giovedì, Marzo 28, 2024

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“Per fare l’amore”, riflessioni dal retrogusto estivo per Le Vibrazioni – RECENSIONE

Nuovo singolo estivo per la band capitanata da Francesco Sarcina, carico di ritmo e passione

Reduci dal successo sanremese del brano “Dov’è” (qui la nostra recensione), Le Vibrazioni tirano fuori dal proprio cilindro creativo una nuova proposta per l’estate 2020, dopo aver rilasciato Amore zen nel 2018 e L’amore mi fa male nel 2019. Si intitola “Per fare l’amore” il singolo scelto per accompagnarci in questa strana stagione estiva, per cui non mancano i riferimenti all’attualità (“cantiamo dai balconi in coro e neanche ci conosciamo”), il tutto misto alla voglia di riassaporare un pizzico di sana e sacrosanta normalità (“onde generazionali di ragazzi e ragazze, senza fare distinzione, si divertono a ballare a piedi nudi sulla sabbia, non importa la stagione”).

Si parla del tempo, del suo riscoperto valore, della necessità di non sprecarlo a odiare, bensì per condividere una sentimento o una semplice notte di passione. Ciò che sembra scontato pare essere diventato molto più complicato di quanto si possa immaginare, questo ancora prima della comparsa del virus, sin dall’avvento del web e del profondo mutamento che ha allontanato, distanziato e raffreddato, in tempi non sospetti, i rapporti umani in generale. “Ma quanto ci vuole per fare l’amore”? Si domandano Le Vibrazioni (qui la nostra ultima intervista), in un momento storico in cui non serve aggiungere molto altro.

Commercialmente e radiofonicamente parlando, potremmo definire “Per fare l’amore” l’ennesimo pezzo azzeccato, di quelli che funzionano al primo ascolto, grazie ad un ritornello un filino ripetitivo ma quantomai azzeccato, che ti entra in testa a giugno e, molto probabilmente, uscirà a settembre. Un pezzo suonato ad arte da quattro abili ed esperti musicisti, in cui convergono le varie anime del gruppo, dal pop al rock, passando per l’immancabile melodia che spinge a cantare a squarcia gola sia la strofa, sia il ponte, sia l’inciso. Funziona perché è completa, perché possiede un capo e una coda, perché non si schiera né dalla parte della profondità né tantomeno alla parte della leggerezza.

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Per fare l’amore | Video

Per fare l’amore | Testo

Onde metropolitane
di ragazzi e ragazze
senza fare distinzione
con il vento tra i pensieri
pronti a rivoluzionare
la terra sotto i piedi

Le frasi sottolineate
quelle che non sanno dire
ma che sanno di passione
se le sono scritte addosso
potrà dire stai in silenzio
e mentre gli altri fanno a guerra
a chi grida più forte
noi ci baciamo
e mentre gli altri si odiano
noi invece ci adoriamo
cantiamo dai balconi in coro
e neanche ci conosciamo

Ho bisogno di dirti
che siamo qui per fare l’amore
per fare l’amore
guardarsi negli occhi e sentirselo dire
per fare l’amore
ma quanto ci vuole
per fare l’amore

Onde generazionali
di ragazzi e ragazze
senza fare distinzione
si divertono a ballare
a piedi nudi sulla sabbia
non importa la stagione

E mentre gli altri fanno a guerra
a chi grida più forte
noi ci baciamo
e mentre gli altri si odiano
noi invece ci adoriamo
cantiamo dai balconi in coro
e neanche ci conosciamo

Ho bisogno di dirti
che siamo qui per fare l’amore
per fare l’amore
guardarsi negli occhi e sentirselo dire
per fare l’amore
ma quanto ci vuole
per fare l’amore

Noi siamo qui per fare l’amore
per fare l’amore
guardarsi negli occhi e sentirselo dire
per fare l’amore
ma quanto ci vuole
per fare l’amore
nessuno ci potrà fermare
e il tempo che sprecate a odiare
è il tempo che togliete all’amore
per fare l’amore
per fare l’amore
ma quanto ci vuole
per fare l’amore

Noi siamo qui per fare l’amore
per fare l’amore
guardarsi negli occhi e poterselo dire
per fare l’amore
ma quanto ci vuole
per fare l’amore
per fare l’amore

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.