“Per l’eternità” di Tiziano Lugli: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Per l’eternità” di Tiziano Lugli
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2003 con “Per l’eternità” di Tiziano Lugli.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Per l’eternità” di Tiziano Lugli
Presentata tra i brani in gara nell’edizione 2003 di Un disco per l’estate, “Per l’eternità” segna uno dei momenti più intensi – e oggi forse dimenticati – della breve parentesi musicale di Tiziano Lugli, artista che negli anni si è affermato come fotografo. Ma quella canzone, a distanza di vent’anni, conserva una sorprendente forza espressiva, unita a una scrittura diretta e carica di orgoglio ferito.
Il brano è una lettera a cuore aperto, una resa dei conti post-rottura che non lascia spazio al rimpianto. L’incipit “Ok non è colpa tua, non è colpa mia, è di nessuno” suona come il tentativo di stemperare il conflitto, ma è solo la premessa di un’escalation emotiva che prende presto il sopravvento. Lugli dà voce a chi è stato tradito, deluso, messo da parte, ma non si piega: “Perché io ho dignità e a testa alta andrò per l’eternità”. Una dichiarazione d’intenti che è anche rivalsa personale.
Il testo di “Per l’eternità” di Tiziano Lugli
Ok non è colpa tua non è colpa mia
è di nessuno
Ma perchè devi sempre stare
a razionalizzare
Hai reso le mie notti più buie che mai
Le giornate senza sole son fredde
e tu lo sai
Ok tu lo sai ed io lo so che tu hai torto
ed io ho ragione
Ma cosa me ne faccio io di questa ragione
Lo chiamavi amore Dio mio che dolore
Oh hai reso la mia estate più fredda che mai
Hai fatto ciò che hai fatto hai giocato
il tuo gioco
Hai vinto la partita ma non è finita
Ora stop cambierò il ruolo che ho io
nella tua vita
il sole che hai sognato non splenderà
Ma intanto la mia luce ti abbaglierà
Perchè io ho dignità e a testa alta andrò
per l’eternità
Ora poi non ci provare a dire
che non parlavamo
O a inventare scuse oscene
per giustificare
Tutte quelle sere passate ad aspettare
Io che ci credevo come ero ingenuo
Hai fatto ciò che hai fatto hai giocato
il tuo gioco
Hai vinto la partita ma non è finita
Ora stop cambierò il ruolo che ho io
nella tua vita
il sole che hai sognato non splenderà
Ma intanto la mia luce ti abbaglierà
Perchè io ho dignità e a testa alta andrò
per l’eternità
Come puoi chiedermi di ricominciare
Le mie ferite son da rimarginare
Guarda non basta che tu mi giuri amore
Le labbra tue non hanno più valore
Hai fatto ciò che hai fatto hai giocato
il tuo gioco
Hai vinto la partita ma non è finita
Ora stop cambierò il ruolo che ho io
nella tua vita
il sole che hai sognato non splenderà
Ma intanto la mia luce ti abbaglierà
Perchè io ho dignità e a testa alta andrò
per l’eternità