Affrontiamo un tema collegandoci ad una canzone
“Ho imparato a sognare” e l’ho fatto grazie anche alla musica. Perché il miglior modo per imparare un qualcosa è osservare con attenzione chi quella cosa sa farla. La musica racchiude il racconto dei sogni di tantissime anime e dimostra che spesso le speranze di ognuno sono quelle di tutti, così come le preoccupazioni.
La celebre canzone dei Negrita “Ho imparato a sognare” è come una dolce maestra di scuola che ti sorride mentre ti chiede che cosa vorresti fare da grande. Domanda alla quale tanti bambini rispondono ovviamente “non lo so” perché i sogni sono spesso poco chiari “Ho imparato a sognare che non ero bambino, che non ero neanche un’età”. Li vedi sfumare, cambiare, modificarsi nei dettagli ma non nel loro contenuto di base o all’opposto stravolgersi del tutto. A volte altro non sono che una semplice idea con assoluto bisogno di passaggi intermedi che la rendano concreta, tangibile. In ogni caso un conto è dire non lo so perché l’idea è ancora troppo timida per essere descritta con parole chiare, un conto è non aspettarsi nulla dal domani e non credere nemmeno nella forza delle idee. Che poi a pensarci bene le idee sono le radici dei sogni.
Tornando alla nostra similitudine, la maestra sa che il tuo sogno tra 10 giorni può essere completamente diverso e nuovo. Ma non te lo dice, invitandoti piuttosto a percorrere la strada che senti tua. La canzone si pone con chi ascolta nello stesso modo. Da cosa nasce cosa, no? da idea nasce idea e da sogno nasce sogno, fino a quando non si è maturi per cogliere quello vero e profondo “Ho imparato a sognare, quando inizi a scoprire che ogni sogno ti porta più in là”.
Imparare a sognare è un privilegio perché significa vivere. Sognare significa in verità essere più esposti al fallimento e alla sofferenza, elementi che purtroppo sono presenti nella realtà “Tra una botta che prendo e una botta che do, tra un amico che perdo e un amico che avrò, che se cado una volta, una volta cadrò, e da terra, da lì mi alzerò”. Allo stesso tempo tuttavia vuol dire anche ritrovare nuove energie e speranze per ricostruire tutto quello che è crollato.
La canzone dei Negrita si basa su un parallelismo tra chi sogna da sempre e chi invece non era o non è ancora in grado di farlo. La realtà infatti mostra sempre con più frequenza persone che sembrano aver perso o non avere proprio la capacità di coltivare un sogno. Per fortuna ci sono altrettanti esempi che raccontano di castelli costruiti a partire da pensieri in cui si è creduto“C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”. Essere convinti di non smettere è probabilmente la prova incontrovertibile di essere sognatori.
Redazione
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