Analizziamo un tema per mezzo di una canzone
Si tratta di non dare per scontato nulla di quello che di bello accade nella nostra vita. Si tratta di prestare attenzione a ciò che ci circonda e di farlo in modo consapevole, per percepire fino in fondo in quante occasioni siamo fortunati ad avere quello che abbiamo.
È un modo di vivere guidati dall’idea di attribuire valore agli attimi del nostro tempo valorizzando in modo speciale tutti gli aspetti positivi che ci sono riservati. Perché troppe volte capita di fossilizzarci su momenti bui al cui interno compaiono fisiologiche sconfitte che facciamo diventare labirinti interminabili. Strade senza uscite, tipiche di quei caratteri che minimizzano le situazioni belle delle vita, considerandole normali o scontate per poi amplificare i dettagli di ogni piccola crisi.
Corretto concentrarsi su ciò che non vada bene, ma altrettanto giusto risulta sottolineare ciò che di bello accade come suggerisce di fare Laura Pausini con la sua canzone Le cose che non mi aspetto.
Le cose che non mi aspetto sono rappresentate da una serie di gesti che nella loro immediata semplicità e forza comunicativa fanno la differenza “come quel grazie che arriva dritto o quell’abbraccio che non smette mai di dare affetto”.
Stiamo parlando di situazioni che ti cambiano la giornata e la dipingono con colori nuovi, più vivaci “ come il profumo di una sorpresa, di una speranza che si è accesa”; una sorpresa può infatti essere racchiusa in un gesto molto semplice ma che, se ricevuto con consapevolezza, rischia di stravolgere in modo positivo il nostro umore aumentando l’entusiasmo da utilizzare nelle nostre attività.
Come evidenzia con precisione Laura Pausini è del tutto naturale trovarsi a convivere con momenti di difficoltà da cui però è possibile individuare una soluzione in una persona che possa donare calore a quelle giornate spente “ sono stata nel centro di una tempesta, col volume distorto che picchia in testa, con i pensieri in fumo fuoco di un incendio tutto mio” .
Una persona che può anche comparire nella nostra vita per caso, da un momento all’altro quando è proprio la mancanza di qualcuno che ci sorprenda a farsi sentire. Ci riferiamo in questo caso a quelle novità destinate a rivoluzionarci rendendoci più felici grazie all’idea di non dare per scontato proprio niente, cominciando proprio dalla attenta considerazione della tanto improvvisa novità “ e ti trovo per caso che parli al mare, anche tu avevi un sogno da riparare”.
Da qui emerge anche il tema della condivisione, proiettato nell’essere ognuno dei due la cura per l’altro, come rimedio per un passato che ha provocato qualche ferita ma allo stesso tempo come indicazione di uscita di quel labirinto in cui c’eravamo persi.
Si accendono le speranze da difendere costruendo saldi riferimenti come “quell’abbraccio che non smette mai di dare affetto” per inserire al suo interno tutte le cose che non ci siamo mai aspettati e che oggi controlliamo di avere tutti i giorni.
Giuseppe Currado
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