Tutte le nostre mini-recensioni ai nuovi brani in radio
- HOUSEPARTY – Annalisa
Annalisa fa più o meno quello che fa da tre anni a questa parte optando per un brano che sia fischiettabile e canticchiabile dopo mezzo ascolto poggiandosi su sonorità contemporanee, fresche e primaverili. Di cosa parla la canzone? Di una cippa di nulla perchè in mezzo ci finisce la dieta, il disordine, il telefono spento e persino ‘i colori di Rio de Janeiro’. Il cantato questa volta si fa più disteso recuperando quella dimensione pop più rilassante rispetto agli estremismi trap sperimentati nelle ultime stagioni. Lei è la miglior voce femminile emersa da un talent show e per questo continuo a pensare che la scelta di buttare questo dono nell’immondizia della stagionalità musicale sia un peccato. Detto ciò, comunque, il brano si fa ascoltare, suona leggero e funzionale all’obiettivo per cui è stato pensato e costruito. VOTO: 6.5
- CEFALU’ – Carmen
Sembra essersi diffuso un virus anche tra le interpreti femminili italiane. Partono tutte pesanti, angosciate ed interpretativamente intense e poi, non appena si rendono conto del fiasco commerciale dovuto al fatto che assomigliano ad altre cento proposte, si convertono in ragazze della new generation che osano nel look e puntano su di un sound accattivante e “mahmoodiano”. E’ successo anche a Carmen che dopo aver cantato la violenza sulle donne passa a dire che “prendo pugni come a karate”. Il problema è che se tutte avviano questa trasformazione finisce che si assomigliano di nuovo tutte. Ha funzionato con Elodie che ha avviato la scuola ma ora ne abbiamo anche le playlist piene. Il brano comunque è orecchiabile, orientale nei suoni, diviso a metà tra un’atmosfera pop e suoni tipicamente trap e condito da una vocalità che quasi non si riconosce e che con difficoltà si riesce ad immaginare impegnata in questo mondo. La ricerca sonora c’è ma, forse, è fuori tema. VOTO: 6-
- HONOLULU – Chiara Galiazzo
Ed eccone un’altra che prima suonava intensissima ed ora, invece, sta cercando disperatamente di rimanere a galla con un ringiovanimento musicale che ovviamente fa ricorso alla ricetta delle produzioni urbane, dei suoni impacchettati e dei paesi esotici da usare come titoli. Chiara con questo pezzo si trascina stancamente su di un territorio che non convince per prima lei stessa e che non esalta nulla del suo potenziale. Troppo piatta nella dinamica vocale per essere una hit, troppo ‘elettrica’ per far parte di un repertorio intimo. I pezzi ora se li co-scrive lei ma, invece, farebbe meglio ad affidarsi a qualche valida penna capace di riportarla nel pop che conta con canzoni ariose ed eleganti che raccontino tutte le sue sfumature vocali pur senza ricadere nel troppo sofisticato ed intimista. Così non è nè carne nè pesce. VOTO: 6+
- ORA CHE TI GUARDO BENE – Gazzelle
Nuovo brano che viene dedicato all’emergenza sanitaria ma che, fortunatamente, non comporta alcun diretto riferimento all’attualità nel testo del pezzo. Gazzelle fa il suo sfoderando tutto il suo istinto musicale che ormai abbiamo imparato a conoscere riconoscendone la dinamica e lo sviluppo nella scrittura. C’è ovviamente una lei con cui si sta sul balcone per rendersi conto che, alla fine di tutto, ci si assomiglia più di quanto si credeva il che implica di essere fatti uno per l’altra al fine di salvarsi a vicenda. Una canzone tipicamente di Gazzelle, senza infamia e senza lode. VOTO:
- DIMMI COS’HAI – Gianluca Grignani
“La vita ci sorprende sempre” dice Gianluca in questo nuovo brano che conferma il suo sound rock sempre riconoscibile insieme al suo timbro capace di far assaporare diverse e contrastanti sensazioni. Piace l’utilizzo della ritmica nella seconda parte del pezzo riuscendo ad arricchire in modo costruttivo l’arrangiamento e dando quell’energia che alla voce, nell’inciso, manca per riuscire davvero ad esplodere appieno. Peccato che Gianluca decida di non sfruttare al massimo un ritornello orecchiabile ed appiccicoso non alzando al massimo il volume della vocalità optando, piuttosto, per una modulazione generale che comunque valorizza un brano non così semplice come potrebbe sembrare. Ispirato anche se non di facile assimilazione. VOTO: 7+
- MEA CULPA – La Zero
Manuela è un’artista capace di osare e di reinventarsi continuamente. In questo nuovo brano sposa con efficacia l’italiano a richiami partenopei ed un sound che rievoca in lontananza mondi esteri nelle strofe per poi scoprirsi totalmente contaminato nelle distorsioni sintetiche dell’inciso che ipnotizza con le sue strutture orientali. Piace l’esplorazione vocale e sonora che questa giovane sta costruendo attorno a sè stessa con coerenza cercando di costruirsi un mondo proprio davvero efficace e personale. Occorrerebbe prenderla d’esempio sotto tanti punti di vista. Peccato solo sia troppo, troppo breve nel suo sviluppo. VOTO: 7/8
- SEMBRO MATTO – Max Pezzali e Tormento
Continua questa mania di Max Pezzali di rivedere se stesso con la collaborazione di un ospite esterno a distanza di qualche settimana dal rilascio in rotazione radiofonica del singolo. Stavolta interviene Tormento che, nell’economia del brano, risulta essere piuttosto marginale dato che il suo contributo arriva soltanto nella seconda parte del brano con una strofa cantato sulla seconda voce. Ad arricchire veramente il pezzo è il nuovo arrangiamento remixato rispetto alla versione originale e che così risulta essere davvero più coinvolgente e sensato. Rimane, comunque, una canzone non troppo speciale. VOTO: 6/7
- RIDERE – Pinguini Tattici Nucleari
Nuovo singolo per la band-indie rivelazione del Festival di Sanremo 2020 per il grande pubblico nazional-popolare ma, in realtà, già piuttosto nota nel sottobosco musicale degli apprezzatori del genere. In questa nuova occasione Riccardo Zanotti spinge sull’acceleratore per quanto riguarda l’arrangiamento che strizza l’occhio ai mondi urbani con una ritmica prorompente e ad un pop definibile up. Piace anche in questo nuovo episodio che riuscirà probabilmente a bissare quanto già dimostrato perchè il mordente radiofonico c’è anche questa volta (a partire dall’inciso). VOTO: 7
- MA LO VUOI CAPIRE? – Tommaso Paradiso
Che ti aspetti da Tommaso Paradiso se non un pezzo alla Tommaso Paradiso? L’ex leader dei Thegiornalisti ha ormai un’identità musicale così nitida e precisa che è difficile anche soltanto ipotizzare uno stravolgimento del suo repertorio e del suo modo di scrivere. L’originalità, dunque, non è di certo quello che ci si potrebbe aspettare ma il cantautore romano è abile a creare, ogni volta, delle immagini semplici capaci di catturare l’attenzione più comune e soprattutto di rimanere facilmente impresse. Stavolta con un utilizzo attento e trascinante della ritmica tutta targata Dario ‘Dardust’ Faini c’è l’idea che ‘senza di te anche il vino buono sa di aranciata’. Piacerà pure questa e farà battere i piedi un po’ a tutti grazie ad un’arrangiamento davvero ben costruito. VOTO: 7.5
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Ilario Luisetto
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