venerdì 22 Novembre 2024

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Peppe Soks: “Stella del sud? Un disco in cui mi sono esposto umanamente” – INTERVISTA

A tu per tu con il rapper campano, in uscita con il suo nuovo album intitolato “Stella del sud

Tempo di nuova musica per Giuseppe De Luca, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Peppe Soks, rapper classe ’97 originario di Salerno, che torna a un anno e mezzo di distanza dal precedente lavoro con “Stella del sud”, un disco che racconta la tua storia e la forza tipica di chi parte dal basso alla scalata del mondo. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Peppe, benvenuto. Partiamo da “Stella del sud”, come si è sviluppato il processo creativo di questo disco?

«E’ nato tutto in maniera molto naturale, essendo molto legato alla mia terra, al meridione, mi è sembrato giusto coinvolgere un po’ tutto il sud all’interno di questo progetto».

Quali skills pensi di aver acquisito rispetto al tuo precedente album d’esordio “Riparto da me”?

«Sicuramente sono maturato tanto nella scrittura e nella musicalità, me ne accorgo ascoltando i miei primi lavori. Questo disco mi soddisfa parecchio, pur sapendo che i miei fan sono molto legati alle mie prime produzioni, succede sempre così no? Con “Stella del sud” sono riuscito ad espormi in maniera ancora più vera e autentica, sento di essermi evoluto e di essere molto cresciuto».

Peppe Soks, Stella del sud

Quali sono gli elementi e le caratteristiche che ti rendono più orgoglioso di “Stella del sud”?

«Essere riuscito a mettermi completamente a nudo, specialmente nella traccia “Intro (La mia storia)”, che mi racconta da quando sono nato ad oggi. Ho toccato diversi punti della mia vita, raccontando di me, della mia città, del mio quartiere, della mia famiglia, dei miei amici, dei miei pensieri su determinate cose e situazioni. Ho portato dei contenuti, raccontandomi ma non in maniera spavalda, aprendomi umanamente come persona».

Per concludere, qual è lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Che non bisogna mai abbattersi, ma andare sempre dritto. Le delusioni arrivano, nel mio percorso musicale ho ricevute tante, specialmente dalle persone che lavoravano insieme a me. Farsi forza e guardare avanti rappresentano il segreto per farcela sempre».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.