilità che ogni hit richiede per farsi canticchiare con facilità. Per Guè interventi di questo genere non sono di certo una novità e riesce, come sempre, a donare una strofa coerente anche se non particolarmente illuminante. A spezzare veramente la dinamica è lo special di Mecna che porta il brano ad evolvere verso altri lidi produttivi. Un bel mix che mette insieme ricerca ed immediatezza. VOTO: 6.5

  • SAMUEL & FRANCESCA MICHIELIN – Cinema

Prosegue a suon di duetti il percorso musicale di Francesca Michielin che, questa volta, fa da ospite per Samuel. La collaborazione ha, però, il pregio di saper restituire alla cantautrice veneta quella dimensione sperimental-elettronica che più volte ha dimostrato di voler inseguire. Samuel in questo territorio si rivela essere un indiscutibile maestro. Ne esce un brano particolarmente ispirato e riuscito pur non assomigliando a nulla di troppo in voga attualmente. La canzone ha il merito di esprimere tutto il sound tradizionale di Samuel ma anche di consentire a Francesca di esprimere la sua voce con uno spazio un po’ più ampio ed arioso delle ultime occasioni. Peccato il finale tronco, un altro inciso a tutto volume ci sarebbe stato bene… VOTO: 7

  • TANCREDI – Las Vegas

Indiscutibilmente il brano più azzeccato della proposta mostrata finora da uno dei protagonisti di Amici 20 uscito ad un passo dalla finale. Tancredi ha in sè un’esperienza di palco e di scrittura già abbastanza personale e sviluppata il che gli consente di essere riconoscibile e non troppo assoggettato a logiche modaiole ultra-ascoltate. Il ritornello funziona e riesce a far proprio un beat che si ricorda con facilità e che ben esalta una voce che, pur pulita timbricamente, da la sensazione di una ruvidità appena accennata anche grazie all’apporto delle doppie voci. Un buon singolo di lancio per un progetto che avrà bisogno di continuare su questa strada della personalità. VOTO: 7

  • TROPICO – Carlito’s way

Quello che piace del progetto di Tropico, al secolo Davide Petrella, è quella sua volontà/capacità di suonare diverso e più personale rispetto alle proposte che avanza in veste di autore per i migliori interpreti del nostro panorama discografico attuale. Questo singolo ha la capacità di unire un cantato nostalgico e, in certi momenti, persino straziante ad un suono che, diversamente, non si lascia trascinare in un incedere lento, classicheggiante ed emotivamente triste. Un bel mix che rende questo pezzo piacevolmente coinvolgente ed una delle migliori proposte del progetto Tropico finora. VOTO: 7.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.