Affrontiamo un tema collegandoci ad una canzone
Verrebbe da dire che questa canzone di Franco Battiato sia come il compimento di un percorso, una sorta di punto di arrivo. Tuttavia credo sia giusto provare a pensare che non si tratti di una fine, perché una fine non esiste e non è catalogabile nei concetti proposti proprio dalla canzone in esame. Non a caso, infatti, il titolo del brano è “Torneremo ancora”, come a suggerire un’idea di ciclicità che governa il cosmo.
L’essenzialità della canzone cammina di pari passo con l’elevatissimo livello di consapevolezza racchiuso in ogni singola parola usata per raccontare l’uomo, i suoi desideri, le sue aspirazioni e i suoi sentimenti. Ma soprattutto ciò che caratterizza la canzone è il fatto di porre al centro l’uomo in quanto essere umano generando un’atmosfera di universalità che accompagna i concetti espressi dall’inizio al terminare della melodia.
In questa riflessione non esistono confini temporali o spaziali né sono contemplati punti di inizio o di fine. C’è posto solo per considerare quanti collegamenti ci siano tra le situazioni che la vita ci presenta in un’ottica di continue analogie e differenze dove c’è un elemento che non cambia mai: siamo essere umani.
Ed ecco che se si ricerca l’essenza dell’essere umano si sta parlando di tutti, nessuno escluso. Il discorso vale per chi c’era ieri, per chi c’è oggi e per chi ci sarà domani. In primo luogo è interessante sottolineare quel “nulla si crea, tutto si trasforma”, teoria che in questo breve concetto racchiude significati molto ampi che creano un filo lunghissimo che collega tutti gli esseri viventi. Si sta parlando di un’idea di dinamicità, di continui mutamenti, collegamenti e interazioni che caratterizzano il cammino della vita terrena indirizzato alla liberazione spirituale. E forse il senso più profondo che guida il percorso di ogni uomo è proprio la ricerca di libertà. Libertà che la storia dimostra non essere per nulla scontata, nemmeno oggi.
La canzone è come un libro in cui vedere tante immagini che ogni ascoltatore può ricondurre al concetto di libertà negata, annullata. Ci sono immagini di schiavi, di persone che non hanno potuto e non possono scegliere tratte da qualsiasi periodo storico. L’uomo è quindi portato ad inseguire questa libertà, perché essa fa parte dell’uomo e di quella necessità di realizzarsi che coinvolge tutti “cittadini del mondo cercano una terra senza confini”.
Tornando invece a quell’idea di continuità e di assenza di barriere che delimitino spazi e tempi la canzone propone un passaggio molto delicato ma estremamente chiaro: “La vita non finisce, è come il sonno. La nascita è come il risveglio”. In ogni caso centrale nel pensiero dell’ artista è la convinzione che l’uomo sia destinato ad un “mondo inviolato” privo di ingiustizie, di violenze e di soprusi.
Questo mondo così puro è in linea con la purezza dei sentimenti a cui l’essere umano deve ambire e a quella nobiltà d’animo a cui può aspirare. Si tratta di slegarsi dai vincoli di una realtà che troppe volte si dimentica che “un mondo inviolato ci aspetta da sempre” e che al contrario offre tante vie sbagliate che si allontanano dal concetto di spiritualità, di essenza, di libertà proposto dal brano “molte sono le vie ma una sola, quella che conduce alla verità”.
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