“Paura d’amare” di Marco Masini: te la ricordi questa?

Paura d'amare Marco Masini

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Paura d’amare” di Marco Masini

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1993 con “Paura d’amare” di Marco Masini.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Paura d’amare” di Marco Masini

Siamo all’inizio del 1993, esce il terzo disco in studio di Marco Masini, “T’innamorerai”, traghettato dall’omonimo singolo. In scaletta spicca un pezzo dal testo crudo e potente, ma dal messaggio universale quanto sempre attuale. Composta da un giovane Masini con Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati, “Paura d’amare” parla della difficoltà di aprirsi a una relazione d’amore, a causa della paura di soffrire e di essere delusi.

Si tratta di un manifesto di inquietudine e di ribellione, un grido disperato che racconta il timore di lasciarsi andare ai sentimenti. Masini canta una realtà fatta di notti insonni, di ansie che si manifestano nel buio di una stanza illuminata solo dallo schermo del televisore. Il protagonista si sveglia sudato, schiacciato dal peso di un dolore che non ha antidoti, un dolore che lo porta a chiudersi, a indossare la corazza della rabbia per difendersi da una vita che non fa sconti.

Il passaggio “ma la vita nel branco è una dura lezione”, evidenzia il bisogno di conformarsi, di seguire la massa anche quando si è consapevoli che quella stessa strada porta solo a perdersi. Il brano dipinge un mondo in cui il valore dei sentimenti è stato sostituito dal consumo e dalla superficialità: “una storia di sesso che sembra un amore o l’immenso miracolo di un’amicizia”.

Eppure, questo pezzo non vuole essere in alcun modo un atto d’accusa. Nel crescendo emotivo della canzone, Marco Masini ci invita a ribellarci, a dire no, a uscire dalla gabbia della paura per tornare a vivere davvero per riuscire a colmare quel grande vuoto che, in fondo, è soltanto… paura d’amare.

Il testo di “Paura d’amare” di Marco Masini

Alle quattro di notte mi sveglio sudato
Sotto il sole abbagliante di un televisore
Sono stanco di me vado a letto vestito
Non ci sono cachet per quest’altro dolore

Anche lei è una stronza anche lei non ha pace
Prende tutto perché non lo sa cosa vuole
E la mia gelosia che diventa feroce
È soltanto una scusa per farmi del male

E la strada di notte diventa un imbuto
Ma non è un videogame che puoi anche sbagliare
Ed ho voglia di piangere e chiedere aiuto
Non ho niente da perdere e niente da dare

Ho paura d’amare, paura d’amare

Ma la vita nel branco è una dura lezione
Nella trappola dei venditori di fumo
C’è cascata con me la mia generazione
Questo mondo non guarda più in faccia a nessuno

Ma perché per avere bisogna rubare
Come poveri diavoli nell’immondizia
Una storia di sesso che sembra un amore
O l’immenso miracolo di un’amicizia

Le pecore ormai sono già in discoteca
Mentre ballano l’anima non sa che fare
E nel bagno uno squallido “W la Fica”
È soltanto un bisogno e paura d’amare

Paura d’amare, paura d’amare

No, bisogna dire no per non morire qui
In questa nostra età di giorni inutili e violenti
No, bisogna andare via da questa libertà
Da questa ipocrisia guardare avanti e non avere, non avere
Paura d’amare

Ora basta, ora basta con questi lamenti
Sono grande lo so devo uscire di gabbia
Noi vogliamo dagli altri e non diamo mai niente
Ora basta con questi giubbotti di rabbia

Come un sogno la notte si scioglie nell’alba
È la storia di sempre bisogna sbagliare
E portare la vita e pagarne la colpa
E trovare ogni giorno il coraggio di avere

Paura d’amare, paura d’amare

No, bisogna dire no e non buttarsi via nell’infelicità
Di una vita a fari spenti no, la verità non c’è
Rinascere si può, ognuno ha dentro sè
Un grande vuoto da colmare che è soltanto paura d’amare
Oh, è soltanto paura d’amare
Oh, che è soltanto paura d’amare

Compositori: Giancarlo Bigazzi / Giuseppe Dati / Marco Masini

Scritto da Nico Donvito
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